Rapporti con il nemico
Mi rendo conto che nel mio ultimo articolo sono stato piuttosto prolisso e forse anche un po’ noioso. Ne chiedo
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Read MoreChe cosa vi avevo detto delle elezioni USA? Che, per quanto Trump facesse fuoco e fiamme per dimostrare, in tutti i
Read MoreIl problema del rapporto tra anarchia e violenza è uno di quelli che non si possono eludere: va affrontato senza
Read MoreI contestatori del Sessantotto, divenuti adulti, quando non sono finiti tra le file del terrorismo, si sono accomodati sulle poltrone di quel sistema che tanto esecravano, godendo di quegli stessi privilegi che a suo tempo dicevano di voler combattere. Le ragazzine di oggi, e i loro coetanei che le hanno elette a guide e banditrici di un verbo salvifico, nel sistema ci sono già dentro, fino al collo. Chissà mai che, maturando, non decidano di contestarlo, rovesciando il percorso dei sessantottini. Ci sarebbe davvero da divertirsi.
Read MoreLo Stato, ogni Stato, è per sua natura un delinquente. Questo non significa mettere sullo stesso piano la Germania di Hitler e l’Inghilterra di Churchill. Anche la delinquenza ha una sua gerarchia. Se non si è anarchici, si è complici.
Read MoreNon avrei mai immaginato che un mio scritto, il cui argomento di fondo era tutt’altro, potesse diventare lo spunto per
Read MoreAnche i nemici più efferati, quando sono morti, meritano pietà. Fu un atto deprecabile gettare in mare il cadavere di Osama bin Laden, quando il terrorista che era stato la mente dell’attentato alle Torri Gemelle di New York fu catturato e ucciso. La pietà per i morti, anche quelli che in vita si sono macchiati dei crimini più orrendi, trascende addirittura l’amore per il nemico insegnatoci da Cristo, perché costituisce da sempre il discrimine fra umanità e ferinità. E’ l’autorità tirannica dello Stato a ordinare di non seppellire i morti che sono stati nemici della patria. Inevitabile: è l’esistenza del nemico a giustificare lo Stato; quindi il nemico va esecrato e dileggiato anche da morto.
Read MoreAnarco-comunisti? Semplicemente rimbambiti, a dispetto della loro ancor giovane età.
Read MoreChe cosa succederebbe in un contesto anarchico (nel senso nobile)? Chi gestisce una rete stradale ne sarebbe anche proprietario. Crolla un ponte? La responsabilità è sua e ne paga tutte le conseguenze. Non può dire che il ponte è di un altro, e che gli è stato consegnato così. Il proprietario risponde dei vizi della cosa posseduta che eventualmente provochino danni a terzi. Se io sono proprietario di un immobile e una lastra di marmo del rivestimento esterno cade su un passante accoppandolo, non posso giustificarmi dicendo che è stata una fatalità. Probabilmente quella lastra non era applicata a regola d’arte. Potrò poi denunciare l’impresa edile che ha eseguito i lavori, la quale a sua volta potrà infliggere sanzioni all’operaio che ha lavorato in modo maldestro; ma la mia condanna per omicidio colposo non me la toglie nessuno.
Read MoreQual è l’alternativa alla democrazia? L’anarchia, o se preferite la panarchia. E’ un mondo tutto da costruire, chissà mai se ci si arriverà, e quando. Però, se la pars costruens è tutta da inventare, la pars destruens così ben argomentata da Panfilo Gentile, rimane un punto di partenza imprescindibile.
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