Don Giovanni

Grazie, Big Pharma

“C’è del metodo in questa follia”: sono le parole che, nell’Amleto di Shakespeare, Polonio pronuncia a proposito del comportamento inquietante assunto da qualche tempo, tra lo sconcerto di tutta la corte, dal giovane principe di Danimarca, innamorato della di lui figlia. Polonio è un tipo francamente antipatico, pedante, logorroico, che alla fine pagherà cara la sua inframmettenza. Però non è stupido: è il solo a capire che dietro la pazzia di Amleto c’è un disegno. Noi spettatori del dramma già lo sappiamo, perché è Amleto stesso ad avercene dato contezza nei suoi precedenti monologhi. Gli altri continuano a pensare che la pazzia del principe sia solo pazzia d’amore… C’è del metodo nella follia che sta travolgendo il mondo in questi ultimi tempi? Se dici di sì, rischi di diventare antipatico come e più di Polonio. Non farai la sua fine, ma molti ti augureranno di farla.Se dici di no, allora i casi sono due. O pensi che la follia del mondo è soltanto l’allucinazione di poche menti malate, mentre in realtà tutto va per il meglio nel migliore dei mondi possibili, che diventerà ancora “più migliore” grazie alle magnifiche sorti e progressive promosse dalla Scienza e dalla Tecnica (“Grazie, Big Pharma!”,  così si conclude una  recensione di Massimiliano Parente al libro “Homo pharmacus” di Thomas Hager, edito da Codici). Se dici di sì, allora vieni subito lapidato. Neppure ti chiedono quali sono le prove su cui fondi il tuo pensiero. per poterle confutare. Sei un complottista, punto e basta. La prima cosa che ti vien voglia di rispondergli è che dovrebbero imparare, innanzitutto, la lingua italiana. Complottista non è chi sospetta un complotto, ma chi lo ordisce.Io però, di primo acchito, sarei tentato di avanzare una terza ipotesi. Dietro quel che sta succedendo non ci sono né personaggi illuminati  benefattori dell’umanità, che si prodigano per salvare i loro fratelli dalle catastrofi della Natura matrigna, né uno stuolo di folli proporzionalmente distribuiti in ogni angolo della Terra. Ci sono semplicemente un immenso numero di cretini, a dimostrazione di quanto diceva Einstein: due cose sono infinite, l’Universo e la stupidità umana, ma sull’Universo si può avere qualche dubbio. Quando un figuro come Pregliasco, dopo averci raccomandato di far l’amore con la mascherina, o magari di praticare l’astinenza non per guadagnarci il Regno dei Cieli ma per non infettarci di Covid, continua con le sue prediche raccomandandoci di prendere il sole imbavagliati anche in pieno agosto, che cosa gli si può rispondere? Le parole non basterebbero, dovrebbero essere accompagnate da un sonoro pernacchio. Ricordate quando Burioni diceva che l’Italia sarebbe rimasta immune dall’epidemia, per poi, pochi mesi dopo, sentenziare che se il governo non avesse condannato tutto il popolo italiano agli arresti domiciliari (commettendo, tra le altre malefatte, quella di introdurre un nuovo barbarismo, “lockdown”, di cui nessuno sentiva il bisogno), si sarebbero raccolti migliaia di morti per le strade? Peccato che, nel medesimo periodo, in Svezia si applicassero misure molto blande, senza imporre mascherine e confinamenti, solo mettendo in sicurezza gli anziani e le persone più fragili ed evitando eccessivi affollamenti, col risultato di un numero di morti e di contagi in linea con quello degli altri Paesi che avevano decretato le misure più drastiche. Un pernacchio anche per lui. E il grande Anthony Fauci, quello che fa spavento solo a guardarlo, ve lo ricordate? Senza conoscere nulla di nulla dell’Italia, pur avendo, ahimè, un cognome italiano, arrivò a dire che la particolare gravità dell’infezione riscontrata in Lombardia era dovuta all’elevato numero di cinesi che vi lavorano. Neanche gli è passato per la testa che l’inquinamento atmosferico delle province di Bergamo e Brescia, il più elevato d’Europa, potrebbe aver avuto un peso non indifferente sulla diffusione e la virulenza del contagio. E’ lo stesso che ha detto: mettetevi due mascherine, che vi proteggeranno il doppio. Perché allora non tre, che ci proteggeranno il triplo, o magari dieci, che ci proteggeranno al cento per cento? Peccato che così si muoia soffocati, sempre al cento per cento. A lui non uno, non due, non tre, non dieci, ma cento pernacchi.Vedete – mi verrebbe voglia di dire – che sono proprio cretini, non pazzi? Il pazzo ha una sua logica ferrea. Le premesse del suo ragionamento sono bizzarre, ma il ragionamento in sé spesso è rigoroso. Una vecchia barzelletta parla di un automobilista che buca una gomma davanti a un manicomio. Al momento di montare quella di scorta, le viti gli finiscono in un tombino. Mentre si dispera, un pazzo affacciato alla finestra gli suggerisce di togliere una vite a ciascuna delle altre tre ruote e usare quelle. Allo stupore dell’automobilista, risponde: “Sono matto, ma non sono scemo”.Continuando la mia disamina, mi viene però qualche dubbio che sia proprio giusto attribuire alla stupidità umana quel che sta capitando. Seguite il mio ragionamento. Se uno muore per qualsiasi motivo, ma il tampone PRC risulta positivo, viene registrato tra i morti di Covid. Viene registrato tra i morti di Covid anche uno che, mettiamo, oggi muore di tumore ma tre mesi fa si era ammalato di Covid e poi è guarito. In questo modo il numero ufficiale dei morti da Covid cresce a dismisura. Se invece uno muore d’infarto poche ore dopo aver ricevuto il “vaccino” (le virgolette sono d’obbligo, perché quello che inoculano, non contenendo il patogeno attenuato o’disattivato, vaccino non è), allora si dice che la coincidenza è casuale, che l’argomento “post hoc, ergo propter hoc” è fallace. Vero, però se capita una due, tre, quattro, cinque volte qualche sospetto sarebbe lecito. Dove va a finire il principio di precauzione, sempre invocato? E ancora: se non ti vaccini sei un untore. Però se ti vaccini, per un po’ puoi essere contagioso più di un non vaccinato asintomatico. E allora l’untore chi è, il vaccinato o il non vaccinato? Poi arriva un bello spirito a dirti: se non ti vaccini, è giusto che, qualora ti ammali di Covid, tutte le spese per le cure vengano messe a tuo carico. Giusto: a patto.che anche chi si vaccina e si becca qualche malanno collaterale  paghi di tasca sua le spese per la terapia. A maggior ragione, perché uno si ammala di Covid suo malgrado, ma chi si ammala per essersi vaccinato se l’è cercata. L’ha voluto, suo danno.Queste ultime, riguardanti i vaccinati e i non vaccinati, sono proprio cretinerie. Invece, la diversa valutazione di morti per Covid e morti per vaccino potrebbe avere come spiegazione il disegno di ingrandire artificialmente da un lato la letalità della “pandemia” (altre virgolette d’obbligo) e dall’altro la sicurezza di “vaccini”  dati  per sffidabili oltre ogni misura, oltre che efficaci al 95% (Fauci dixit). Se poi si osserva che  il governo ha immediatamente fatto ricorso, con successo, al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR del Lazio che imponeva di autorizzare le cure alternative ai protocolli ministeriali, i dubbi diventano certezze. Non sono cretini, sono delinquenti. Mente i protocolli ministeriali (tachipirina e vigile attesa), hanno spedito in ospedale migliaia di malcapitati, condannandone alcuni all’intubazione, fino alla morte, le cure alternative, che molti medici coraggiosi hanno adottato, si sono rivelate efficaci, impedendo che la malattia degenerasse fino a rendere necessario il ricovero ospedaliero. Quei medici non solo hanno fatto del bene ai loro pazienti, ma hanno contribuito a rendere meno drammatica la situazione degli ospedali, quando i reparti di animazione erano ai limiti delle loro capacità. Avrebbero dovuto essere insigniti di una medaglia al valor civile. Invece sono stati dileggiati e messi in un angolo. Motivazione: non ci sono studi randomizzati che dimostrino l’efficacia delle loro cure. Ancora una volta, due pesi e due misure. Anche la sperimentazione dei “vaccini” è monca: non tutti i test sono stati portati a termine, gli effetti collaterali a medio e lungo termine rimangono sconosciuti. Eppure i “vaccini”  sono stati autorizzati (attenzione, autorizzati , non approvati!) in via provvisoria a motivo dell’emergenza. Perché il medesimo criterio non deve valere per le terapie alternative?A questo punto, una conclusione si impone. Tanto negli Stati Uniti quanto in Europa la legge prescrive che un vaccino può essere autorizzato in via provvisoria solo se ricorrono due presupposti, che devono essere concorrenti, non alternativi: presenza di una pandemia e assenza di terapie efficaci d’altro genere. Ecco spiegato perché si gonfia il numero dei presunti morti da Covid e si tengono fuori legge le cure alternative. C’è del metodo in questa follia! Grazie, Big Pharma. 

Giovanni Tenorio

Libertino