Don Giovanni

L’unico vero valore destinato all’eternità.

Fino all’altro ieri in Italia – non saprei dire negli altri Paesi – senza nessuna distinzione tra destra sinistra e centro (per quel che possono ancora valere queste etichette) era tutto un inneggiare unanime alle virtù di Putin, chiudendo un occhio, anzi due, sugli aspetti autoritari del suo regime e su certe azioni criminali che si sospettava potessero essergli attribuite. Chi lo considerava un grande statista, chi lodava le sue riforme economiche, chi gli attribuiva la patente di liberale autentico, fino al punto di proporgli la fondazione di un’Università ispirata ai principi liberal-democratici di cui l’Occidente si nutre. Ora, in un batter d’occhio, tutte queste posizioni si sono rovesciate. Putin è diventato un delinquente, un tiranno crudele, un mostro sanguinario che merita di essere tradotto davanti a un tribunale internazionale per essere giudicato e condannato come merita. Se l’Europa lo combatte con le sanzioni e con l’invio di armi ai suoi nemici per fermare la guerra in Ucraina da lui scatenata, gli USA ed il Regno Unito non fanno mistero di voler giungere alla deposizione del despota con tutti i mezzi: l’ha spiegato bene il generale Tricarico in un’intervista alla “Verità”, dove parla di due guerre parallele, una europea e una anglo-americana.
Chi l’avrebbe detto che, a più di trent’anni dall’implosione del regime sovietico, contraddicendo quanti sognavano un mondo ormai pacificato grazie al trionfo planetario della democrazia e del libero mercato si sarebbe riproposta la contrapposizione tra Europa atlantica e Russia, come ai tempi della “cortina di ferro”? Come allora, il Bene tutto di qua, il Male tutto di là. Non era vero neppure allora, anche se bisogna riconoscere che l’Alleanza Atlantica ha garantito per decenni all’Europa occidentale la pace e la libertà, difendendola dalle mire delll’URSS. Ora è una fandonia assoluta, senza voler per questo né magnificare il regime di Putin né giustificare la sua aggressione all’Ucraina. Rimane vero però che Putin è stato provocato. Tutte le promesse che la NATO non avrebbe mosso un passo dalle posizioni su cui era attestata ai tempi della “guerra fredda” sono rimaste lettera morta. La NATO è arrivata a lambire i confini europei della Russia, accogliendo nel proprio apparato militare Paesi come Lituania, Lettonia, Estonia. La rivolta di Maidan del 2014,contro il presidente legittimamente eletto Yanukovich, filorusso, pur essendo nata per un moto popolare spontaneo, fu pilotata dagli USA per insediare un regime prono ai loro piani di portare anche l’Ucraina nella NATO. L’invasione russa della Crimea, conclusasi con la riappropriazione di quel territorio senza quasi colpo ferire, ne è stata una delle conseguenze, come pure le rivolte nel Donbass -in gran parte russofono e russofilo- domate a suon di cannoneggiamenti che hanno provocato qualcosa come 14.000 morti. Gli accordi di Minsk, che impegnavano il governo Ucraino a concedere un’ampia autonomia al Donbass e a sciogliere le milizie paramilitari del battaglione Azov non hanno avuto seguito. C’è da stupirsi che territori come quelli di Donetsk e di Luhansk abbiano proclamato la loro indipendenza, che la Russia si è affrettata a riconoscere? Chissà perché la tanto proclamata autodeterminazione dei popoli passa sempre in secondo piano quando si tratta di difendere l’integrità territoriale di uno Stato. Tanta retorica sul Risorgimento, ma i principi rimangono quelli del Congresso di Vienna.
Quando si dice che oggi contro Putin l’Occidente combatte una battaglia a fianco di Zelenski per difendere i suoi sacri valori viene da sorridere. Quali valori? I valori della libertà? Quale libertà? Da due anni il cosiddetto Occidente vive in una situazione in cui, con il pretesto di una pandemia spaventosa che alla fin fine si è rivelata nulla più di un’influenza molto più tosta del solito (anche mortale, ,in alcuni casi, se non affrontata in tempo), le tanto proclamate libertà inviolabili sono state ridotte a carta straccia. In questo, l’Italia è stata all’avanguardia, con il governo pasticcione di Conte prima e con quello criminale di Draghi poi. Ma anche altrove le cose non sono andate molto meglio, con qualche eccezione (la Svezia, ad esempio). Si pensi agli Stati USA governati dai Democratici, all’Australia, al Canada di Justin Trudeau. Le campagne vaccinali, imposte da governi manovrati dalle grandi cause farmaceutiche, società multinazionali che, a loro volta affiliate a “benefattori” come Bill Gates e a “scienziati”come Anthony Fauci, esercitano il loro controllo sull’OMS e su agenzie come FDA, EMA e su tutti gli enti da cui dovrebbero essere controllate, sono state un vero e proprio esperimento “in corpore vili” di tecnologie finora non sottoposte a verifica, su un numero sterminato, a livello mondiale, di cavie messe gratuitamente a disposizione, che, per effetto della propaganda, si sono spesso sottoposte con entusiasmo all’esperimento, salvo poi lamentare, in molti casi, effetti collaterali di varia gravità, alcuni addirittura mortali. Intanto utili idioti come certi giornalisti “liberali” continuavano a esaltare i miracoli del “libero mercato” che -grazie alle profumate sovvenzioni pubbliche!!- riesce a produrre medicinali di grandissima efficacia; e un’oca giuliva come Ilaria Capua arrivava a scrivere, ancora poco tempo fa, sul l’emetico “Corriere della sera”, che “i vaccini sono supersicuri” (alla faccia della povera Camilla Canepa e di tanti altri malcapitati come lei). E il famigerato “green pass”? Anche qui l’Italia è stata all’avanguardia. Un esperimento pilota in vista dell’introduzione l’int prossima futura d’un sistema informatico per il controllo totale dei cittadini in ogni loro mossa, da far impallidire il “Grande Fratello” di orwelliana memoria. Eccoli, i valori dell’Occidente.
Detto questo, va assolutamente respinta anche la concezione opposta, sostenuta da ideologi come monsignor Carlo Mara Viganò, Alessandro Meluzzi e qualcun altro, sulla scorta del pensiero filosofico di Aleksandr Dugin, secondo i quali, capovolgendo le parti, il Bene sarebbe di là e il Male sarebbe di qua. La Russia di Putin e di tutti i Paesi che stanno dalla sua parte sarebbero i paladini di quei valori che l’Occidente ha rinnegato, calpestando la propria tradizione cristiana nel nome del nichilismo, dell’edonismo, del consumismo, per giungere ad aberrazioni come il ricnoscimento dell’aborto indiscriminato, dell’eutanasia, dell’ideologia “gender”, addirittura della pedofilia. Intendiamoci bene: non è che non ci sia qualcosa di vero in queste accuse. Già il grande Aleksandr Solgenitsin – esaltato in Occidente come oppositore perseguitato dal regime sovietico e insignito del premio Nobel per la letteratura- aveva messo in guardia dagli aspetti deteriori della società consumistica ocidentale, provocando qualche mal di pancia a chi l’aveva sempre sostenuto come un fedelissimo alleato nella lotta contro le aberrazioni del sistema comunista. Anche a me l’ideologia “gender” fa semplicemente schifo, anch’io ho molti dubbi sul suicidio assistito, e quanto all’aborto ritengo che non possa essere qualificato come un diritto, ma come una scelta che lo Stato non dovrebbe mai né sanzionare né favorire (così come non deve sanzionare nè favorire chi si droga e chi si ubriaca, anche se drogarsi e ubriacarsi non sono diritti, ma comportamenti aberranti). Non credo però che il rimedio ai mali dell’Occidente possa consistere in un ritorno ai valori della tradizione e, in particolare, a un rifiorire della religione cristiana. Tanto meno credo che Russia, Cina, India possano essere i veicoli di questo ritorno. Certo, il mondo è alla ricerca di una nuova spiritualità, come ai tempi dell’Impero romano, quando il paganesimo non sembrava più in grado di dare risposte certe alle grandi domande esistenziali. Allora fu il Cristianesimo, con le sue esaltanti promesse di una felicità ultraterrena, a colmare il gran vuoto. Oggi che cosa abbiamo? La Scienza? La Tecnologia? La promessa di una vita terrena sempre più lunga? Il Transumanesimo? Tutte cose che con la Trascendenza non hanno nulla che fare. Ma chi ripropone di tornare all’antico, corre il rischio di finire come Giuliano l’Apostata. Anch’io, che sono nato proprio grazie alla cupa visione della sessualità di cui il Cristianesimo è debitore a San Paolo, sarei purtroppo destinato a morire insieme con il Cristianesimo. Per fortuna, mi salva la musica di Mozart, l’unico vero valore destinato all’eternità.

Giovanni Tenorio

Libertino

Un pensiero su “L’unico vero valore destinato all’eternità.

  • Alessandro Colla

    Sì, ma presto Mozart sarà vietato in nome del politicamente corretto. I ratti dal serraglio verranno modificati da pseudoregisti michielettici in topi presenti all’interno di ambienti artificiali per coltivazioni, così da non offendere qualche satrapo mediorientale. E “dantedì” diventerà “Dante no”.

    Offri un bicchiere di Marzemino all'autore del commento 1

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