Didattica a distanza
Classe a casa per quarantena?
Nessun problema, c’è la didattica online: non domani. Beh, in realtà ci abbiamo lavorato per mesi ma, insomma, non siamo pronti. No, mancano le risorse: ci vorrebbero gli incentivi perché non c’è personale e poi stiamo ancora cercando di capire il registro elettronico. Comunque aspettiamo comunicazioni e poi, suvvia, la sospensione delle lezioni è solo per 10gg e siamo tutti stanchi, non solo i bambini. Dipende. Stiamo anche, e soprattutto, lavorando a un progetto psicosociopedagogico: portare la scuola a tutti invece che tutti alla scuola, per aprirci alla scuola invece di aprire la scuola. Oppure no? Siamo in democrazia comunque. Seguiranno, per tutti, le indicazioni ufficiali nella sezione riservata al personale, poi anche sul gruppo Whatsapp, si quello segreto, ma non chiedete a me perché le decisioni sono collegiali.
Ma tu che polemizzi sempre, per poter parlare, sei almeno laureato in scienza di qualcosa? Sei un educatore professionale o solo un genitore? Sei almeno virologo? No? E allora fatti un giro in rianimazione, a vedere le bare di Bergamo con i segni della mascherina, dopo il turno di 72 ore a Brescia… e pregate che ci siano abbastanza respiratori. Eh, ci sono ben altre cose… mica si vive per guadagnare i soldi dei poveri, come Trump, che senza intubazione è anarchia e poi arriva il caos degli evasori e voi avete il coraggio di fare i negazionisti senza avere il morto in casa.
Vabbe’ domani fate tutti un altro disegno del virus cattivello.
Geniale collage dadaista.
E quanta voglia di andare a scuola! Ma solo di Leporello o condivisa anche dai suoi figli?
Perchè ai miei tempi avercelo avuto un bel virus, sai che pacchia per me sarebbe stata.
A meno che la figlia di Leporello non sia quella a cui si riferiva De Luca dicendo: “Credo sia l’unica bambina in Italia che piange per andare a scuola. È una bambina Ogm, cresciuta con latte al plutonio”.
Esatto, dadaista!
I figli chiaramente sarebbero contenti di restare a casa da scuola, non fosse altro perché cosi guarirebbero i segni delle mascherine e non sarebbero terrorizzati ogni giorno.
Il probolema è che, se tra 10 o 20 anni non saranno impiegati o educatori statali (difficile essendo la Repubblica Italiana ormai fallita), saranno nel mezzo della competizione del mondo del lavoro “reale”, compeltamente disarmati e completamente ignoranti.
Per De Luca rispondo separatamente: è un delinquente e deve finire appeso.
Una cosa è “saltare qualche giorno di scuola” un’altra è “togliere il diritto all’istruzione”; i bambini più sensibili e intelligenti secondo me lo avvertono che si sta togliendo loro qualcosa di importante, non sottovalutiamo la sensibilità di alcuni bambini e di alcuni giovani.
Senza intubazione sarà anarchia ma almeno è sopravvivenza, visto che in Lombardia sono morti proprio a causa dell’intubazione. C’è chi il morto in casa ce lo ha avuto ma è stato comunque sufficientemente razionale per non dare la colpa primaria all’influenza ma alle diverse patologie che hanno portato al decesso il proprio familiare (sì, io lo scrivo ancora senza quell’insulsa “gi” tra la “i” e la “elle”). L’ultima parte della frase di De Luca non la conoscevo. Se è autentica, evidentemente crede che per le modifiche genetiche occorrano minerali e che questi siano sostanze come il plutonio. Perché non al cianuro?
Però le rianimazioni si stanno nuovamente saturando, magari le prime saranno state fatte male o con criteri sbagliati, ma pare siano comunque necessarie. E ricordiamoci che costano al giorno come una suite alle Bahamas. Beati voi che avete tutte le vostre certezze. Io comunque De Luca sto rivalutandolo, è il miglior cabarettista in circolazione, altro che Crozza.
Max: con il costo di una settimana di inutile tamponi, si pagano 200 posti di terapia intensiva (e comunque l’impegno attuale dei reparti di TI non supera il 50%)
L’associazione tra intubazione è anarchia è puro “nonsense”, come il discorso riportato del resto (di cui non sono l’autore, ma solo il testimone).
A parte il fatto che tra tanti allarmismi dovevano inventarsi anche la saturazione presunta, negli anni precedenti le persone con difficoltà respiratorie non andavano automaticamente in rianimazione o in terapia intensiva. Il motivo per cui ci vanno adesso non è scientifico ma politico, il creare paura come arma psicologica risulta ancora vincente. Le certezze le danno le statistiche, non le convinzioni personali. Quelle stesse statistiche che nel 2019 hanno visto più di tre milioni di infettati dal virus stagionale. Quest’anno, malgrado il voler spacciare per contagiati alcuni soggetti sofferenti di altre patologie, sono molti di meno e in minor numero sono anche i decessi. I negazionisti autentici si sono sempre rifiutati di raffrontare questi dati, preferendo soffermarsi sul picco avvenuto a marzo in Lombardia, unico caso di maggiori decessi dovuti a un uso criminale delle ventilazioni polmonari. Invece di chiedersi il perché di quel caso, hanno proferito utilizzarlo a scopi terroristici. Forse temono che indagando sulla questione si possa sospettare che diagnosi e terapie sbagliate non furono azioni involontarie? E’ per questo che non hanno voluto le autopsie? E’ per questo che tengono nascosti i dati dei membri di comitati da loro stessi nominati? Forse no, il motivo sarà solo per consolidare il potere nascondendo il fallimento della falsa economia. Ma illudendo la gente che la colpa della crisi sia l’influenza è più semplice tiranneggiare risparmiando pallottole. Specialmente sull’italico popolo che si rivela ancora come uno dei più servili del pianeta.
E l’ospedale di Bertolaso? L’hanno fatto tornare dall’estero per costruirlo, si è riempito pure quello? E l’Esercito? La Protezione Civile? Potrebbero costruire eventuali Ospedali da Campo se è vero che quelli regolari sono pieni, sennò che ci stanno a fare queste organizzazioni se non lavorano nel momento del bisogno? È chiaro che c’è dell’altro, ormai l’hanno capito tutti…………è che andava capito da marzo, in modo da bloccare questo carrozzone da subito, senza far partire per niente la macchina che ci sta schiacciando.
Però negli ultimi giorni si sono succedute molte manifestazioni, forse un segnale positivo.
Io non credo alla Didartica a Distanza, il computer può essere un valido aiuto quando usato per scopi positivi, ma non può sostituire il rapporto umano, soprattutto con i bambini delle Scuole Elementari e i giovani delle Scuole Medie.
Vi ricordo solo che state vedendo ora una situazione già passata in peggio e di molto: quella odierna si vedrà +/- tra 3 settimane, anche col blocco. Argomenti come le mire delle moderne “Spectre” o il gombloddo del Nuovo Ordine Mondiale non li escludo del tutto, ma li lascio a chi ha più fantasia di me.
Una cosa è “saltare qualche giorno di scuola” un’altra è “togliere il diritto all’istruzione”; i bambini più sensibili e intelligenti secondo me lo avvertono che si sta togliendo loro qualcosa di importante, non sottovalutiamo la sensibilità di alcuni bambini e di alcuni giovani.
Didattica a distanza o didattica in presenza, si è ridotti a un tal punto di degrado culturale che, nella Scuola Elementare, dove si dovrebbero porre le solide fondamenta per costruire le fasi successive dell’istruzione, in qualsiasi ambito e orientamento disciplinare, fino all’Università e oltre, capita ai poveri bambini di vedersi assegnata un’insegnante la quale scrive “minniolo” per “mignolo” e dice che “ostracismo” significa “bullismo”. Non scherzo, mi baso su informazioni di prima mano. Mi chiedo: una persona così, dove e con chi ha studiato? Come ha ottenuto l’abilitazione all’insegnamento? Insegnanti incapaci ci sono sempre stati. Una volta c’erano però anche prèsidi che non esitavano a metterli di fronte alle loro responsabilità, come quello che, in un Liceo Scientifico, pressato dalle rimostranze dei genitori che denunciavano l’impreparazione dell’insegnante di Latino, convocò questo nel suo ufficio, gli squadernò davanti il Prologo del “De rerum natura” di Lucrezio (un passo celeberrimo che rientrava nei programmi ministeriali) e lo invitò a leggerlo in metrica e a tradurlo. Alla reazione del poveretto, che gli negava la facoltà di sottoporlo a esame, accusandolo di abuso di potere, replicò.” Stia calmo, e risponda alla mia richiesta. Ho sulle spalle tanti anni di onorato servizio, non temo le sue minacce”. Non so che fine abbia fatto quell’insegnante. Suppongo che abbia chiesto il trasferimento. Sarà andato a rovinare altre classi, in altri istituti, ma almeno quella scuola se n’era liberata. I maestri elementari una volta erano in genere di buon livello, alcuni senz’altro eccellenti. Oggi si pretende che abbiano frequentato l’Università, allora si fermavano al Diploma Magistrale, poi si abilitavano ed entravano in servizio per concorso. Che cosa possano imparare nell’Università di oggi proprio non lo so. Nelle facoltà umanistiche si può sostenere un esame di Archeologia senza sapere una parola di Greco e di Latino. Si dirà: Greco, Latino, Archeologia sono vecchiumi che non servono a niente. Vero. Il guaio è che, per fare un esempio, anche nelle Facoltà di Medicina “una laurea non si nega a nessuno” (l’ha detto qualcuno che, per discrezione, non voglio nominare). Caro Leporello, te l’ho già detto che, se ti sei sposato e hai messo al mondo figli, l’hai voluto, tuo danno. Se io fossi al tuo posto, li ritirerei immediatamente dalla scuola pubblica (anche quella appaltata ai privati, che di solito sono preti o suore) e provvederei in altro modo alla loro istruzione. Si può fare, senza violare la legge ed essere perseguiti. Se vuoi, ti posso suggerire ottimi precettori. Un po’ vecchiotti, che non sanno nulla di informatica e davanti a un computer vanno nel panico, ma non scrivono “minniolo” per “mignolo” e sanno bene che cos’è l’ostracismo, perché la Storia greca l’hanno studiata bene.
Appunto: ostracismo è parola greca, quindi non sono vecchiumi inutili archeologia e lingue antiche, sanscrito compreso. Forse molti, con la loro conoscenza e con i vantaggi etimologici che ne derivano, potrebbero essere portati a un maggiore raziocinio e a non credere ai pifferai travestiti da scienziati o da economisti. Da giovane ebbi un’insegnante che pronunciava “geroglifico” con il fonema “gli” in forma liquida, come l’articolo, invece che col suono gutturale. Sosteneva che tutte le parole andavano pronunciate così. Gli chiesi di “glicine”, mi rispose che in quel caso il fonema era sillaba iniziale. Quando gli opposi il termine “negligenza” si limitò a dire che quella era un’altra cosa. Tipica risposta dei virologi dei nostri giorni quando si parla loro di statistica. Statistica, altra parola greca. Occorre attenzione perché molti considerano la didattica a distanza come cosa moderna da contrapporre a sanscrito, greco, latino, etimologia, archeologia e logica. Quest’ultima, la parola più greca che ci sia, è considerata prasseologicamente vecchiume dai Krugman o dai Galli non senoni.