Don Giovanni

Salvini l’Apostata

Aldo Maria Valli, illustre vaticanista, autore di un libello in cui garbatamente esprime più di un dubbio sul pensiero e sulla pastorale del papa regnante, ha pubblicato anche un romanzo distopico in cui si immagina che la Chiesa di Roma, diluendo la sua millenaria dottrina nei miti del “politicamente corretto”, attraverso una serie di pontefici che -guarda caso- hanno tutti assunto il nome di Francesco, si avvia inesorabilmente verso la propria fine. Voi tutti, cari amici, sapete quale libertino irriverente verso il sacro sono io; eppure vi assicuro che una prospettiva del genere, se dovesse avverarsi, mi agghiaccerebbe. Non solo perché, fra tante azioni orribili, la Chiesa Cattolica (dei Protestanti non parlo, mi sono francamente antipatici, proprio tutti, Bach escluso), nella sua storia bimillenaria, ha fatto anche tanto bene, e il Cristianesimo rimane il fondamento della nostra civiltà; ma anche perché, come ho altre volte già detto, io stesso sono figlio del pensiero cristiano. Nel mondo antico, dove la sessualità non era considerata  peccato, ma gioia della vita, non c’era posto per tipi come me o come il mio amico Giacomo Casanova. Io sono figlio dei Gesuiti, che mi hanno inventato come modello della più nera perversione morale e intellettuale. Devo essere grato ad essi se sono venuto al mondo come sostanza di cui sono fatti i sogni, anche se la mia immortalità è merito dei  miei genitori putativi, Da Ponte e Mozart (e un po’ anche del mio nonno  Molière). Qualcuno dice che, proprio perché non ho madre, cerco la madre in ogni donna, senza trovarla; e per questo non sono capace di un amore fedele. Sciocchezze! Chi a una sola è fedele, verso l’altre è crudele. Questa è la mia filosofia, il resto sono fanfaluche. Date queste premesse, non posso non dirmi cristiano; e temo proprio che, una volta dissoltasi la Chiesa di Roma, anch’io farei una brutta fine. Sarebbe davvero sorprendente se a uccidermi fossero proprio quegli stessi Gesuiti che mi hanno messo al mondo! Ma è indubbio che se al Francesco regnante dovessero far seguito altri Franceschi della stessa pasta, per noi – intendo dire per la Chiesa e per me – non  ci sarebbe scampo. Vedo, in effetti, brutti segni. Pensate alla polemica di questi giorni per la  proposta del ministro Fioramonti di rimuovere i crocifissi dalle aule scolastiche. Molti applaudono, molti altri si indignano. Qualcuno fa giustamente notare che forse i problemi della scuola italiana sono altri, e non vale la pena, quindi, di perdere tempo su questioni marginali. A me questo accanimento contro il Crocifisso che, tanto per cambiare, è ancora una volta il riflesso delle ideologie giacobine francesi su cui l’Italia si è sempre voluta modellare, fa venire in mente, a parti capovolte, la polemica che scoppiò al tempo di Sant’Ambrogio a proposito dell’Ara della Vittoria nell’aula del Senato romano: che, rimossa da Costanzo II, reintrodotta da Giuliano l’Apostata e di nuovo messa al bando dai suoi successori, Simmaco e gli ultimi adepti del paganesimo volevano ricollocare al suo posto, come memoria di un passato glorioso, propiziato dalla protezione di esseri divini ormai caduti -purtroppo- in discredito. Se Cristianesimo e Romanità si identificano – questo era, in sintesi, il pensiero del grande Santo – l’Ara della Vittoria dev’essere distrutta, perché è segno di un passato che non può tornare, un anacronistico  omaggio agli dèi falsi e bugiardi in spregio all’unico vero Dio che ha mandato in terra il Suo Figlio Unigenito per redimere l’ Umanità. L’Ara della Vittoria, dopo molte peripezie che non è qui il caso di ricordare, fu distrutta (i Talebani di oggi vantano illustri predecessori). D’altra parte, il tentativo di Giuliano l’Apostata di restaurare il paganesimo si era infranto a Maranga, in Mesopotamia, il 26 giugno dell’anno 363. Pare che l’imperatore, colpito da un giavellotto, sentendosi morire abbia esclamato: “Vicisti, Galilaee!”, riconoscendo di essere stato sconfitto dai seguaci di un oscuro predicatore ebreo, di cui si proclamava la resurrezione, “un’invenzione macchinata dalla malizia umana”. Adesso è il Cristianesimo a trovarsi nelle condizioni del paganesimo al tempo di Sant’Ambrogio. La Chiesa, mettendo tra parentesi la sua forte dottrina, bellissima sotto l’aspetto poetico ma sempre meno difendibile alla luce della scienza moderna, si sta trasformando in una grande ONLUS, dimenticando che la Carità celebrata nello splendido capitolo XIII della prima Lettera ai Corinti di San Paolo, se non passa attraverso Cristo (il Cristo morto e risorto: senza la Resurrezione vana sarebbe la nostra fede), è null’altro che “un bronzo sonante o un cembalo squillante” . A questo punto tutta l’antica dottrina, predicata per secoli e secoli, diventa paccottiglia. E il Crocifisso qualcosa di anacronistico, da rimuovere. Chi lo difende impugnando la corona del Rosario, come Salvini, non è neanche un Giuliano l’Apostata alla rovescia: paragonarlo al coltissimo e sfortunato imperatore, morto -come Cristo!- a 33 anni, sarebbe far troppo onore al rozzo Capitano della Lega, che non si sa bene come abbia preso il diploma di Maturità Classica e ha interrotto gli studi universitari per immergersi fino al collo nella politica, come tirapiedi del suo Maestro Umberto Bossi. In somma, ancora una volta risulta vero che la Storia si manifesta dapprima come dramma e si ripete poi come farsa. Per quanto mi riguarda, poiché ho sempre gran gusto a schierarmi dalla parte delle cause perse, se fossi vissuto al tempo di Sant’ Ambrogio mi sarei battuto a difesa dell’Altare della Vittoria; oggi, anche in omaggio ai miei padri naturali, i Gesuiti (ma anche a quelli putativi, che amavano i piaceri della carne ma, tutto sommato, erano buoni cristiani, uno addirittura un ebreo convertito…) mi batto a difesa del Crocifisso. Parafrasando quel che disse Giuseppe Parini quando a Milano i francesi “liberatori” fecero togliere i crocifissi dai tribunali, anch’io proclamo: “Dove non entra il cittadino Cristo non entra il cittadino Tenorio”. 

Giovanni Tenorio

Libertino

12 pensieri riguardo “Salvini l’Apostata

  • Alessandro Colla

    Sono abbastanza fiducioso sul futuro di don Giovanni. La sua fama è troppo consolidata per sparire a causa della possibile speculare scomparsa dei suoi nemici storici. Un po’ di merito lo darei anche al bisnonno Tirso de Molina; sempre che la sua opera, come adombrato da alcuni studiosi, non si riveli spuria. Protestanti da salvare oltre Bach? Forse alcuni scrittori scrittori americani degli ultimi due secoli. Gli anglicani Thomas Eliot e Thomas Jefferson? Goethe si definiva eretico e quindi non fa testo. Salverei, però, Enrik Ibsen, Albert Schweitzer e Luigi Comencini. Immagino anche qualcun altro che ora non mi viene in mente.

    • Grandissimo Schweitzer. Posso suggerire l’altrettanto grandissimo Dietrich Bonhoeffer?

    • Mi dispiace per Max, ma quanto alla Massoneria Don Giovanni ha rinnegato i suoi due padri. Non sarebbe la prima volta che i figli si ribellano ai genitori. Anche le creature fantastiche, quelle che, come me, sono fatte della sostanza dei sogni, non appartengono più a chi le ha inventate (o,come nel mio caso, reinventate), ma se ne vanno per la loro strada. In quanto nemico di tutte le Chiese (anche come anarchico, faccio parte per me stesso) non potrei mai aderire alla Chiesa Massonica. Al cui proposito, la penso come Luigi Einaudi: un’associazione a metà fra il folcloristico e il mafioso.

    • Grazie Don Juan, musica per le mie orecchie.

  • E che dire dell’orrendo (dal punto di vista dei materiali: marmo bianco in una città fatta di travertino=pugno nell’occhio) Vittoriano, voluto dai liberal-massoni, fatto ad immagine e somiglianza dell’altare pagano di Zeus di Pergamo, in chiara provocazione anticattolica e umiliativa della basilica di San Pietro?

  • Alessandro Colla

    Né liberali, né massoni. Robaccia dei Savoia che promulgheranno le leggi antiliberali sullo scioglimento delle logge e sulle pratiche antiebraiche in stile manifesto della razza.

    • Eheheh, lo so che qui c’è simpatia per i grembiulati (e mi sa che pure Don Juan, per rispetto a papà Amadeus) e perciò io punzecchio spesso sull’argomento…
      Però le azioni di sciaboletta non fanno testo: quell’imbelle avrebbe firmato pure la sua castrazione finchè il mascellone bene o male gli governava il paese…

  • Alessandro Colla

    La mia simpatia è per il libero pensiero. Tra chi indossa il grembiule si può trovare la brava persona come la cattiva, idem per chi indossa la tonaca. Le prese di posizione di certi Grandi Maestri Venerabili 33, spesso non mi convincono. In passato ne abbiamo avuti alcuni dichiaratamente socialisti e il socialismo sta al libero pensiero come il sottoscritto sta allo sport. Molti di loro vantano il merito delle logge di aver creato i partiti politici e io fatico un po’ a considerarlo un merito. Senza considerare i numerosi errori risorgimentali di diverse logge o comunque di alcuni appartenenti ad esse. Massone Cattaneo ma purtroppo lo erano anche Mazzini e Garibaldi. L’attuale responsabile di Palazzo Giustiniani si mostra fiero di aver votato per il Movimento Cinque Sciocchi. Solo lui può sapere come si possa conciliare il libero pensiero con il giustizialismo manettatoio e insulso di quelli là; così come con la filosofia di Rousseau. Il motivo per cui non mi iscrivo a una loggia è il costo d’iscrizione: più del sestuplo rispetto alla tariffa di un partito o a un sindacato. I miei eventuali motivi di iscrizione, poi, sarebbero solo operativi e non speculativi. Quindi avrei dei vantaggi materiali solo se portassi altre novantanove tessere, proprio come per i partiti o i sindacati. Cosa cambierebbe, dunque? Quanto alla penultima Sua Maestà italica, la castrazione politica se l’è firmata con un viaggio sulla via tiburtina successivo alla mozione di sfiducia del Gran Consiglio nei confronti del “podestà” di Predappio. E all’epoca non c’era ancora il ballottaggio (ma tanto lo avrebbe vinto comunque Badoglio, l’elettorato di Ciano era minoritario; come il mio).

    • Mi risulta che illustri massoni non abbiano potuto convertirsi ed avere i conforti religiosi richiesti in punto di morte perchè la stanza veniva “piantonata” dagli energumeni “fratelli” in salute che scacciavano i preti chiamati.

      Tale sorte accadde a Voltaire e Carducci ad esempio, ma dovrei cercare per bene le fonti.

      Per quel che mi ricordo comunque, Carducci con uno stratagemma morirà da convertito a Courmaieur da un prete valdostano (testimoniato da don Orione) e fu poi confessato in punto di morte da un sacerdote travestito da barbiere (poichè i massoni avevano appunto picchettato la stanza).

      Se tali comportamenti fossero ben accertati, sarebbe uno strano modo di intendere la libertà di pensiero, diciamo piuttosto una “sovranità limitata” di pensiero.

      Esiste comunque un’interessante testimonianza di un medico evangelico ex massone messosi in sonno, che racconta di una improvvisa telefonata dopo anni; con un inganno lo hanno convocato e… youtube.com/watch?v=5XDCstYCY2g

  • Alessandro Colla

    Con tutto il rispetto per le “voci” che ogni individuo può affermare di aver ascoltato, ho cercato il video consigliato su youtube e non mi ha convinto. Sempre che abbia digitato la registrazione giusta, non saprei. Ma che uno mi venga a dire che ha sentito il brivido di freddo che poi gli passa solo perché recita l’Ave Maria e il Pater Noster, la cosa mi lascia scettico. E sospettoso: nel senso che si vogliano artificialmente screditare le logge spacciandole per sette demoniache. Credo che perseguano interessi personali, per questo mi iscriverei a una di esse unicamente per ottenere vantaggi personali. Ma non credo vadano confuse con le sette sataniche che si prefiggono “vantaggi” solo a livello psicopatico. Parafrasando Einaudi, credo che anche molte confessioni cristiane siano una via di mezzo tra il folklorico e il mafioso. Anche tanti movimenti cattolici, come ad esempio i cosiddetti carismatici, sul folklore non indulgono certo. L’Opus Dei, poi, è così diversa strutturalmente dalla massoneria? La stessa Compagnia di Gesù, che esprime attualmente il capo della cattolicità ufficiale, ha riti sostanzialmente diversi da quelli delle logge? Ogni organizzazione ha facoltà di praticare il boicottaggio verso gli ex aderenti. Pensiamo a quanto ostativo loggismo c’era nei confronti di quelli che abbandonavano i partiti comunisti, in particolare quello italiano. O nei confronti di chi lasciava la CGIL. Ma non ho mai pensato a Palmiro Togliatti, Giuseppe Di Vittorio o Luciano Lama come organizzatori di pratiche demoniache. I tre, esaltati dal culto della personalità ad opera dei babbei loro aderenti, puntavano solo a a vantaggi personali. Come oggi Zingaretti, non l’attore fratello. Ma nessuno dei citati lo vedo come aderente a pratiche esoteriche in stile luciferino. Certo, il marxismo e il keynsenismo sono dottrine sostanzialmente luciferine. Ma i loro rituali non hanno nulla di esoterico nella sostanza, al massimo nella forma ( e neanche tanto). La loro “magia” attrae gli allocchi come la semplice pubblicità commerciale occidentale pseudorazionale. Il “demonio” può anche entrarci ma la parte scientifica della situazione rimane confinata a livello psichico. Il motivo dell’attrazione degli allocchi è solo causata dall’ignoranza e dall’analfabetismo indotto dalla scuola di stato. Le logge non c’entrano o se c’entrano, il loro ruolo è marginale e succube del sistema. Se poi sono le logge stesse a creare il sistema, peggio per loro per quanto mi riguarda. Se una loggia “crea” il fascismo e questo una volta al potere scioglie d’ufficio la stessa loggia dalla quale è scaturito, peggio per i “loggiatori” cretini e suicidi. E peggio per l’attuale capologgia che dichiara pubblicamente di votare per i giustizialisti e insulsi analfabeti Cinque Stracci. Proprio lui che dovrebbe portare i profani verso la luce!
    Un po’ come Berlusconi (massone della loggia Propaganda Due) che vuole attuare la rivoluzione liberale mantenendo la RAI come azienda statale. Sono alto centosessantaquattro centimetri. Quand’è che Max, don Giovanni e Leporello mi fanno giocare a pallacanestro? Magari nella squadra de “La Scala” di Milano con le regìe di lasciamo perdere chi?

    • Ho segnalato quel video perchè reputo Ghinelli (così si chiama il medico) un tipo in gamba, che seguivo sulla TBNE anni fa (ora pare diventato cattolico visto che recita l’Ave Maria) e perchè tratta del GOI, non di una loggetta di periferia.

      La sua testimonianza mi è parsa credibile perchè non vi è un filo di acrimonia sull’accaduto, sul quale ha parlato più su invito a farlo che per voler suo.

      Altrimenti di video antimassoneria (come di anticattolici e antitutto) ce ne sarebbero a pacchi.

      Per come la vedo io, cgedo che “ogni agenzia ha un suo titolare ed è autonoma” (slogan di Tecnocasa) si possa applicare anche alle logge, quindi dipende un po’ da dove si capita.

      Se a Colla hanno chiesto 99 tessere, probabilmente quella era una loggia di barboni in bolletta. 😀

  • Alessandro Colla

    Ma è la cifra che chiedono tutte le logge. Ed è la stessa cifra che chiedono partiti, correnti interne dei partiti e sindacati per accontentare qualcuno in termini clientelari. Non credo sia una questione di incasso da tesseramento ma di misurazione di quanto consenso congressuale uno riesce a trascinarsi dietro e a offrirlo a chi mira ai vertici della loggia, del partito o del sindacato. La loggia PCUS era di morti di fame ma se un signore ucciso a tradimento avesse avuto un paio di voti congressuali in più di un altro signore georgiano con grossi baffi, adesso a sinistra sarebbero tutto stalinisti in quanto l’ortodosso sarebbe stato vittima del culto della personalità altrui. La testimonianza del video segnalato non mi è apparsa credibile in quanto non spiega scientificamente come una coperta possa provocare un congelamento progressivo. Quella frase dei massoni “con lui non ci riusciamo” perché le preghiere “scongelano” è ancora meno credibile e priva perfino di originalità. Siamo pieni di fratelli in sonno, di mafiosi pentiti o comunque fuorusciti. Tra questi nessuno ha mai segnalato riti demoniaci e per quanto ne so la pratica del libero pensiero dovrebbe contrastare qualsiasi superstizione. Se poi ci sono logge mafiose, il problema sta nel praticare attività criminali con una copertura. Ma vale per qualsiasi cosa, anche se i membri di un sodalizio si chiamano associazione culturale, sportiva, ricreativa, ambientale o altro. L’associazione fondata da Balaguer o quella alla quale appartiene un noto signore che abita oltretevere, sono tanto diverse dalle logge sul piano della segretezza formale? O forse lo sono di più? Certo, hanno una differenza sostanziale: proviamo a chiedere a un loro membro un parere sul libero pensiero o sulla libertà di pensiero in generale. Sicuramente ci divertiremo alla risposta.

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