Don Giovanni

I difensori dello Stato di Diritto sono morti di Coronavirus

Vi ricordate la mia intervista al sig. Coronavirus? Ero molto lusingato del privilegio che mi aveva concesso; ma ora, a distanza di mesi, devo confessare che il mio era un compiacimento mal posto. Mi ha preso in giro! Anzi, probabilmente quel signore che ho intervistato non era nemmeno lui, ma un sosia o qualcosa del genere. Qualche sospetto, a dire il vero, mi era venuto. Diceva che anche lui, come me, era una sostanza di cui sono fatti i sogni, un essere sfuggente; e io gliene fui grato. Ma non è così. Io sono sfuggente perché nessuno potrà prendermi mai, perchè il nome mio nessun saprà, ma sono sempre io, uguale a me stesso. Non è che oggi sono un libertino e domani un santo. Qualcuno mi ha rimproverato proprio questa fissità di carattere, questa (presunta) mia incapacità di evolvermi. In ciò io assomiglierei –  pensate un po’!- a Donna Elvira, un’altra persona che, ostinandosi ad amarmi benché io le abbia dimostrato che non so più che farmene di lei, dimostrerebbe d’essere  incapace di maturare. Io come Donna Elvira? Ma vogliamo scherzare? Non mi si potrebbe scagliare addosso un’ offesa peggiore.Invece il Coronavirus cambia continuamente. Dicono che in Cina era in un modo, in Europa in un altro – addirittura diverso in ogni Stato e in ogni regione – in America un altro ancora, ecc. ecc. Ad aprirmi gli occhi sull’ abbaglio che ho preso è stato un bel video della TV Byoblu, in cui il dott. Stefano Scoglio ha spiegato che il virus esiste – nessuno lo nega, neppure quelli che vengono bollati come negazionisti – ma non è stato ancora individuato. Ma allora, di che cosa stiamo parlando? Di una specie di fantasma. Quello che si ricava dai tamponi, analizzando il materiale infetto (o presunto tale) che si ricava dalla faringe o dall’apparato bronchio-alveolare, è soltanto un probabile patogeno della Covid 19. Potrebbe esserlo, ma potrebbe anche non esserlo. La percentuale di falsi positivi è alta (e ci sono anche i falsi negativi). Quindi i tamponi non dovrebbero essere utilizzati in modo indiscriminato, ma solo per i sintomatici. E forse neppure per loro, visto che la la tecnica utilizzata per individuare la presenza del  virus attraverso il loro impiego, la PCR (Reazione a Catena della Polimerasi) è stata dichiarata inopportuna a scopo diagnostico proprio dal suo inventore, il premio Nobel Kary Mullis.Il fantomatico sig. Coronavirus che si era fatto intervistare mi aveva quasi assicurato di essere un prodotto di Madre Natura, non il frutto di una manipolazione sfuggito per errore, o lasciato fuggire dolosamente, da un laboratorio. Qualche giorno dopo, sul “Corriere della sera” usciva un articolo di Edoardo Boncinelli in cui si affermava con certezza che, in base ad alcuni studi condotti da non so più chi il virus non poteva essere artificiale, Se ne fornivano anche le prove. Se lo dice Boncinelli, se lo dicono gli scienziati… Eh, no, anche in questa circostanza sono stato ben ingenuo. Abbiamo visto, in questi mesi passati, che cosa valgono i sedicenti scienziati. E’ proprio il caso di dire “sedicenti”. Il Burioni è uno scienziato? Neanche per idea. A sentire Einstein, scienziato può dirsi solo chi inventa o scopre qualcosa di nuovo. Il suddetto Kary Mullis era senz’altro uno scienziato. Non certo personaggi, tanto per fare un altro esempio, come Lopalco. E forse neanche come lo stesso Boncinelli (di cui mi è capitato di leggere alcuni libri godibilissimi).  Ebbene, altri studiosi forse ben più meritevoli del nome di scienziati (ad esempio il Nobel Luc Montaignier e il prof. Joseph Tritto) sostengono invece che il virus è proprio stato costruito in laboratorio. Presenterebbe infatti anche tracce di HIV, il patogeno che, secondo i più, sarebbe responsabile dell’AIDS (opinione su cui qualcuno, tra cui lo stesso Kary Mullis, non è mai stato d’accordo); tracce che si possono spiegare solo come il frutto di una manipolazione. Non chiedetemi come è stato possibile studiare un virus che non è stato individuato. Sono problemi che sormontano le mie troppo limitate capacità mentali. In somma, una sola cosa è certa: si sta combattendo contro un fantasma, di cui si conosce ancora poco o nulla. Un fantasma che fa comodo a chi vuol rimanere incollato alle poltrone di Palazzo Chigi con la scusa di un’emergenza non ancora terminata, visto che ogni giorno i “contagi” sembrano aumentare. Poco conta che questi”contagiati” siano, al 95% , positivi asintomatici, quindi  persone che tecnicamente non si possono dire ammalate (e chissà quanti sono i falsi positivi, neppur toccati dal virus). L’importante è spaventare la gente. L’importante è costringerla ancora a imbavagliarsi con le ridicolissime e inutilissime mascherine, in qualsiasi luogo, anche all’aperto quando si è da soli, come se la stragrande maggioranza del popolo pecorone non lo facesse già di sua spontanea volontà, grazie alla lobotomizzazione operata con successo attraverso l’informazione asservita al regime. A trarne beneficio sarà Lapo Elkann, che ha avuto l’appalto (non si sa bene a che titolo) per produrne e venderne in quantità stratosferiche. Alla FIAT non si è mai potuto dire di no; e neppure ora a quella che la FIAT è diventata, mantenendo i medesimi padroni. A me che si rendano ancora obbligatorie le mascherine non fa né caldo né freddo, perché sono davvero sfuggente, nessuno mi può prendere, anche se, a differenza del signor Coronavirus, io sono proprio Don Giovanni, non un suo sosia, e rimango sempre uguale a me stesso. Ma se fossi uno dei comuni poveri mortali, sapete che cosa farei? Una bella disobbedienza civile. Sia ben chiaro, disobbedienza civile come la intendeva Gandhi, non una furbata alla Rackete o alla Krajewski. Mi divertirei a passare davanti alla Polizia Locale o ai Carabinieri o a chi per essi con tanto di viso scoperto, mi farei multare e presenterei ricorso davanti al giudice. In quella sede, dopo aver spiegato che mascherarsi rimane un reato, perché la legge in proposito non è mai stata abrogata e non può certo essere derogata da un DPCM (e tanto meno da un’ordinanza regionale o comunale), farei notare che la mascherina all’aperto, costringendomi a reintrodurre nei miei polmoni l’anidride carbonica che ho espirato, può produrre ipossia, ipercapnia e acidosi, la quale ultima può addirittura essere causa di tumori. Forse aggrava i tumori già in corso, e solo in questo caso conduce alla morte. Ma se i morti con Coronavirus sono equiparati, nell’informazione di regime, ai morti per coronavirus, allora anche i morti da tumore con acidosi possono essere equiparati ai morti da tumore per acidosi. Quindi il governo è responsabile di tentato omicidio.Non ditemi che la sto sparando grossa, in un Paese in cui può essere tratto a giudizio per sequestro di persona un ministro degli Interni che, in base a una legge approvata dal Parlamento dalla stessa maggioranza di cui fa parte, ha fermato in rada per cinque giorni una nave che trasportava migranti , prima di consentire lo sbarco. Forse che dopo lo sbarco i migranti sono stati lasciati liberi? Neanche per sogno! Sono stati tenuti in regime di sorveglianza, per procedere alla loro identificazione in attesa delle decisioni da prendere a loro riguardo. E allora, dov’è la differenza? O tutto è sequestro, o niente è sequestro! Invece, nessuno può negare che l’ipercapnia può produrre acidosi, e che l’acidosi può produrre tumori, e che i tumori possono portare alla morte, Ergo, chi impone la mascherina a sproposito è responsabile di tentato omicidio.Parlando un po’ più seriamente, ciò che sta capitando, dall’obbligo delle mascherine al processo a Salvini a quello che si terrà in novembre contro Conte e il suo governo per attentato alla Costituzione è il segno di un Paese allo sfascio. Solo in un  Paese allo sfascio il potere giudiziario può essere chiamato a surrogare i compiti che dovrebbero spettare alla politica. Salvini agiva in spregio alla Costituzione? Dov’era il Parlamento? Dov’era il Presidente della Repubblica? Conte ha calpestato i diritti costituzionalmente garantiti? Ancora una volta, dov’era il Parlamento? Dov’era il Presidente della Repubblica? E, come giustamente ha osservato F.M.Nicosia, dove sono andati a finire quei quattro gatti di Radicali, che per decenni hanno rotto il cazzo (parole sue) con la manfrina dello “Stato di Diritto”, e ora che lo Stato di Diritto è stato fatto a pezzi non soltanto se ne stanno zitti, ma addirittura si accodano e plaudono? Vedrete: Salvini sarà assolto (giustamente), e lo stesso PM nel processo contro Conte chiederà e otterrà il non luogo a procedere (ingiustamente: ma processare e condannare un intero governo significherebbe sputtanare anche il Presidente della Repubblica e provocare un disastroso terremoto istituzionale). Invece il cittadino che esercita la disobbedienza civile contro l’obbligo della mascherina potrebbe vincere la sua scommessa. Certo, non perché verrebbe riconosciuta l’accusa di tentato omicidio contro Conte e la sua combriccola, ma perché in proposito ci sono buone ragioni de iure  de facto che difficilmente possono essere confutate. Forse c’è ancora qualche giudice a Berlino. 

Giovanni Tenorio

Libertino

3 pensieri riguardo “I difensori dello Stato di Diritto sono morti di Coronavirus

  • Alessandro Colla

    O forse no: ormai il giudice di Berlino si chiama Angela Merkel, cattolica dossettiana di fatto. L’antitesi, quindi, della giustizia. E la magistratura di Roma, procure in primis, è ancora più servile della popolazione nei confronti della virologia presunta.

    Offri un bicchiere di Marzemino all'autore del commento 2
  • Se infatti ci fosse ancora il nocciolo duro radicale – l’hardcore anni 70 Pannella-Faccio-Bonino-Mellini-Melega-Teodori-DeCataldo – qualcosa avrebbe sicuramente detto sulla questione, ma son finiti i bei tempi. I quatto gatti radicali di allora (letteralmente proprio solo 4 la prima volta) valevano davvero molto più di 400 inutili peones (di allora e di oggi).

  • Poichè lo scorso articolo ho citato un film, ritengo giusto segnalarne il passaggio:
    RaiMovie – venerdi mattina h. 5.00

    In lingua originale è comunque sempre a disposizione: youtube.com/watch?v=7Qb8K1qClyA

    Una lezione da oltremanica di comportamenti che noi italiani in genere riferiamo a situazioni ben note e localizzate, tipo “caporali e subappaltatori del tavoliere delle puglie”.

    Cheers!

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