Don Giovanni

Un mondo alla rovescia

Nelle faccende amorose i maschietti sono molto più tonti delle donne. Ne so qualcosa anch’io. Passo per uno sciupafemmine. Io invece le femmine le ho sempre amate davvero. Sono loro che spesso hanno sciupato me. Pensate che bella fama mi hanno cucito addosso! Uno spudorato libertino, un ingannatore, uno stupratore, un collezionista di conquiste amorose da registrare in un catalogo per farsene beffe; uno che compie imprese leggiadre come “sforzar la figlia (del Commendatore) ed ammazzare il padre”, per usare le calunniose parole di Leporello. Ma che sforzar la figlia! Quella teneva di notte la porta aperta, a parole per accogliere il suo fidanzato Don Ottavio, di fatto per farsela con qualcuno più virile di quel pappamolla. Quando entrai io, finse di non riconoscermi e di scambiarmi per quell’altro, ma la mia voce è inconfondibile. Donna Elvira con le sue moine è riuscita addirittura a diventare mia moglie; e questa è stata la più grande sciocchezza della mia vita: una palla al piede da non potermene più liberare. Zerlina? Quella è la più furba di tutte. Quando eravamo soli faceva la ritrosa, ma si sarebbe volentieri appartata con me nel mio casinetto per concedermi le sue grazie. Poi durante la grande festa nella mia villa, visto che era presente Masetto in compagnia degli altri miei persecutori, ha finto d’esser vittima d’un tentato stupro da parte mia. Per salvarmi, ho dovuto scaricare la colpa su Leporello, che ancora non me lo perdona.

Ma lasciamo perdere le mie faccende personali. Tutta la letteratura antica e moderna è piena di donne perfide. Pensate all ‘episodio biblico di Gen. 39, 6-20. In Egitto Giuseppe, uno dei figli di Giacobbe, diventa uomo di fiducia del funzionario Putifarre, la cui moglie si invaghisce di lui e gli si vorrebbe concedere. Ma quello scioccone, anziché approfittare di ciò che la sorte gli offre su un piatto d’argento, si rifiuta. E pensare che la signora doveva essere un bel pezzo di donna: un alto funzionario del faraone mica poteva accontentarsi di una femminetta qualunque. Risultato: la donna se ne adonta, decide di vendicarsi, accusa Giuseppe presso il marito di essere stato lui a volerle usare violenza. Allora come oggi, in queste faccende, vigeva a quanto pare il principio di presunta colpevolezza extra-processuale. Il pover’uomo finisce in galera. Il resto qui non ci interessa, anche se il finale è lieto.

Un episodio analogo è narrato nel canto VI dell’Iliade. Questa volta i protagonisti sono l’eroe Bellerofonte e la moglie del suo ospite Prieto, Antea: che se lo voleva godere ma anche lei si vide rifiutata, perché, dice Omero o chi per esso “Bellerofonte era saggio e magnanimo”. A me sembra come quell’altro un bel cretino. Tant’è vero che subisce conseguenze analoghe. Antea lo accusa presso il marito:” Bellerofonte/meco in amor tentò mischiarsi a forza./ Muori, dunque, o l’uccidi!” Anche qui il seguito, nel complesso meno lieto, non ci interessa.

Sento già le obiezioni: che io sono della sostanza di cui sono fatti i sogni, e che la letteratura è invenzione pura. Sì, ma invenzione più vera del vero. Anche perché, come diceva Pirandello, la realtà spesso è più fantasiosa dell’immaginazione: capitano cose che non hanno bisogno di essere verosimili perché sono vere. Pensate alla notizia di questi ultimi giorni: Asia Argento, che con la sua denuncia delle presunte malefatte di Harvey Weinstein ha dato vita al movimento neo-bigotto “Me too” -giustamente stigmatizzato da Roman Polanski – è stata a sua volta denunciata da un suo ex-amante che la accusa di averlo “violentato” a 17 anni! Lo dicevo che i maschietti sono tonti. A uno stupro come quello simulato dalle mogli di Putifarre o di Antea si può credere senza difficoltà: un bel giovinetto davanti a un pezzo di donna più matura di lui ma nel pieno della sua prosperosa sessualità può facilmente essere indotto, dagli effetti dirompenti del testosterone, attivissimo nella prima giovinezza, a compiere un atto inconsulto. Ma una donna che violenta un uomo non s’è mai vista! Potrebbe abusare forse di un bimbetto di 11-12 anni, ma di un diciassettenne no e poi no! Anche perché la faccenda non è né anatomicamente né funzionalmente né psicologicamente spiegabile. Se il maschietto è sano di mente, approfitta senz’altro delle grazie che gli sono offerte. Per dirla con Shakespeare:”Eh, per il gallo, quale garzone/non sarìa ladro nell’occasione?” Se è tonto come Giuseppe o Bellerofonte potrà sempre scappare, e anche se la donna è tanto nerboruta da agguantarlo e metterselo sotto, in mancanza di erezione il rapporto non può consumarsi. Pensare il contrario è come dire che la porta di una città ha sfasciato una catapulta o che durante un alterco l’occhio del mio avversario battendo sul mio pugno mi ha provocato una lussazione guaribile in 10 giorni. Il maschietto che vuol fottere può sempre farlo, perché se è duro entra, anche a forza. La femminuccia no, perché se è molle, come quello di Don Ottavio, ogni sforzo è vano.

La stupidità del giovinotto che ha accusato Asia Argento è così macroscopica che la sua denuncia avrebbe dovuto essere accolta con una sonora risata. Invece in un’epoca neo-bigotta come la nostra è stata subito presa per oro colato, e la povera signora calunniata è già stata oggetto di severe reprimende e altrettanto severe sanzioni: la sua carriera di artista rischia di essere troncata. Proprio come capita ai maschietti. Avete visto che cos’è successo poche settimane fa al direttore d’orchestra Daniele Gatti? E’ bastato che due musiciste del Concertgebow di Amsterdam lo accusassero di presunte moleste risalenti a vent’anni fa (sic) perché il poveretto venisse immediatamente licenziato, senza uno straccio di prova, senza che la magistratura abbia neppur dato inizio a un procedimento penale (aspetto il Maestro all’Opera di Roma, il 2 dicembre, quando aprirà la stagione con “Rigoletto”, per esprimergli tutta la mia solidarietà; sperando che quella testa di legno di Virginia Raggi non segua le orme dei bigottoni nederlandesi, chiedendo ai responsabili del teatro la risoluzione del contratto). Qualcosa di simile capitò l’anno scorso al Maestro James Levine, al Metropolitan di New York: anche lui accusato di fatti presunti accaduti decenni fa.

Come ai maschietti, così alle femminucce? Pare di sì, con una differenza, però: che le accuse di violenza compiuta su un maschietto da parte di una femminuccia non sono credibili. Ragione per cui, se è aberrante punire un maschietto per un’accusa non provata, anche se formulata in modo apparentemente credibile, è addirittura da dementi punire una femminuccia per un’accusa non soltanto mancante di prove, ma del tutto incredibile, perché fondata su fatti che per ragioni oggettive non possono manifestarsi.

Qualcuno dice: ma la Argento pare aver offerto una somma al suo ex-amante per farlo tacere, quindi qualcosa di grave c’è stato. Se l’ha fatto, è stata stupidina anche lei. Si è comportata da bigottona in un mondo di bigottoni. Avrebbe dovuto dire: “Sì, l’ho sedotto, ed è stato ben contento di lasciarsi sedurre. Se per la legge un diciassettenne è un minore, che può essere vittima di condizionamenti sessuali, tanto peggio per la legge e per gli idioti che l’hanno fatta. Si pretende che a sedici anni un ragazzo possa andare a votare, e a diciassette gli si nega di fottere?”

Spero, ma non troppo, che tutto finisca in una bolla di sapone e che nel giro di pochi mesi anche il movimento”Me too” tramonti miseramente, come merita. Allora brinderò a Dominique Strauss-Khan (ricordate?), a Enrico Brizzi, a James Levine, a Daniele Gatti. Anche a Riccardo Muti, che qualche decennio fa, su un giornale scandalistico, fu accusato di una tresca amorosa del tutto inventata: ma i tempi del neo-bigottismo non erano ancora arrivati. La falsa notizia (fake news, come dicono oggi i barbari) cadde nel nulla, e ci scommetto che oggi nessuno se la ricorda.

E per finire: io non ho ancora capito un particolare. Che cos’ha fatto di tanto vituperevole Weinstein? Non mi pare che abbia mai stuprato nessuno. Si limitava a proporre un regolare contratto, con tutti i suoi elementi: offerta, accettazione o rifiuto della controparte ed eventuale stipulazione consensuale. Un atto di autonomia privata, in cui nessuna delle parti esercita coercizione. Tu mi dai la fica e io ti do il lavoro. Se ti va, bene, se non ti va, amici come prima. Come per le puttane, che sono donne rispettabilissime. Nessuno le obbliga ad accettare una prestazione per denaro. Sì, donne rispettabilissime, lo ripeto. Molto più di quelle che, per denaro, accettano di indossare una divisa e imbracciare un fucile.

Giovanni Tenorio

Libertino

4 pensieri riguardo “Un mondo alla rovescia

  • Dino Sgura

    Weinstein era un finanziatore di Hillary la cornuta, che per tutta la campagna elettorale non ha fatto altro che attaccare Trump di “misoginia”. Credo abbia pagato molto questo aspetto, oltre al neo bigottismo divampante, cui Don Giovanni fa riferimento. E cmqe sì, anch’io avrei fatto salti di gioia se a 17 anni fossi stato “stuprato” da una debosciata del genere.

    • Sull’ultimo periodo ti crediamo sulla parola e non solo a 17 anni, le speranze mi sa che sono sempre vive.
      Ammirabile comunque sapere che ci sia ancora gente di gusti semplici e bocca buona.

  • L’america è un gran lupanare in cui tutto ruota attorno al dollaro; negli anni 60/70 si è evoluta una particolare razza di squali predatori chiamati “avvocati” (protagonisti tra l’altro di centinaia di barzellette di più o meno buon gusto) che hanno insegnato a gente già piuttosto avida di suo che c’è un modo facile, rapido e indolore di procurarsi molto denaro: citare un ricco malcapitato per qualcosa, (vero/falso, poco importa), a patto di avere un buon legale al proprio fianco.

    Nessuna simpatia per la Argento, nè ieri, nè oggi; nessuna colpevolizzazione di un ragazzo che a vederlo pare un poveretto con un serio bisogno di aiuto psicologico più che di soldi. E’ solo una questione di business, sono gli avvocati – veri seduttori di clienti – che li manovrano e poi conducono loro il gioco.

    • Dino Sgura

      Ma cosa c’entrano gli avvocati? lungi da me dal provare simpatia verso la categoria, ma non capisco il nesso; Don Giovanni ha scritto che la signora a causa del suo moralismo, non ha avuto la benché minima decenza di difendersi coerentemente, visto che non essendoci stata sodomia, il rapporto s’è consumato con l’erezione del “malcapitato”….. per questo la tizia è una debosciata, pure antipatica, non certo per i suoi costumi. No no il ragazzino aveva bisogno di soldi evidentemente ed infatti ne ha raggranellati un bel pò, un po’ come in quei filmettini anni ’70 all’italiana, e visto che la tizia era infervorata dalla passione politica, lui ha pensato bene di andare sul liscio e farle fare la fine che meritano tutti i moralisti attivi pubblicamente, come lei e come killary la cornuta (vi ricordate cosa disse su Gheddafi: we came, we saw…..and…. he’s dead!).

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