Don Giovanni

Europa, Europa

Europa, Europa, Europa e ancora Europa. Vi ricordate? Tante cose bisognava farle perché le voleva l’Europa (e magari lo diceva la Scienza e lo ripeteva anche Francesco). Bisogna riconoscere che il giornalismo becero in cui siamo immersi ne sa inventare di belle, che poi vengono ripetute come cose intelligenti o sacrosante verità. Pochi si sono soffermati a riflettere (Sgarbi, per esempio, il cui finto ribellismo, però, è del tutto funzionale a un sistema da cui trae lauti benefici) che, se siamo parte dell’Europa, dire “lo vuole l’Europa” è come se un lombardo dicesse; “Lo vuole l’Italia” o un abitante del Michigan: “Lo vogliono gli USA”. Quando un figuro come Mario Monti, che, dopo tutti i guasti di cui è responsabile, ha il coraggio di riprendere a pontificare dalle colonne del “Corriere della sera”, si permette di dichiarare che bisogna cedere all’Europa altre quote di sovranità, come se non ne fossimo già stati depredati a sufficienza, nessuno, sempre in nome dell’Europa, alza un dito per chiedere a che titolo si permette di dire certe cose rabbrividenti. Vengono a imporci quel che dobbiamo mangiare, che automobili dobbiamo  comperare, di quali mostruosità tecnologiche dobbiamo dotare le nostre case per renderle a “emissioni zero”, come modificare le nostre abitudini di vita per correre a briglia sciolta attraverso una paradisiaca “transizione ecologica”, si espropriano per pochi soldi terreni (grazie a una legge “semplificatoria”, approvata alla chetichella, sempre in omaggio all’Europa, sotto il governo di quell’altro losco figuro che risponde al nome di Mario Draghi) per infestarli di orrende pale eoliche o di altrettanto mostruosi impianti fotovoltaici, si pretende che la gestione delle spiagge italiane (demanio pubblico, quindi appartenente al popolo italiano, come giustamente sostiene F.M.Nicosia) venga messa a gara secondo criteri che le esporrebbero al rischio di finire, in cambio di compensi risibili, nelle mani di grandi multinazionali senza veri benefici per chi ne è il vero proprietario (il popolo italiano, appunto, cioè i singoli cittadini pro quota, non lo Stato); e, dopo tutto questo, si ha l’impudenza di proclamare che siamo ancora troppo padroni a casa nostra? Si blatera di Stati Uniti d’Europa e di Federalismo, dimenticando che nel Federalismo vero i singoli Stati devolvono al potere centrale alcune funzioni essenziali (la difesa, la politica estera, la politica di bilancio, la moneta), ma si tengono ben stretto tutto il resto. Il Federalismo, in somma (ancora una volta mi rifaccio a quanto dice Nicosia) dev’essere un processo dal basso verso l’alto. Nessuna fantomatica “Europa” deve ordinarci che cosa dobbiamo crederle. Un sistema federale, quello che stiamo costruendo? Ma vogliamo scherzare? Un bel pasticcio, dove a comandare sono i più forti, condizionati, a loro volta. dal rapace capitalismo finanziario che ormai domina il mondo. Pensate a quel che ha combinato la baronessa Ursula von der Leyen, in combutta con il maritino, accordandosi tramite sms, poi misteriosamente spariti, con la Pfizer  per acquistare, a spese pubbliche,  enormi quantità di vaccini “efficaci e sicuri” di cui stiamo sperimentando le conseguenze devastanti ( se qualcuno, come Susanna Tamaro, ha il coraggio di dichiararlo, in un articolo stranamente ospitato dal quotidiano dove scrive anche quella capra d’un’ Ilaria, subito viene subissato dagli insulti del criminale Burioni). E pensate al disastro della moneta unica. In un sistema federale dovrebbe essere l’ultima cosa, Invece si è voluto introdurla prima di pensare a tutto il resto.Come cominciare la casa dal tetto. Ne ha beneficiato soprattutto a Germania, che però adesso, grazie alla guerra di Putin, rottamati i gasdotti che la collegavano ai giacimenti russi (parlo per metafora, ma non troppo), sta subendo le conseguenze di un’energia non più a buon mercato, di un sistema bancario pieno di crepe e di un debito pubblico finora furbescamente occultato fra le pieghe di bilanci truffaldini.

Questa è l’Europa, quella che, per finire, allineandosi ai suoi padroni. gli USA e la NATO  come i valvassori e i valvassini del mondo feudale (che però spesso avevano qualche volta il coraggio di ribellarsi) giuravano obbedienza ai loro signori, fornendoli di truppe e di armi in caso di guerra, si è schierata compatta contro la Russia di Putin, con l’illusione  di difendere i sacrosanti Valori dell’Occidente, in realtà per condannarsi al declino economico a tutto vantaggio dell’America (l’ “America first” di Trump, quel Trump che ora qualcuno invoca come il salvatore, mentre potrebbe essere peggio di Biden).Ebbene, alla vigilia della chiamata alle urne per l’elezione del Parlamento Europeo, si parla, nel dibattito pubblico, di tutto questo? Non so negli altri Paesi, in italia no. Siamo tutti presi da gravi problemi come la cleptomania di Fassino o le sparate di Vannacci o lo scontro tra fascismo e antifascismo, cioè dei due fascismi, uno del tutto fantomatico, l’altro purtroppo ben concreto, che attanagliano il Bel Paese a ottant’anni dalla proclamazione della Repubblica nata dalla Resistenza  sulle fondamenta della Costituzione più bella del mondo. Lo scandalo di vaccini pericolosi imposti da una politica malsana, manovrata a livello europeo e addirittura mondiale, complici istituzioni criminali come l’OMS in mano a Bill Gates e governata da un delinquente come Ghebreyesus? Non se ne parla, e chi ne parla, come la povera Tamaro, finisce nelle grinfie di gente come Burioni che dovrebbe starsene al fresco, con una bella palla al piede. Un altro criminale, quello Speranza amato e sostenuto da Draghi e Mattarella, percorre tutta l’italia per promuovere il suo libro in cui si autoincensa magnificando  i suoi provvedimenti da ministro per sconfiggere la pandemia. A ogni conferenza, viene insultato da frotte non di no-vax, ma di malcapitati sì-vax che, credendo alle sue frottole, si sono fatti bucare anche due o tre volte, con conseguenze atroci che nessuno vuol riconoscere. Difeso da quei poliziotti e quei carabinieri che non riescono mai a difendere il cittadino comune dagli attacchi della piccola o grande criminalità, perchè, si dice, sono sotto organico o altre minchiate del genere (nessun Paese ha tante polizie e tanti agenti, in proporzione al numero degli abitanti, come l’Italia, dove per alleggerire il lavoro di quelli che una volta si chiamavano vigili urbani, si sono inventati altri mangiapane a tradimento come gli “ausiliari della sosta”).

Qualcuno parla di tutte queste cose? Nessuno. Un libro autoprodotto di uno dei pochi giornalisti degni di questo nome, Max Del Papa, anche lui rimasto vittima di gravi conseguenze avverse in seguito a vaccinazione, dove si denuncia lo scandalo della politica sanitaria al tempo del Covid, è balzato al primo posto nella classifica della saggistica, pur non avendo goduto di alcun lancio pubblicitario. Dovrebbe essere un caso su cui riflettere, ma tutti tacciono.In compeso, si spendono commenti su commenti per il libro infame di Speranza o per i libercoli di Vannacci, quello per cui uno che nasce in italia, parla benissimo l’italiano e conosce perfettamente la cultura italiana non è italiano se ha la pelle nera. Una volta qualcuno diceva che non sono italiani i terroni (mentre nel Canton Ticino “tagliàn” è proprio il corrispondente del nostro “terrone”) I milanesi (ma scherzavano!!) che non sono italiani quelli di Bergamo, perché  il loro dialetto è incomprensibile (“Ti te set italian?” – “No, son de Bergom”). Uno così non poteva che candidarsi per il partito di Salvini.

La cosa più grave è però che non si parla di guerra. Quando Mario Draghi dice senza mezzi termini che l’Europa deve armarsi, e per far questo deve mettere le mani sul risparmio dei cittadini europei, nessuno batte ciglio. Va bene a tutti? Sono contenti tutti di prestare il proprio denaro, o di farselo rapinare, alla maniera del filibustiere Giuliano Amato, per finanziare un bell’ esercito europeo, che affianchi la NATO, o ad essa subentri, nel caso che gli USA la vogliano abbandonare, come più volte ha minacciato  (poco credibilmente) Trump? Siamo proprio sicuri che i rapporti con la Russia debbano essere per necessità geopolitica conflittuali, anziché di buon vicinato, con scambi economici che vanno a vantaggio di entrambe le parti, perché, come diceva Bastiat, dove passano le merci non passano i cannoni? Si dice che la Russia ha mire imperiali, dopo l’Ucraina sarà la volta di tutti gli altri. Davvero? Che vantaggio avrebbe la Russia dalla conquista di un’Europa sovrappopolata, quando possiede un territorio sterminato, con una densità di popolazione ridotta, e una riserva enorme di materie prime, che saranno disponibili per decenni e decenni? Meglio vendere materie prime e importare prodotti finiti. 

Queste cose però non le dice nessuno. O meglio, qualcuno le dice anche, ma si prende del filo-putiniano, del nemico dell’Occidente, magari anche del fascista, tanto per cambiare. Si teme l’arrivo di Trump alla Casa Bianca perché ha più volte detto che porrebbe fine alla guerra in Ucraina nel giro di pochi giorni, il che avverrebbe a scapito dei sacrosanti Valori dell’Occidente. Invece, a quanto pare, si vuol continuare a combattere, qualcuno, come Macron, ripete, ricevendo qualche consenso e poche critiche, che sarebbe pronto a mandare truppe in Ucraina, Ci stiamo pericolosamente avvicinando alla Terza Guerra Mondiale. Ma va bene così. Tutto sommato, anche se arrivasse Trump, non è detto che le cose cambierebbero. No di certo nel Vicino Oriente, vista la sua simpatia per l’ebraismo fondamentalista, quello ostile alle giuste rivendicazioni dei palestinesi (che non vanno confusi con i terroristi di Hamas, come gli ebrei, e gli israeliani in particolare, non vanno confusi con il governo di Netanyahu). Quanto alla guerra dell’Ucraina, se Trump proporrà a Putin di tenersi le terre conquistate in cambio dell’ingresso nella NATO di quanto sarà rimasto dell’Ucraina, si sentirà rispondere di no:proprio perchè non ha invaso l’Ucraina per conquistarla,  e di lì fare il balzo verso il resto dell’Europa, ma per non vedersi i missili della NATO puntati contro Mosca. Trump abbandonerebbe la NATO al suo destino? Difficile crederlo. Trump pacifista o Trump miccia di una guerra mondiale? Staremo a vedere.

Intanto , in campagna elettorale, si continua a parlare d’altro. A che serve quest’ Europa? A niente. Anzi, a impoverirci tutti. Anzi, a trascinarci in guerra. Dopo tutto, una bella guerra mondiale sarebbe la soluzione per un debito pubblico  che, nel complesso dei Paesi legati in qualche modo alla politica USA ha raggiunto livelli stratosferici. Pare che solo negli Stati Uniti abbia raggiunto i 35.000 miliardi di dollari. La guerra sarebbe una gran scopa, come diceva don Abbondio della peste (quella vera, non il Covid) .E’ sempre stato così. E con questi chiari di luna c’è qualche gonzo disposto a sottoscrivere Eurobond per dotare l’Europa di un esercito modernissimo e poderoso? Sappiamo che fine fanno i certificati del debito pubblico dopo una guerra: carta straccia. Intanto, le quotazioni dell’oro salgono vertiginosamente. Se possedessi metallo prezioso (non ne posseggo: tutti i miei soldi li spendo per le donne, e vi assicuro che è molto meglio, si ottengono rendite di diversa natura, ma prelibate) non ne gioirei troppo. Brutto segnale. Segnale di guerra. Forse i mercati ne sanno di più dei politologi, degli economisti e di chi predice il futuro a suon di algoritmi. 

Per concludere. Europa? No, grazie. Nè più Europa nè meno Europa. Europa zero.

Giovanni Tenorio

Libertino

3 pensieri riguardo “Europa, Europa

  • Invece della cleptomania (a quanto pare assai conclamata) del fratello sciupato della commare secca per me se ne parla molto poco: nei Paesi del Nord Europa avrebbe finito la carriera e andrebbe in giro col cappuccio per la vergogna.
    In itaGlia invece lo scandalo è morto da un pezzo.

    Peccato, perchè avevo da poco scoperto da poco e con piacere che il pensiero del malconcio su Gaza era identico al mio.

    Per chi volesse ascoltare 10 min. di buonsenso (dal min. 27, inframezzato da un battibecco che dà bene l’idea del carattere fumantino del personaggio):

    radioradicale.it/scheda/725436

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  • Altro giro, altro regalo.

    “Vannacci, quello per cui uno che nasce in italia, parla benissimo l’italiano e conosce perfettamente la cultura italiana non è italiano se ha la pelle nera”.
    Questa cosa non è mai stata detta, bensì che la Egonu è italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità, cosa che è io sottoscrivo col sangue, anche se pare non si possa più dire. La ridicola querela di rito della stupida “mediterranea” offesa completa la farsa.

    Quando una certa Mendez, di origine dominicana, vinse Miss Italia, la coscia lunga del PDS ovvero Alba Parietti in uno dei suoi pochi momenti di lucidità, disse una cosa simile, dovette affrontare la gogna mediatica, chiedere scusa e fare marcia indietro. Altro bello schifo.

    Questo sito, oltre a distorcere i concetti, pare schierarsi con la cultura woke e tendere a quel politicamente corretto che tanto diceva di aborrire. Thumbs down.

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    • Ma che c’entra il politicamente corretto? Che c’entra l’ideologia woke? L’italianità (così come qualsiasi altro sentimento di appartenenza) non ha nulla che fare con la genetica, ma con il proprio mondo interiore. Sul piano scientifico, mi si può dire chi è geneticamente italiano? Negli italiani c’è sangue villanoviano, etrusco, umbro, iapigio-messapico, latino, greco, sicano, cartaginese , veneto, ligure, gallico, orobico, salasso, arabo, normanno; gli italiani si sono mischiati con spagnoli, tedeschi, francesi, slavi e altro ancora. Il colore della pelle, i tratti somatici che rilevanza spirituale hanno? Fra gli imperatori romani ci fu anche un certo Filippo l’Arabo. Non era romano anche se parlava latino? Settimio Severo veniva da Leptis Magna. Africano, non romano? Ma vogliamo scherzare? E’ davvero paradossale che debba essere un personaggio di dubbia moralità come me a tirare in ballo i valori dello spirito e a svalutare le considerazioni puramente materialistiche. Chi mi attacca per la mia (presunta) cultura umanistica ha mai letto i libri di Luigi Luca Cavalli Sforza? Li legga. Ci troverà anche questa affermazione: “La variazione genetica che si ritrova in ‘razze’ diverse è molto piccola, mentre quella che si trova in individui di ogni popolazione è molto più importante”

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