Don Giovanni

Giochi di prestigio e bollette Telecom

Cari amici, bisogna proprio dire che il nuovo anno è cominciato sotto i migliori auspici, aprendoci l’anima alle più liete speranze. Il primo bel botto di Capodanno è arrivato da Telecom. Vi ricordate quel che vi avevo detto? La fatturazione quadrisettimanale, anziché mensile, degli importi forfettari per il servizio telefonico, introdotta alla chetichellla con motivazioni fumose, era un modo sovietico di aumentare il prezzo senza darlo a vedere, incassando 13 quote annue al posto di 12. Il governo, sempre così solerte nella difesa dei cittadini, anche questa volta è intervenuto con prontezza, inserendo nella Finanziaria una norma che impone il ripristino della fatturazione mensile. Peccato che, oppressi dalla mole di lavoro e dall’incombere delle scadenze, si siano dimenticati un clausola piccola piccola ma fondamentale: “tornando al prezzo annuo del regime di fatturazione originario”.

Fatta(male) la legge trovato (molto bene) l’inganno. Telecom ha immediatamente disposto il ritorno alle quote mensili, senza dimenticare una clausola piccola piccola ma fondamentale: non ci sarà aumento annuo rispetto al sistema quadrisettimanale, ma dovendosi distribuire l’importo complessivo su 12 anziché su 13 mesi la quota mensile dovrà aumentare.

Sì può essere più spudorati? La colpa dell’ aumento è di chi si incaponisce a volere il calendario giuliano-gregoriano di 12 mesi, solare e maschilista, anziché quello di 13 mesi, lunare e femminista.

Auspico che gli utenti Telecom si decidano a cambiare operatore, ammesso che sia possibile farlo concretamente, vista la posizione “ambigua” di Telecom nella gestione della rete fisica.  Ma se anche fosse solo un trasferimento “amministrativo” (mi auguro di massa) sarebbe il segnale che le pecore non sempre stanno bene tosate.

Giovanni Tenorio

Libertino