Don Giovanni

Omicidio plurimo premeditato

Ho sempre ritenuto aberrante che la Magistratura metta il becco in faccende squisitamente politiche, ipotizzando reati laddove si rilevano  decisioni e comportamenti che, discutibili quanto si voglia, solo il Parlamento ha la facoltà di censurare, criticare  e respingere nelle forme prescritte dall’ordinamento costituzionale. L’ultima parola potrebbe spettare anche ai cittadini, tramite referendum o al momente delle elezioni, votando contro chi ha approvato un provvedimento che si ritiene inopportuno. Anche se una legge è palesemente incostituzionale, la Magistratura non può intervenire direttamente, ma solo in via indiretta, quando, in sede giudiziaria, venga sollevata eccezione di incostituzionalità. Prendiamo, ad esempio, la legge del governo Renzi che ha attribuito alle società elettriche il compito di riscuotere, attraverso la fatturazione dell’energia erogata, il canone di abbonamento RAI: palesemente incostituzionale, per più di un motivo. Per questo io avevo consigliato di detrarre dalle bollette la quota relativa al canone, dichiarando di voler essere citati in giudizio per sollevare, in quella sede, eccezione di incostituzionalità. Posso assicurarvi che qualcuno l’ha fatto, non necessariamente per aver letto il mio consiglio, visto il numero sparuto dei miei lettori: ma a tutt’oggi  nessuno, a quanto mi risulta, è stato chiamato a risponderne. Segno che tanto le società elettriche quanto la RAI e l’Agenzia delle Entrate hanno la coda di paglia: corrono il rischio di vedere cassata dalla Corte Costituzionale una norma che le avvantaggia e che, purtroppo, la stragrande maggioranza dei sudditi ha accettato supinamente, dimostrando – se ancora ce n’era bisogno – che la schiavitù è molto spesso volontaria. L’intervento della Magistratura nella controversia tra Stato e Regione Lombardia sul ritardo nello stabilire la “zona rossa” nei territori dove l’epidemia COVID 19 appariva particolarmente virulenta è qualcosa di farsesco, come quando si volle incriminare Salvini per i suoi provvedimenti di contenimento contro gli sbarchi dei migranti. Non c’è dubbio che tanto il governo centrale quanto l’amministrazione regionale hanno commesso errori madornali, vuoi per insipienza vuoi per oggettive e impreviste difficoltà. Così come non c’è dubbio che scaricare ogni responsabilità sulla Regione è da vili o da ignoranti, visto che la profilassi internazionale, ai sensi dell’art. 117 Cost. spetta allo Stato; la regione in materia sanitaria può intervenire autonomamente solo per  urgenze locali, limitate al suo territorio. In caso di pandemia deve  eseguire quanto disposto dal governo centrale, riservandosi compiti soltanto regolamentari. Non sto difendendo la Regione Lombardia, il cui comportamento mi pare addirittura esecrabile, visto che, in combutta con le amministrazioni comunali, ha voluto rendere ancora più repressivi gli arresti domiciliari per tutti i cittadini dettati dai DPCM del presidente Conte, già di per sé discutibilissimi sul piano della legittimità cosituzionale. Dico soltanto che il governo deve assumersi tutte le responsabilità del ritardo, perché la decisione spettava a lui. Ma l’errore, se errore c’è stato, è un errore da censurare in sede politica. E’ il Parlamento a poter chiedere spiegazioni, ed eventualmente la nomina di una commissione d’inchiesta. Non siamo di fronte a un reato, ma tutt’al più a una negligenza le cui conseguenze, tra l’altro, sono difficilmente dimostrabili.Mi lascia invece molto perplesso il fatto che la Magistratura non si sia mossa finora, né pare abbia intenzione di muoversi, per far luce su circostanze in cui il risvolto penale è qualcosa di più d’una semplice eventualità. Tutti ricordiamo la lugubre scena degli autocarri dell’Esercito che, in quel di Bergamo, trasportavano le bare dei deceduti per Coronavirus (o ritenuti tali) perché fossero cremate in fretta e furia. Ce l’ hanno mostrata più volte, diffondendo panico e, per rincarare la dose, ci hanno mostrato anche le bare di migranti a Lampedusa, spacciandoli per  morti a causa dell’epidemia (la “task force” contro le “fake news” non ha niente da dire in proposito? Gli articoli del CP sul procurato allarme e la diffusione di notizie false esagerate e tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico sono in questo caso sospese?) Perché tanta fretta di far sparire i cadaveri? Si sa che dal Ministero della Salute sono arrivate agli ospedali circolari in cui si “consigliava” (e sappiamo bene che cosa significano questi consigli) di non eseguire autopsie e di mandare i morti alla cremazione “per ragioni di sicurezza”. Non si può credere che gli esperti del Ministero siano ignoranti al punto da non sapere che l’autopsia di un morto per Coronavirus non può essere causa di contagio per i medici che la eseguono, in quanto il virus può “vivere” (termine improprio, ma me lo si perdoni) solo all’interno di un organismo vivente. Inoltre mi risulta che l’ospedale “Giovanni XXXIII” di Bergamo, dove i decessi sono stati particolarmente numerosi, proprio in quei giorni abbia ricevuto in dono, da un laboratorio privato, un’apparecchiatura per rendere ancora più sicure le autopsie. Su questa faccenda sì che bisognerebbe indagare. Non siamo più sul piano politico, ma su quello penale. Spiego subito il perché. Fortunatamente, alcuni medici hanno trasgredito l’ordine ministeriale, nessuno potrà mai ringraziarli abbastanza, le autopsie hanno permesso di comprendere che i decessi non erano dovuti a polmonite interstiziale, come si pensava all’inizio, ma a tromboembolia. L’intubazione e la ventilazione dei contagiati, quindi, anziché  favorirne la guarigione, li avviava più presto alla morte. Questo perché i trombi impediscono il passaggio dell’ossigeno dagli alveoli polmonari al sistema circolatorio, cosicché la ventilazione, lungi dal rappresentare un beneficio, provoca un danno irreparabile. Se le autopsie fossero state eseguite subito, una volta avuta contezza dell’errore, si sarebbe immediatamente cambiata terapia. Oggi il Coronavirus, anche nei casi più problematici, è curabile proprio perché si sono trovati altri rimedi, dalla somministrazione di Eparina per impedire la formazione di trombi, alla sieroterapia, all’ozonoterapia. I casi sono due. Si è impedita l’autopsia o per ignoranza o per dolo. Se per ignoranza, siamo di fronte a un omicidio plurimo colposo. Ma abbiamo già detto che non è concepibile che gli esperti del Ministero siano ciucci a tal punto da non sapere che con le autopsie non si può rimanere contagiati. Rimane il dolo. Cui prodest? Mi limito a mettere in fila alcuni eventi che, considerati nel loro complesso, parlano da soli.

1) Si  riconosce la presenza dell’epidemia in Italia con un notevole ritardo, quando il virus già circola da tempo.

2) Allorchè il virus diventa particolarmente aggressivo, si comincia a diffondere notizie in toni allarmistici.

3) Si prendono misure di contenimento sempre più drastiche, senza distinguere fra zona e zona, consegnando di fatto tutti i cittadini agli arresti domiciliari.

4) Tutte le sere si annuncia il bollettino dei decessi, comunicando numeri alla rinfusa, senza chiarire che spesso le morti sono dovute a interazione del virus con patologie preesistenti. 

5) Tutte le emittenti di regime mostrano più volte la processione dei carri con le bare; alcuni filmati sono veri e propri falsi, perché non riguardano  decessi dovuti all’epidemia in corso.

6)  Una circolare ministeriale “consiglia” di non eseguire autopsie e di avviare immediatamente i cadaveri alla cremazione.

7)  Cresce l’allarmismo, si continua, erroneamente, con le ventilazioni. Si comincia a parlare di possibili vaccini come soluzione ottimale.

8)  Alcuni medici a Bergamo, di propria iniziativa, eseguono autopsie. Si scopre che l’infezione non produce polmonite interstiziale, ma tromboembolia.

9)  Mentre gli esperti della commissione governativa fanno a gara a chi le spara più grosse, contraddicendosi, causando confusione e accrescendo il panico, i medici che lavorano negli ospedali sperimentano con successo nuove terapie, riscuotendo scarsi riconoscimenti dai colleghi che pontificano a suon di 800 euro al giorno (2000 ogni dieci minuti, quando vanno in televisione).

10) Il contagio perde virulenza, la percentuale di decessi diminuisce, quella dei guariti aumenta. Si allentano le misure di contenimento, ma il terrorismo continua. Il virus – si dice – potrebbe riprendere  forza, i contagi potrebbero arrivare a 150.000. In autunno si potrebbe avere una forte ripresa dell’epidemia (sono veggenti, come l’indovino Tiresia) 

11) Si parla continuamente di possibili vaccini, che molte case farmaceutiche starebbero già sperimentando. 

12) Il “governatore” della Regione Lazio Zingaretti con un’ordinanza rende obbligatoria la vaccinazione anti-influenzale dal prossimo 15 Settembre, in spreto all’art. 32, comma 2 Cost. (“Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. Le ordinanze regionali non sono leggi). 

13) In Parlamento viene presentata  una mozione firmata da Mariastella Gelmini e altri per rendere obbligatoria la vaccinazione anti-influenzale a chi ha più di 65 anni (discriminazione per età, ancora una volta in barba alla Costituzione).

14) Si continua a proclamare, a destra e a manca, in tv e sui giornali, che solo il vaccino risolverà il problema. Chi avanza dubbi è bollato come no-vax.

15) Il papa dice che “in un Paese” ne muore uno al minuto (in realtà ne muoiono due, ma non per Coronavirus).

16) In occasione della festa del Corpus Domini il papa dice che l’Eucaristia è come un farmaco che produce anticorpi contro l’infezione del peccato (il Corpo di Cristo è una grande casa farmaceutica, tipo Novartis o Astra-Zeneka. La mancanza di spiritualità della Chiesa bergogliana non cessa di stupire).

17) La “Stampa” di Torino nel titolo di un articolo suggerisce che in Lombardia i contagi si sono impennati (poi uno va a leggere il testo e scopre che i tamponi sono quadruplicati e la percentuale di contagi è diminuita. Il terrorismo dei giornali di regime continua. Procurato allarme. Diffusione di notizie false ecc. ecc.)

18) Si diffondono cifre allarmanti sul contagio nel Sud America (nell’Emisfero Sud si è in pieno autunno, la stagione più favorevole ai virus influenzali, ma nessuno lo ricorda)

19)  Intanto viene messa a disposizione una app che consente, a chi la scarica, di sapere se è venuto a contatto con una persona positiva al Coronavirus. Due milioni di coglioni l’hanno già scaricata (non ne hanno abbastanza delle schedature cui già sono tutti condannati. La app? Donna folle, indarno gridi, chi son io tu non saprai!)

20) Squillo di tromba:  Lo Jenner Institute – Università di Oxford ha messo a punto un vaccino che arriverà anche in italia. Il brevetto è dell’ Astra-Zeneka (una manna dal cielo). 

Perchè si è fatto di tutto per non individuare la causa vera dei decessi? Come diceva Pasolini, non ho le prove, ma lo so. Omicidio plurimo premeditato. Forse strage.

Giovanni Tenorio

Libertino

4 pensieri riguardo “Omicidio plurimo premeditato

  • Io direi “colposo”, “premeditato” parmi di gran lunga troppo lusinghiero per questo governicchio (ma fosse anche un altro dei tanti avuti dall’italietta), che non possiede alcuna dote, nè tragica nobiltà per approntare un vero disegno criminale omicida, al massimo la solita roba di bassa fattura (favori, mazzette, ecc.).

    E’ un normale pasticcio all’italiana, in cui alla malasanità subita dei primi ammalati (ed anche medici di base che – ignari del pericolo – visitavano senza protezioni: “Dottore ho la febbre e la tosse” – “Prenda 1 tachipirina e stia a letto” – “Dottore, ma la tosse continua e la febbre non scende.” – “Prenda 2 tachipirine e stia a letto”) si è aggiunta la mancanza di un piano preciso anti pandemia e le scarse info dalla Cina su questo virus sonostate sottovalutate se non ignorate.

    Ora il danno è fatto, ma gli addetti si sono vivaddio svegliati: se vi sarà una seconda ondata (a propos, perchè ironizzare? meglio essere pronti) sicuramente farà molte (ma davvero molte) meno vittime.

  • Alessandro Colla

    Oppure ne farà di più ma i governi saranno interessati a nasconderlo diffondendo questa volta le autentiche cause dei decessi, cioè tutte le altre patologie. Potrebbe non ripetersi la denuncia dell’Ordine dei Medici della Liguria che notava, forse sempre ironizzando, come siano sparite in questi mesi le morti per malattie differenti da quella della grande truffa internazionale finalizzata a prolungare l’agonia delle banche centrali. I membri del nostro governo non sono certamente gli ideatori del tutto ma complici sì.

    • Avevo letto da qualche parte che per molti decessi nell’incertezza veniva detto: “Scrivi “covid”, così la UE ci dà di più”. Non so quanto sia veritiero e attendibile, ma non ci sarebbe da stupirsi.

      Teniamo comunque presente che la cialtronaggine e il pressapochismo in questo paese sono sempre in agguato; non dimentichiamo mai i tronfi professoroni che non hanno manco riconosciuto la malaria di Coppi e l’hanno curata come influenza.

      Nihil novum sub sole.

  • Alessandro Colla

    Infatti, come Coppi, il numero più alto di decessi rispetto al resto d’Italia registrato in provincia di Bergamo è dovuto a errori diagnostici indotti da altrettanto errate informazioni che provenivano dall’esecutivo. Un po’ come le informazioni errate date al mercato da un eccesso di emissione monetaria, dopo un certo tempo esplode la bolla. Un parallelismo tra scienza medica e scienza economica non guasterebbe, forse, a tanti autoreferenzialisti dell’ultima ora. La frase “l’Unione Europea ci dà di più” potrebbe essere inventata ma io temo ci sia qualcosa di peggio: eventuali finanziamenti in più saranno per pochi mentre le velate minacce di rallentamento della carriera a chi non si adegua mi sembrano più chiare di quanto la stampa ufficiale tenti di nascondere. Ne è un palese esempio l’episodio della “dottoressa del Sacco”. Cercasi eroi che non “tengono” famiglia.

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