Un apologo
Era una persona mite, molto timida. Nel condominio dove viveva da molti anni, non aveva mai legato con nessuno, Salutava con garbo, in occasione delle festività non mancava di far gli auguri a tutti quelli che incontrava sulle scale o nelle altre parti comuni, ma, per il resto, non una parola di più. Nessuno aveva mai avuto motivo di lamentarsi per qualche suo comportamento che procurasse fastidio al vicinato. Ma un giorno…
Un giorno fu fermato sul pianerottolo da un inquilino che abitava proprio sotto di lui.
– Mi perdoni… Avrebbe la compiacenza di dedicarmi qualche minuto?
– Si figuri… Sono a sua disposizione. Mi dica, di che si tratta?
– M’è giunta voce che lei avrebbe intenzione di ospitare nel suo appartamento quattro donne.
– E’ vero. Ma non vedo il problema. Tutto a mie spese. L’amministratore sarà informato, e metterà a mio carico quanto dovuto.
– Ma lei dovrebbe sapere che il regolamento vieta di esercitare attività di meretricio nel condominio.
– Ma quale attività di meretricio? Sono mie parenti! La mia sorella, rimasta vedova, con le sue tre figlie. Sono state sfrattate dall’appartamento dove abitavano, e almeno per ora non sono in grado di trovare un’altra abitazione. E’ una sistemazione provvisoria…Ma poi, a chi devo renderne conto? A casa mia non posso ospitare chi voglio?
– Non contro il regolamento! Quattro donne con un uomo! Quattro sgualdrine con il loro protettore! Non racconti storie! Ci vedremo all’assemblea condominiale!
La seduta durò più di due ore, perché i punti all’ordine del giorno erano numerosi, e in particolare bisognava deliberare a proposito di alcune spese straordinarie. L’amministratore era un vecchio saggio.
– Veniamo all’ultimo punto: “Interdizione dell’attività di meretricio esercitata dal condòmino signor ***”. Mi dica, signor ***, lei esercita nel suo appartamento attività di meretricio?
– Neanche per idea!
– Però è vero che ha intenzione di ospitare quattro donne!
– E con questo?- chiese l’amministratore- In casa sua può ospitare chi vuole. Basta che paghi le spese.
– Ma quattro donne con un uomo non possono essere che quattro puttane col loro protettore!
– Calma, giovanotto!- lo rimproverò l’amministratore.
– Ai voti, ai voti! – urlarono tutti.
I voti furono tutti a favore dell’interdizione.
– Prendo nota della volontà dell’assemblea – disse pacatamente l’amministratore -, che, senza alcun dubbio, è in linea con il regolamento condominiale. D’altra parte, il signor*** ha testé dichiarato che non intende esercitare attività di meretricio. E in via riservata mi aveva già confidato che le quattro signore sono la sorella e le tre nipoti, rimaste tutte senza casa. Il signor*** ha il pieno diritto di ospitarle.
– E se poi invece aprirà un bordello? – ruggì quello del piano di sotto.
– Chiameremo i carabinieri. La seduta è tolta.
Le signore restarono tre mesi nell’appartamento del loro ospite. Non s’erano mai viste persone più ammodo. Quando se ne andarono, i condòmini le salutarono fervidamente, augurando loro ogni bene. Nessuno però ebbe l’umiltà di chiedere scusa dei suoi ignobili sospetti.
E se invece dei condòmini fossero gli abitanti (non tutti, forse una minoranza) di un paese a pretendere che un signor*** non ospiti, volontariamente, in casa sua, qualche immigrato, perché presumono possa compiere azioni criminose? Donne=puttane, immigrati=criminali? Purtroppo, non sempre le cosiddette autorità dimostrano di essere sagge come l’amministratore del nostro apologo. Ogni riferimento alla cronaca di questi giorni è puramente casuale.
Comunque sia, un paese, una città, una regione, una nazione non sono assimilabili a un appartamento privato, e neppure a un condominio. Donna Elvira, la mia mogliera, può impedirmi di ospitare in casa nostra Zerlina; non i vicini, non i compaesani, non il sindaco, non il prefetto. E gli immigrati? Se li hanno lasciati entrare nel territorio nazionale, e magari ce li hanno portati, posso ospitare anche loro. O no? Donna Elvira permettendo, naturalmente… E sicuramente lo permetterebbe, bigotta com’è e reverente alle esortazioni del papa. Quanto a Zerlina, non me la lascerebbe ospitare di certo: se ne stia col suo Masetto!