Don Giovanni

Potentati economici, obbedienza e Recovery Fund

Sento dire che la legge Zan è stata rimandata a settembre, come capitava una volta agli studenti ciucci, quando la scuola conservava ancora un minimo di serietà. Speriamo che venga rimandata alle calende greche, e non se ne parli più. Anch’io spero di non doverne più parlare.  La tiro in ballo per un motivo che con le lebiche, i culattoni, i bivalenti e tutto il resto della compagnia c’entra solo di striscio. Seguitemi. Che cosa direbbero i fautori di questa infame legge se qualcuno obiettasse che una discriminazione verso chi è uomo ma si sente donna non è poi una vera discriminazione, perchè al giorno d’oggi basta sottoporsi a un’operazione chirurgica per diventare donna, con tanto di tette e fica; o, ancor meglio, visto che conta il genere, e non il sesso biologicamente inteso, basra dichiarare, mentendo,  che ci si sente uomo, conservando le palle e l’uccello, anche se in realtà ci si  sente donna, e nessuno può più discriminarti. Davanti a una simile obiezione gli amici di Zan darebbero in escandescenze, e avrebbero pienamente ragione. Sarebbe come dire che in passato l’emarginazione degli eretici, che poteva giumgere fino alla condanna a morte, era una discriminazione così così, perché bastava convertirsi, anche solo per finta, alla “vera” religione e l’emarginazione, nonché il pericolo di finire sul rogo, cessavano. Ho già citato il caso del mio genitore 2 Lorenzo Da Ponte. Gli è bastato convertirsi al cristianesimo -sicuramente per finta, diventando addirittura abate – e cambiare il nome, abbandonando quello originario che puzzava di giudeo, per sentirsi libero come un fringuello. A dispetto del suo abito di abate se n’è fottute di donne! Non per niente sono suo figlio. A mettermi al mondo, lui e il mio genitore 1, che di donne se ne intendeva anche lui, devono essersi divertiti un sacco. Anche a Galileo Galilei bastò negare che fosse la terra a muoversi e il sole a star fermo per salvare la pelle. Che cosa voleva di più? Dopo l’abiura, ad Arcetri non doveva poi passarsela così male, anche se purtroppo divenne cieco. Gli teneva compagnia la diletta figlia suor Maria Celeste. Più libero e beato di così! Non chiedetevi se per caso io sia impazzito. Guardate che un ragionamento come quello che io ho posto per scherzo sulla bocca di un immaginario mentecatto, oppositore della legge Zan per motivi che nulla hanno che fare con i miei, viene sciorinato da alcuni mentecatti veri, in questi giorni bui, a sostegno del Decreto Legge con cui l’abominevole governo Draghi introduce l’obbligo del passaporto vaccinale per accedere a innumerevoli ambienti e usufruire di particolari servizi. Si dice: non è una discriminazione. Basta che uno si vaccini, e riacquista subito la libertà di fare tutto quello che vuole: andare al cinema, a teatro, in palestra, al ristorante; tornare a lavorare se è stato sospeso perché non si è voluto far inoculare il siero, e via di seguito. In somma: fatti tagliare le palle e sarai libero. Convertiti al sacro Dio Vaccino, fatti benedire da Figliuolo con  il battesimo dello Spirito Santo Pfizer o Astrazeneca e sarai lasciato in pace.  Per questi mentecatti veri esisterebbero discriminazioni di serie A e discriminazioni di serie B. Se io discrimino uno perché professa la religione ebraica, è una discriminazione di serie B, perché può sempre convertirsi al cristianesimo, anche per finta, come facevano nella cattolicissima Spagna i cosiddetti “marrani”. Se uno invece discrimina un ebreo per ragioni razziali, allora siamo in presenza di una discriminazione di serie A, perché non è possibile tramutarsi da semita in ariano. Forse in futuro, attraverso una manipolazione genetica, ma per ora no. Peccato che questo ragionamento cozzi contro quella Costituzione che forse proprio i suddetti mentecatti sono i primi a decantare come la più bella del mondo. Che cosa dice l’art.3? “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge  senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Se un giurista farneticante venisse a dirvi che in questo articolo bisogna distinguere discriminazioni di serie A e discriminazioni di serie B, perché, ad esempio, uno non può cambiare razza o dimenticare la lingua materna, e anche il cambiamento di sesso, biologicamemnte inteso, è piuttisto dispendioso, ma può benissimo cambiare, o fingere di cambiare, opinioni politiche, sarebbe giustamente preso a pernacchi. Quel che conta è la discriminazione in sé, sempre allo stesso modo deprecabile e sanzionabile, non il fatto che ci si possa o no ad essa sottrarre usando  qualche stratagemma o piegandosi a un ricatto. Non è che un omicidio diventi meno omicidio per il solo fatto che la vittima, pur potendo agevoilmente scappare, ha preferito rimanere lì frerma a prendersi le coltellate dell’aggressore. L’assassinio rimane sempre un assassinio, la discriminazipone sempre una discriminazione.Qualcuno dice che il parallelo tra l’obbligo del passaporto vaccinale e le leggi razziali del 1938 non è proponibile. Dietro il passaporto vaccinale ci sono ragioni “scientifiche”; e in ogni caso, basta vaccinarsi per riottenere la libertà; invece nelle leggi del 1938 c’erano motivazioni abominevoli e, date le ragioni biologiche su cui si fondavano,  non lasciavano possibilità alcuna di renderle inapplicabili modificando i propri connotati. Io invece ritengo il provvedimento dell’infame governo Draghi ancora più abietto. Anche le leggi razziali si richiamavano a ragioni “scientifiche”,di natura eugenetica. False nè più né meno di quelle che vorrebbero attribuire al “vaccino” l’unica possibilità di combattere la “pandemia”, laddove è dimostrato che l’uso intelligente di farmaci già esistenti (idrossiclorochina, ivermectina, eparina) o di terapie già sperimentate in passato (il plasma iperimmune del compianto dottor De Donno, un grande galantuomo) dà risultati eccellenti , riducendo  i ricoveri ospedalieri ed evitando le sempre nefaste intubazioni. Ma almeno le leggi razziali discriminavano senza finzioni. Dichiaravano di essere discriminatorie e se ne facevano un vanto. Invece il DL del governo Draghi è un capolavoro di ipocrisia. Se veramente si credesse che il vaccino è indispensabile per tutelare la salute pubblica, il governo dovrebbe presentare in Parlamento una legge, ai sensi dell’art. 32 della Costituzione, che stabilisce una riserva assoluta, e chiedere i voti. Non lo fa per due motivi: 1) sa che non ci sono i requisiti per il provvedimento (il “vaccino” è autorizzato in via provvisoria perché ancora in fase sperimentale, e  non è l’unico mezzo terapeutico disponibile); 2) se anche la legge fosse approvata e non finisse sotto la mannaia della Corte Costituzionale in seguito a un’eccezione di incostituzionalità non manifestamente infondata, lo Stato dovrebbe accollarsi le spese per i risarcimenti degli eventuali danni conseguenti alla vaccinazione, che finora rimangono a carico dei malcapitati, costretti a firmare un “consenso informato” in cui si  esimono governo e case produttrici da ogni responsabilità penale per danni da effetti collaterali, mentre gli operatori sanitari rispondono solo per colpa grave.Rimane da domandarsi il perché di tutta questa foga vaccinale, che induce l’infame governo Draghi a ricorrere ai più spudorati raggiri. per indurre alla vaccinazione anche adolescenti e bambini. Molti pensano che il rampollo della Goldman Sachs, ex direttore del Tesoro, ex governatore della Banca d’Italia, ex presidente della BCE,  sia stato messo a capo del governo per facilitare l’accesso al “Recovery fund”, data la sua dimestichezza con le operazioni finanziarie. Non è così. Del “Recovery fund”, di cui si parla da 14 mesi e più, arriverà un acconto di 25 miliardi entro la fine dell’anno, se arriverà. Tutto il resto sarà determinato dal rispetto di una grande quantità di condizioni, sul cui adempimento le autorità europee vigileranno con occhiuta intransigenza. Ci vorrà poco perché il prestito venga revocato. Invece la campagna vaccinale ha avuto fin dall’inizio un impulso fortissimo, al punto che a capo della logistica è stato chiamato addirittura un militare, quello spaventapasseri con la piuma sul cappello. L’Italia è ora uno dei Paesi più vaccinati d’Europa, ma si vuole di più, molto di più. Per il bene del popolo? S’è mai visto un pastore che alleva le pecore per il loro bene? No, dice Trasimaco nella “Repubblica” di Platone. Draghi è il luogotenente di alcuni ben individuabili potentati economici. Guarda caso, la Goldman Sachs, di cui è rampollo e a beneficio della quale rifilò alla Grecia un prestito truffaldino con le conseguenze che ben conosciamo, possiede rilevanti pacchetti azionari di Big Pharma. Le case produttrici  hanno già fatto sapere che il rinnovo dei contratti in scadenza per la fornitura di “vaccini” anti-Covid comporterà un rilevante aumento dei prezzi, finora mantenuti, bontà loro, al livello minimo.  Segui il denaro e arriverai alla Mafia, diceva il galantuomo Falcone. A proposito di Mafia: si dice che Draghi faccia parte di più d’una loggia massonica. Non credo che si radunino col grembiulino per giocare a scopone scientifico. 

Giovanni Tenorio

Libertino

4 pensieri riguardo “Potentati economici, obbedienza e Recovery Fund

  • “Draghi è il luogotenente di alcuni ben individuabili potentati economici”, vero, inclusi quelli indicati nell’articolo. Ma in democrazia il primo potentato economico è la massa di quelli che, attraverso lo Stato, vorrebbero vivere alle spalle di tutti gli altri: quella maggioranza che, specialmente in Italia, vive di Stato, nello Stato e, spesso, per lo Stato. Per loro è facile obbedire, “stare a casa”, “aspettare il vaccino” quando gli ordini arrivano dallo stesso padrone che ogni mese provvede a fornire il mangime a quelle pecore che si faranno trovare nel recinto.

    • Bel commento, condivido al 100% e aggiungo amaramente che questa maggioranza innamorata e protetta dallo Stato è molto molto infastidita dalla minoranza che invece vorrebbe vivere al di fuori di questo “cappello protettore” e faranno DI TUTTO per farci vaccinare.

  • Alessandro Colla

    Se gli allevatori di carne suina riusciranno ad avere lo stesso potere delle case farmaceutiche, un giorno potrebbe verificarsi la situazione che per gli “scienziati” sia necessario mangiare carne di maiale come antidoto contro il virus. Quindi la comunità ebraica dovrà sottomettersi perché il “bene collettivo è più importante”. In fondo non sarà vera discriminazione, basterà smettere di astenersi dal consumare porci (con la “o” aperta) e saremo tutti liberi. Quanto alla legge Zan, c’è il rischio che gli editori del Corano siano chiamati a rispondere dell’eventuale azione di un attentatore per aver pubblicato un testo che inneggia alla guerra santa. Ovviamente i legislatori non se ne rendono conto.

  • Alessandro Colla

    Non so se Draghi sia massone ma se lo è tradisce le logge. La sua posizione politica è l’esatto contrario del libero pensiero. Un Andreotti versione peggiorata.

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