Liturgia elettorale e dittatura sanitaria
Quando vado in giro per strade e piazze deserte, sotto la sferza del sole, in un’estate come questa dall’afa insopportabile, di cui è difficile ricordare qualcosa di simile in un recente passato, e mi capita di vedere qualche rimbambito col viso coperto dalla mascherina, mi cadono davvero le braccia. Non sono soltanto vecchietti, impauriti da più di due anni di terrorismo grazie a un’informazione a senso unico propalata soprattutto dalle grandi reti televisive generaliste, pubbliche e private. Ci sono anche alcuni giovani, purtroppo, che magari svettano trionfanti e imbavagliati sui loro monopattini, preoccupandosi più di una fantomatica infezione che di eventuali incidenti stradali,di cui le cronache sono piene. Molti di questi giovani sono stati costretti a indossare la mascherina in classe, fino alla fine dell’anno scolastico. Non ne hanno avuto abbastanza? Non gli gira per la testa l’idea che a respirare la propria cattiva aria, ci si ammala? Non è necessario aver studiato Medicina per capirlo. Basta un po’ di buon senso.
D’accordo, questa gente è soltanto una minoranza, ma ho l’impressione che sia soltanto la punta di un iceberg. Questi terribili due anni e più di “pandemia” hanno prodotto una vera e propria devastazione, in ogni senso. C’è un gruppo piuttosto consistente, ma purtroppo minoritario, che non l’ha bevuta, fin dall’inizio. C’è molta altra gente che, con il passare del tempo, ha aperto gli occhi. Prendiamo il caso dei vaccini. All’inizio, i perplessi erano pochi, subito sbeffeggiati come nemici della Scienza (dove per Scienza si intendono i bugiardini delle Case farmaceutiche e le fregnacce che i sedicenti esperti ci hanno propinato dagli schermi televisivi e dalle pagine dei giornali). “I vaccini sono efficaci!” Molti ci cascavano. “I vaccini sono supersicuri” proclamava dalle pagine di un prestigioso quotidiano la veterinaria Ilaria Capua, diventata non si sa bene a che titolo esperta di virologia. Peccato che, proprio per effetto del vaccino, come ufficialmente dichiarato, fosse morta da poche settimane la povera Camilla Canepa, e gli effetti avversi delle vaccinazioni cominciassero a diventare di pubblico dominio, anche se l’informazione di regime tendeva a occultarli, o a negarli, magari sostenendo che il nesso di causalità non era provato. A un certo punto, visto che una dose di vaccino non bastava, e neppure due e neppure tre, qualcuno ha cominciato ad avere qualche sospetto. Ma la gran massa ha continuato a prestar fede agli esperti, affollando i centri vaccinali per porgere il braccio come una volta si donava l’oro alla Patria.
E le categorie costrette a vaccinarsi, come i medici, gli infermieri, gli insegnanti, gli ultracinquantenni? Anche qui, non è mancata la fronda delle persone più avvedute, che si sono opposte anche e soprattutto per motivi ideali, aborrendo provvedimenti liberticidi come, ad esempio l’obbligo del “green pass”. Ancora una volta , però, si tratta di minoranze. Molti, anche fra i giovani, purtroppo, hanno sbandierato il green pass” come una sorta di amuleto di cui andare fieri, come un blasone di nobiltà. “Io ho il green passa perché sono un bravo cittadino, rispettoso della legalità!” E i giornaloni a lodare questi bravi ragazzi, che danno tutte le garanzie di diventare ottimi cittadini (in realtà, sudditi fedeli)! Intanto, con l’arrivo della bella stagione, l’obbligo delle mascherine cominciava a cadere. Un senso di liberazione? Neanche per idea. Gramellini, in un suo articolo, se ne diceva quasi dispiaciuto. Dopo tutto, la mascherina è un gran bel sollievo per chi ha il viso brutto e magari i denti gialli. Peccato doverne fare a meno, per le persone che non sono state ben dotate da Madre Natura. Veniva sospeso (sospeso, si badi bene, non abrogato!) il “green pass”. E l’illustre immunologo Alberto Mantovani se ne rammaricava. Non perché lo ritenesse ancora opportuno, sotto l’aspetto sanitario, ma perché lo considerava uno strumento di libertà. Capito? Si può essere grandi luminari della Scienza e perfetti imbecilli. A molti sta bene che il “green pass” sia solo sospeso. Se lo dice Mantovani! Se sarà rimesso in vigore, saranno ben contenti di adeguarsi.In nome della salute pubblica e della libertà. La libertà che lo Stato etico concede graziosamente ai consociati, in nome del Bene Comune, perchè la libertà individuale è pura illusione. Fascismo puro.
Fatte queste considerazioni, temo proprio che dalla prossima consultazione elettorale non uscirà nulla di buono. Molti elettori diserteranno le urne. Il nocciolo duro di chi in questi ultimi anni si è opposto alle misure liberticide del governo Conte II prima del governo Draghi poi, esprimerà il suo dissenso anti-sistema votando quei partitini che stanno raccogliendo a fatica le firme per potersi presentare alle elezioni. Il meccanismo elettorale è così perverso che scoraggia le coalizioni, perché impone uno sbarramento del 10% (mentre per chi corre da solo lo sbarramento è del 3%). Che cosa potranno fare, anche se riusciranno a mandare qualche rappresentante in Parlamento? Molti propositi sono buoni, per esempio la richiesta di una commissione di inchiesta sulla gestione della pandemia, che faccia luce sugli errori, le malefatte e i veri e propri crimini che sono stati commessi. Ma si rischia di essere schiacciati dai vincitori. Vincerà la Sinistra o la Destra, ammesso che queste etichette abbiano ancora senso? Chiunque vinca, cambierà poco o niente. Questa o quella per me pari sono. Da una parte e dall’altra, c’è gente che ha avallato tutte le porcherie di Conte e di Draghi. La Sinistra è guerrafondaia, e la Destra anche. La Sinistra è europeista sfegatata e atlantista di ferro. La Destra anche. La Sinistra è fascista e la Destra anche.Dov’è la differenza? Io non la vedo. L'”agenda Draghi” sarà ripresa, sia con gli uni, sia con gli altri. Ci faremo strozzare dai prestiti usurari del PNRR, nel nome della digitalizzazione, della transizione ecologica, delle auto elettriche e di altre puttanate del genere. La Sanità resterà quello che è, la Scuola anche. Il dissesto idrogeologico peggiorerà. Passeremo l’inverno al freddo con i prezzi alle stelle. Basterà proclamare un’altra emergenza Covid all’arrivo della prima influenza per rimettere tutti in riga. Al posto di Speranza potremmo avere la Ronzulli.
Gli amministratori locali di Fratelli d’Italia hanno interpretato le norme liberticide dei governi in modo ancora più restrittivo rispetto alle intenzioni dell’esecutivo. Su mille parlamentari, meno di dieci hanno protestato in modo deciso e coerente, quindi meno dell’uno per cento. Giorgia Meloni se ne esce con l’affermazione “sono all’opposizione ma tifo per lui”, dove il lui di turno è il pallone gonfiato che ancora risiede a Palazzo Chigi. Alla faccia dell’opposizione autentica, sarebbe come se Gramsci fosse all’opposizione ma tifasse per un certo nativo di Predappio.
Non sono d’accordo, si può sempre votare contro. Per questo bisogna votare a destra, io Speranza non ce lo voglio vedere più, ne lui e ne tantomeno quella masnada di fessi che erano all’ultimo governo. Finiamola una volta per tutte con la solita retorica libertariana che il voto non serve a nulla ed ecc ecc… in realtà serve ed i 5 stracci ce l’hanno dimostrato, con il disastroso reddito di cittadinanza, l’hanno proposto nella scorsa campagna elettorale ed una volta raggiunto il 30%, l’hanno imposto al resto del paese. La democrazia e l’ideologia del bene comune che ne è alla base sono orribili, ma questa è la società, il sistema ed il tempo che ci è dato di vivere.
Anche se fosse vero che il voto possa servire a qualcosa solamente perché è stato mantenuto un capitolo programmatico di ordine demagogico, quale sarebbe l’utilità del votare a destra? Bassetti si definisce di destra, se dovesse essere candidato e magari eletto quale credibile alternativa costituirebbe? Se la destra vince e gli dà l’incarico che attualmente ricopre Speranza, avremmo forse risolto il problema? E’ proprio lui che auspicava maggiori restrizioni. Se invece di lui, l’eventuale vincitrice destra portasse al Ministero della Salute Licia Ronzulli? Cambierebbe forse qualcosa? Giorgetti della Lega Nord appartiene alla masnada di fessi dell’attuale governo. Salvini lo ha forse pubblicamente rinnegato? Nelle regioni dove la destra governa, anche con presidenti appartenenti a Fratelli d’Italia, abbiamo forse interpretazioni delle normative liberticide più attenuate rispetto alle disposizioni governative? Il sindaco di Trieste, che definisce disertori i portuali che non vogliono l’elisir di Dulcamanza (sintesi tra Dulcamara e Speranza) appartiene forse a Liberi e Uguali? Qui siamo in presenza di due sinistre, i liberali non ci sono. Un’astensione che superi il novanta per cento, insieme a una forte protesta fiscale, potrebbe forse impensierire lor signori. Ma non avverrà. Con un’astensione simile a quella della scorsa tornata amministrativa riavremo la sinistra ufficialmente al governo ma in caso di vittoria della finta destra ci sarebbe comunque la sinistra pronta a governare per interposta persona. Che allo stato attuale il voto non serva, non è “retorica libertariana” ma semplice constatazione dei fatti. Tutte le coalizioni possono mantenere una stupidaggine promessa in campagna elettorale, qui nessuno promette la libertà senza l’obbligo di esibizione del certificato di appartenenza alla razza ariana. Tranne qualche lista che si fermerà allo zero virgola sé stessa per cento. Tra due fascismi, astenersi potrebbe costituire un obbligo morale. E forse anche una strategia politica.