Don Giovanni

Il virus è il Governo

Forse qualcuno ricorderà la nostra intervista dello scorso anno al Signor Coronavirus. Si era appena all’inizio dell’epidemia, che poco più tardi sarebbe assurta all’onore di pandemia, a dispetto del significato fino a quel momento attribuito al termine. Fu davvero un bel colpo, anche se nessuno parve accorgersene. D’altra parte, dobbiamo riconoscere che il nostro eroe fu così reticente da non rispondere se non in modo piuttosto opaco ai quesiti che gli porgevamo. Così, alla fine, sul suo conto ne sapevamo quasi quanto prima. Fu, in particolare, molto evasivo quando gli chiedemmo qualche delucidazione sulla sua origine: naturale o artificiale? Arrivato a contagiare gli esseri umani dopo un “salto di specie”, o lasciato fuggire, per sbaglio o di proposito, da un laboratorio? A dire il vero, eravamo ben ingenui a pensare di poter avere una risposta su un problema così delicato. Nessuno può sapere, di sé stesso e da sé stesso, dove come e quando è  nato. Noi  (voi) esseri umani lo sappiamo (lo sapete) dai nostri (vostri) genitori (io, come sostanza di cui sono fatti i sogni, sono un caso a parte). Ma già un cane o un gatto che ne sa? Figurarsi un virus, che non è neppure un essere vivente, ma soltanto una catena chimica o qualcosa di simile. A distanza di più di un anno mi sono convinto che è nato nel laboratorio di Wuhan. Lo so benissimo che il mio giudizio non vale un zero, però da qualche lettura, non sempre ben digerita perché in materia sono ignorantissimo, un’idea me la sono fatta. Non è solo il Premio Nobel Montagnier a pensarla così, ce ne sono anche molti altri, il cui parere però dalla stampa di regime è tenuto in non cale. Si dice che Montagnier è ormai vecchio e un po’ rimbambito. Bel modo, per alcuni sedicenti scienziati, per confutare le opinioni di un loro collega! Una vera fallacia logica, un attacco “ad personam”, che non entra nel merito delle argomentazioni. Sarebbe come dire che “Falstaff” è un’Opera da quattro soldi perché scritta da un musicista ottantenne. Montagnier dice di aver i individuato nel virus  sequenze  di HIV, che possono esservi state inserite solo attraverso interventi artificiali. Si dimostri che noi è vero. Finora nessuno l’ha fatto, e allora, fino a prova contraria, io rimango convinto che Montagnier e quelli che la pensano come lui hanno ragione. Onus probandi incumbit ei qui dicit. C’è un altro virus che sicuramente è stato ingegnerizzato, e nessuno, questa volta può dire che non è vero. E’ il virus del governo in carica. Doveva essere, all’origine, un bel virus, tutto fatto di tecnici, dopo due governi di scalcagnati senz’arte né parte, a cominciare dall’avvocaticchio devoto di Padre Pio che li presiedeva. Ma perché lo chiamo virus? Perché, da anarchico qual sono, considero ogni governo un virus, più o meno malefico, un malanno da cui sarebbe bene liberarsi, anche se finora, purtroppo,  non si sono escogitati all’uopo vaccini abbastanza potenti. Un governo di tutti tecnici, poi, mi faceva francamente paura, visto il precedente del governo Monti, con il disastro provocato dalla signora Fornero e l’aggravamento della recessione economica negli anni a seguire. Mi ronza sempre in mente il pensiero di Einaudi, secondo cui gli “esperti”, sono peggio delle piaghe d’Egitto, una disgrazia per l’umanità. Aveva ragione! Il tecnico vede la realtà secondo i princìpi della sua specializzazione, trascurando tutto il resto. Un medico vedrà il modo da medico, un ingegnere da ingegnere, un matematico da matematico, uno sciupafemmine come me da sciupafemmine (è una grande specialità anche questa). Ma il mondo non è soltanto medicina, o ingegneria o matematica o conquista di belle donne. E’ molto più complesso. In un sistema anarchico di mercato sarebbe il mercato (in senso molto lato, esiste anche un mercato delle idee, non soggette al diritto di proprietà) a conciliare dialetticamente le diverse visioni. In un sistema politico dovrebbe essere il buon politico a tradurre i suggerimenti dei suoi consiglieri tecnici in una visione superiore, che contemperi i diversi punti di vista secondo una gerarchia di valori. Difficile che questo possa avvenire in un governo di tutti tecnici. Ma se poi, in aggiunta, in un governo di tecnici si innesta, come si fa con un virus in un laboratorio di ingegneria genetica, uno spezzone, per giunta consistente, di un precedente governo politico di scalzacani, il disastro è sicuro. Così come è sicuro che un normale virus influenzale, di per sè facile da combattere con le usuali terapie, può diventare pericoloso e, in alcune circostanze, mortale, se viene trasformato in una “chimera” con l’inserzione di sequenze estranee. Con il governo Draghi si è fatto proprio così. Si è preso un governo tecnico, o che tale doveva essere, e lo si è imbastardito inserendovi i peggiori elementi del governo precedente. Altro che chimera! Si è avuta la decenza di mandare a spasso l’impresentabile Buonafede, ma purtroppo si è mantenuto al Ministero della Salute quel figuro dall’aspetto malaticcio che da tempo dovrebbe essere sotto processo, insieme con qualche altro compare.Sì, intendo parlare proprio di lui, di Speranza. Il governo-virus di Draghi ne è stato subito condizionato. Chi sperava in un cambio di passo nella politica sanitaria è rimasto deluso. Che cosa ci si poteva aspettare da Speranza? A dispetto del suo nome, con lui non si può che disperare. I primi suoi atti sono stati in piena continuità con quelli del governo precedente, e Draghi non ha avuto né la forza né la voglia di contrastarli. Si continua con i terrorismo mediatico-sanitario, assecondato dalle fonti d’informazione allineate al regime. Si continua con i famigerati DPCM che hanno fortemente limitato le libertà dei cittadini facendo a pezzi la Costituzione. Si prospettano vacanze di Pasqua non molto dissimili da quelle del Natale ultimo scorso: agli arresti domiciliari o giù di lì. La sceneggiata della vaccinazione di massa, inutile, vista la rapida mutabilità del virus, e forse pericolosa, vista la sperimentazione affrettata e lacunosa degli intrugli che vengono somministrati alle popolazioni-cavie, altrove è condotta in modo impeccabile da astuti politici al servizio di potenti cupole sovrannazionali. In Italia da servi sciocchi, che purtroppo credono in quello che fanno. Lo fanno con molto zelo, anche se riescono soltanto ad accumulare pasticci su pasticci. Le televisioni di regime ne cantano le lodi, lasciando spazio ai soliti, sedicenti scienziati legati a doppio filo a ben noti centri di potere. Ci pensano i padroni della rete a tappare la bocca a chi canta fuori del coro, come è appena successo alla TV indipendente Byoblu, cui YOUTUBE ha cancellato la pubblicità (si chiama, con un termine orrendo, “demonetizzazione”), per ridurla sul lastrico. Che fastidio dà? Da troppo tempo ospita voci di medici controcorrente (si veda l’ultima bella intervista a IppocrateOrg). E’ pensar male facendo peccato sospettare che dietro ci sia la cupola delle grandi case farmaceutiche? Le stesse che, per promuovere la vaccinazione di massa, hanno continuato a gettar fango, attraverso i loro referenti, contro terapie rivelatesi efficaci e di poco prezzo, purché applicate tempestivamente dai medici di base, ricorrendo al ricovero ospedaliero solo nei casi più gravi?  Perché un po’ in tutto il mondo i protocolli ufficiali continuano a consigliare la Tachipirina, che abbassa la febbre ma accelera i processi infiammatori, aggravando la malattia? Perché si mettono al bando Idrossiclorochina e cortisone? Altrove, probabilmente, per malizia, in Italia per l’ignoranza del ministro (non dei suoi consiglieri, si può presumere, anche se da un Walter Ricciardi non ci si può aspettare nulla di buono). Si dirà: la coda del virus-governo, quella rappresentata da Speranza e dagli altri buoni a nulla, è quel che è, ma almeno la testa è buona. Draghi è un grande esperto di Economia, e saprà rimettere in sesto un Paese disastrato. Io non sarei così ottimista. Draghi è un banchiere, non un economista. Ammetto di ragionare un po’ per partito preso, perché io i banchieri centrali li vedo come il fumo negli occhi. M ne ho ben d’onde! Quando vedo che l’indice Down Jones di Wall Street va alle stelle, benché la produzione industriale sia in affanno, e le azioni della Boeing hanno un successo strepitoso a dispetto della pessima immagine di sé che la società aerea sta dando in questi giorni, con aeromobili in avaria e motori che bruciano, rimango di sasso. La spiegazione è una sola: l’alluvionale liquidità che le banche centrali immettono nel sistema, anziché prendere la strada deli investimenti produttivi, finisce in borsa, alimentando bolle speculative che prima o poi esploderanno, provocando disastri, a petto dei quali i danni del Covid parranno bazzecole.Draghi è stato fino a ieri uno dei tanti apprendisti stregoni. La sua formula magica è stato il “Whatever it takes”, la sua poverina prodigiosa il “Quantitative easing”.Ha salvato l’Euro e le banche, ha impedito, tenendo bassi i tassi d’interesse e comprimendo il famigerato “spread”, che per il suo debito pubblico l’Italia facesse la fine della Grecia. Ma l’economia reale langue. Se per paura di nuove ondate virali si continuerà a tenere chiusi esercizi commerciali, bar, ristoranti, palestre, cinema, teatri; se si continuerà a strangolare il turismo limitando la circolazione sul territorio e l’accesso di visitatori stranieri, la moria delle piccole e medie imprese, delle partite IVA, dell’artigianato, del commercio,  delle attività turistiche  continuerà fino a diventare irreversibile. A quel punto, non ci sarà “Recovery fund” che tenga. Anche se Draghi, da bravo banchiere, sarà così abile  da incassarlo senza troppe difficoltà, sarà ormai troppo tardi. La liquidità immessa nel sistema risveglia  la produzione di beni e servizi quando la capacità produttiva è in pausa, ma rimane intatta. Quando invece è ormai sgretolata, il risultato può essere soltanto un aumento dei prezzi, quella che impropriamente viene chiamata “inflazione”. A meno che tutta quella valanga di denaro non finisca ancora una volta in borsa, a far crescere le bolle speculative. Investimenti pubblici, magari nelle mani di un figuro come Arcuri, con la sua Invitalia?

Giovanni Tenorio

Libertino

6 pensieri riguardo “Il virus è il Governo

  • Dino Sgura

    Premesso che sono contrario alla censura, ma il 95% di quello che pubblica Byoblu sono tutte stronzate, mia personale opinione; non dimentichiamoci oltretutto che ci sono stati loro per anni dietro alla crescita esponenziale dei 5 stalle. La democrazia è ormai una farsa criminale e cialtroni sono tutti coloro i quali la difendono.

  • Anche un orologio (analogico) guasto due volte al giorno segna l’ora esatta e stavolta Sgura ne ha detta una giusta.

    Tra l’altro Messora è un altro che ha capito in ritardo chi è gogol e la sua banda ed ora cerca canali alternativi di libertà. Proprio come il leopardo con cui l’ho pure visto insieme talvolta.

    Il sottoscritto – ovvero Max il demente – invece aveva scritto un post critico su gogol nel sito del ML assai prima che iniziassero i ban di youtube (TAJANI: L’EUROPA LIMITI IL POTERE DI GOOGLE data 26-2-18)

    • Anzi, il vero titolo è “TAJANI CE LO CONFERMA: SIAMO IN GUERRA!”

    • Dino Sgura

      Se non sbaglio i francesi anni addietro cercarono di porvi di rimedio, ma non ci sono riusciti a quanto pare a creare un’alternativa francofona a google, interamente finanziata dallo stato. Ormai è irraggiungibile sotto tutti i punti di vista, soprattutto dei flussi di cassa, figuriamoci se una piccola startup possa riuscire a contendergli spazi di mercato, come potrebbe anche finanziarsi se non riuscisse a quotarsi in borsa. @Max conosci Craig Wright?? Se sì, cosa ne pensi di lui e del suo progetto di “metanet”? Lo chiamano tutti “faketoshi”, a me sembra quello vero, ma al di la questo è veramente in gamba.

      • Sorry, I don’t.
        Lo metto in lista e appena posso mi documento.
        Prima di lui c’è il QFS, sistema finanziario quantico, altro sconosciuto.

  • Libertino difende Byoblu in nome di quei principi di libertà che devono valere per tutti, nessuno escluso. Non ne condivide l’impostazione ideologica di fondo, ma si guarda bene dal chiamare “stronzate” le opinioni da cui dissente, anche quando sono lontane anni luce dal suo pensiero; anzi, ritiene che questa sia una ragione in più per impegnarsi a salvaguardare gli spazi di libertà di chi le propugna (troppo facile difendere qualcuno dalla censura in nome d’una condivisione ideologica). Quando vorrà contrastarle, lo farà opponendo idee a idee, argomentazioni ad argomentazioni. Quando le riterrà buone, le farà proprie con grande piacere, riconoscendo il merito di chi le propone. Tra l’altro, a Byoblu (come ad altri canali di informazione alternativi) va dato atto di diffondere spesso notizie di rilievo, che tutti i notiziari proni al regime dominante, per non offendere i burattinai da cui ricevono lauti finanziamenti, tendono a passare sotto silenzio. Il resto è polemica piccina, che non fa onore a chi se ne fa portavoce.

    Offri un bicchiere di Marzemino all'autore del commento 20

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