Don Giovanni

Liberalismo? Un movimento progressista. Ma viva i libertini!

L – Caro padrone mio, ho un rovello qui nella testa che da tempo mi tormenta. Vorrei risolverlo ponendovi una domanda, ma temo che mi possiate mandare a quel paese…
DG – E perché mai? Credo di essere stato sempre disponibile ad ascoltarti, a parte quella volta in cui ti proibii di parlarmi del commendatore!
L – Eh, sì mi ricordo, e quando trasgredii il vostro ordine, mi presi un bel rabbuffo.
DG – Ma nulla di più! Lo sai che sono un fautore della non violenza. Se il commendatore lo feci secco, fu perché voleva far secco me. La mia non violenza non arriva a negare il diritto alla legittima difesa. Gandhi mi sta bene. Cristo è un po’ troppo…estremista!
L – Ohibò, c’è qualcuno più estremista di voi?
DG – Il figlio di Dio può permetterselo, io sono solo un essere umano. Umanamente, nessuno è più estremista di me. Estremista della libertà.
L – Quindi odiate i moderati.
DG – Più della morte. Accetterebbero qualsiasi compromesso. Si giustificano dicendo che l’ottimo è nemico del buono, che bisogna accontentarsi di risultati minimali quando è impossibile raggiungere mette ottimali. In realtà il loro unico scopo è quello di salvaguardare le poltrone su cui sono seduti, che nessuno gliele sfili di sotto il culo…
L – Ma che linguaggio plebeo, da parte di un aristocratico come voi!
DG – Anche Dante quando deve dire merda dice merda. Due volte nella Divina Commedia, il Poema Sacro a cui han posto mano e terra e cielo, non un’opera scatologica, semmai escatologica. Ma non divaghiamo. Qual è la tua domanda?
L – Voi vi dite libertino, e su questo non ci piove. Ma come vi definireste, di destra o di sinistra?
DG – Caro Leporello, a me non piace usare parole che non significano nulla. Destra e sinistra, politicamente parlando, sono meri “flatus vocis”
L – Per rimanere al Dante più scurrile, come le flatulenze che il demonio Barbariccia emetteva dal deretano, a uso di tromba…
DG – Bravo! Vedo che hai fatto tesoro dei miei insegnamenti; che ti ha giovato la scuola del mio padre putativo Lorenzo Da Ponte, emerito dantista! Per me, “destra” può significare soltanto quella parte del corpo umano che sta dal lato dell’appendice cecale, e “sinistra” quella che sta dalla parte del cuore. Il resto è vaneggiamento, parlare a vanvera…
L – Eppure, prima di morire un illustre filosofo del diritto scrisse un saggio accolto con grande favore…
DG – Intitolato appunto “Destra e Sinistra”. Secondo lui, la Destra mira alla libertà. la Sinistra all’uguaglianza. A me sembra un’enorme sciocchezza…
L – E perché mai? Tutto sommato, è più o meno così.
DG – Scusami, amico mio, ragiona. Il Nazismo era di destra o di sinistra?
L – Dicono di destra.
DG – E secondo te mirava alla libertà?
L – Forse alla libertà dello Stato dei biondi con gli occhi azzuri ariani purosangue rigorasamente eterosessuali.
DG – Bella libertà, quella dello Stato! E se poi uno non era biondo e occhiazzurrino, e in più era zingaro ebreo o culattone?
L – Nei Lager, dove il lavoro rende liberi, “Arbeit macht frei”
DG – Bene! E secondo te il Fascismo, era di sinistra?
L – Forse all’origine sì, Mussolini veniva da una costola del Partito Socialista, voleva dare la terra ai contadini, voleva devaticanizzare l’Italia, era un fanatico interventista nella Prima Guerra Mondiale perché pensava che il conflitto avrebbe portato alla disfatta del capitalismo e al sorgere del Sol dell’Avvenire…
DG – Eh certo, poi ha capito che per diventar padrone d’un popolo bigottone come l’italico doveva diventar moderato, ammanicarsi con gli agrari, con gli industriali, far communella coi sedicenti liberali, far la pace coi preti, firmare quei bei Patti Lateranensi e quel bel Concordato che il Bel Paese ha recepito nella costituzione antifascista e si porta ancora sul gobbo. E poi ha inventato il sistema corporativo, una specie di ordinamento sovietico annacquato….
L – Mi gira la testa…
DG – Appunto! Vedi che la bella teoria di quell’illustre filosofo non sta in piedi!
L – Ma forse lui alludeva alla Destra liberale.
DG – Falso anche questo. Il Liberalismo all’origine fu sentito come un movimento progressista, che si opponeva agli interessi dei conservatori. Nel Regno Unito i liberali erano per l’abolizione dei dazi sul grano, un provvedimento che danneggiava gli agrari ma favoriva i lavoratori, rendendo il pane più a buon mercato. Dove stava la Destra, dove stava la Sinistra? Accettando le correnti etichette fasulle, la Destra era l’ideologia degli agrari, non quella dei liberali. Chi stava dalla parte dell’eguaglianza? Chi voleva il pane a buon mercato o chi voleva il pane a caro prezzo, per rimpinguare i profitti dei proprietari terrieri?
L – D’accordo, d’accordo, mi avete messo KO. Ma voi, dovendo scegliere fra libertà ed eguaglianza, che fareste?
DG – Problema mal posto! Tutti gli uomini sono uguali, nel senso che non possono essere discriminati a priori in base a requisiti di razza, sesso, censo ecc. ecc. Ma poi ognuno deve avere la libertà assoluta, illimitata, di farsi diverso dagli altri, a patto di non danneggiare nessuno.
L – E se uno, senza danneggiare nessuno, diventa ricco sfondato?
DG – Meglio per lui! Forse qualche briciola cadrà dalla sua mensa a vantaggio dei meno fortunati.
L – Un po’ pochino…
DG – Se la vedrà nell’Aldilà, come il ricco Epulone. Di qua, nessuno ha il diritto di espropriarlo per distribuire le sue sostanze ai poveri. Ecco, se proprio vogliamo usare le aberranti etichette di “destra” e “sinistra”, io chiamerei sinistri quelli che vogliono sinistrare il mondo redisrtribuendo continuamente la ricchezza fino a rendere tutti quanti pezzenti, perché nessuno più avrà il destro di mettersi a produrre quel che poi gli verrà spazzato via, magari con un bel sistema fiscale progressivo….
L – Inventato da chi? dai destri o dai sinistri?
DG – Pare che sia stato introdotto già nella Firenze dei Medici, e sia stato Guicciardini ad accendere il dibattito sulla sua giustificazione sul piano politico, sociale ed economico, adducendo argomenti a favore e contro. Chi stava a destra e chi stava a sinistra? Vedi tu… Quello dei Medici era un regime autoritario. Quanto al Welfare State, l’ha inventato Otto von Bismarck, nel 1883, per far terra bruciata davanti all’avanzata del socialismo.
L – Bismarck? Non proprio un progressista…
DG – No assolutamente! Un destro, un destro…
L – Conclusione?
DG – Abbasso i destri, abbasso i sinistri, viva i libertini!

Giovanni Tenorio

Libertino