Protezionismo surrettizio
“Il Fascismo era una dittatura, però i treni arrivavano in orario.” Sarebbe meglio dire: “I treni arrivavano in orario(e dal
Leggi tutto“Il Fascismo era una dittatura, però i treni arrivavano in orario.” Sarebbe meglio dire: “I treni arrivavano in orario(e dal
Leggi tuttoCari amici, perdonatemi se ritorno sulla faccenda Starbuck. No, non si tratta più delle palme in piazza del Duomo, che
Leggi tuttoIl fallimento delle cosiddette democrazie liberali è sotto gli occhi di tutti. Hoppe l’ha puntualmente dimostrato in un suo saggio, e non è il caso di ripetere qui le sue argomentazioni. Vien da sorridere pensando che, alla caduta del sistema sovietico, un politologo come Francis Fukuyama, fino a quel momento semisconosciuto, possa aver acquistato fama proclamando trionfalmente la fine della Storia come vittoria planetaria dei sistemi politici libreraldemocratici. In realtà, da allora è soltanto cominciata un’altra Storia, proprio con la crisi di quei sistemi, che era rimasta per anni occultata dal confronto-scontro con il totalitarismo comunista, destinato per la sua stessa natura alla sconfitta. Il connubio fra liberalismo e democrazia è stato precario fin dalle origini, come un matrimonio fra individui caratterialmente incompatibili. Può aver successo fin quando un ampio ceto medio, formatosi grazie ai progressi della rivoluzione industriale – e al successo delle conseguenti lotte del lavoro- ha tutto l’interesse alla conservazione dell’assetto istituzionale liberal democratico. Quando, per un motivo o per l’altro, di solito in seguito a una grave crisi economica che li impoverisce, i ceti medi finiscono in condizioni di insicurezza, maturano una progressiva disaffezione verso il sistema, che li induce a seguire il demagogo di turno. Il Fascismo e il Nazismo sono nati così. I cosiddetti “populismi” d’oggi stanno seguendo la stessa strada: non è un caso che si manifestino in parallelo con la più grave crisi economica che ha colpito il vigente (e per molti versi orrido) capitalismo dopo quella del 1929.
Leggi tuttoL – Caro padrone, grandi avvenimenti in questi giorni a Milano: si apre l’EXPO… DG – E non se n’EXPO
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