legittima difesa

Don Giovanni

Aggredire l’aggressore

Non sto a ripercorrere il suo dottissimo argomentare, ricco di esempi concreti e di considerazioni giuridiche degne del massimo rispetto, e vengo all’essenziale. Cassese parte proprio anche lui dal parallelismo tra la legittima difesa nei rapporti fra privati e il diritto a contrastare con le armi un attacco bellico nei rapporti fra Stati. Se io, per difendere un cittadino aggredito da un malfattore, corro in suo aiuto usando la forza fisica, compio un’azione non solo lecita, ma addirittura meritoria. Non importa che l’aggredito sia amico mio oppure no.Così è nel caso di conflitti fra Stati: anche se la Costituzione ripudia le guerra, soccorrere con le armi un Paese aggredito si può, e forse moralmente si deve. Non importa, come nel caso dell’Ucraina, che il Paese aggredito non faccia parte di un trattato internazionale, come la NATO, che impegna i partecipanti a intervenire militarmente quando uno dei membri subisca un’aggressione. 

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Don Giovanni

Legittima difesa

Fra poco assisteremo a un’altra rissa che vedrà ancora schierati da una parte Salvini e la sua Lega, dall’altra la magistratura, per bocca dei suoi esponenti più combattivi e politicizzati. Per ora se ne colgono soltanto le avvisaglie, ma aspettate che lo sgangherato governo in carica abbia superato lo scoglio della Finanziaria e, a meno di clamorosi capitomboli, la tormentosa questione si porrà in tutto il suo aspetto dirompente. Intendo dire quella della legittima difesa.

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Don Giovanni

La Legge delle Dodici Tavole e la giustizia moderna

E poi si dice che i rappresentanti del popolo in Parlamento sono incapaci e ignoranti! Calunnie, signori miei, calunnie! Avete visto che bella legge sono stati buoni a imbastire per rendere finalmente effettiva la legittima difesa? Sono andati addirittura a rispolverare il Diritto Romano in ciò che ha di più sacro e venerabile, la Legge delle Dodici Tavole.

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Don Giovanni

Legittima difesa

A me sembra tutto più semplice. Parto da quel che succederebbe in una comunità anarchica. Non ci sarebbe lo Stato, quindi neppure Procuratori che rappresentano l’interesse pubblico. L’azione penale, davanti ad arbitri privati, potrebbe essere promossa soltanto dalla parte che si ritiene lesa. Se i familiari di un delinquente ucciso durante un atto di aggressione ritengono che l’aggredito abbia commesso un omicidio, lo denunceranno e l’arbitro, valutate le circostanze e la dinamica dei fatti, giudicherà. In un sistema statale si otterrebbe qualcosa di simile invertendo l’onere della prova.

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