Bassetti raccoglie tempesta
La notizia è stata pubblicata con un certo rilievo da tutti i principali quotidiani: aggressione verbale e minacce al prof. Bassetti da parte di un gruppetto no-vax. Cominciamo di qui, da questo epiteto “no vax”, che viene impiegato in modo scriteriato dai mezzi d’informazione proni al potere politico-finanziario per screditare tutti coloro che si oppongono a un regime neofascista in cui si prende a pretesto una presunta pandemia per comprimere le più elementari libertà, ricorrendo a infami ricatti e proponendo menzogne d’ogni genere, salvo accusare gli oppositori di essere loro a diffondere bufale contro i miracoli della Scienza. Chi ha insultato e minacciato il prof. Bassetti è semplicemente un cretino, indipendentemente dalle sue posizioni sull’ obbligo vaccinale e sulla politica ricattatoria del governo Draghi, volta a costringere anche i più riottosi a farsi somministrare un prodotto farmaceutico inefficace e pericoloso. Perché è un cretino? Prima di tutto, perché l’insulto non è mai giustificabile, se non a caldo: se uno mi insulta, non è sempre del tutto condannabile che io gli renda pan per focaccia. Non siamo fatti soltanto di ragione, ma anche e soprattutto di istinti e di sentimenti. Difficile rimanere composti quando si viene pesantemente insultati. A freddo, no. Ci sono sempre le vie giudiziarie. Se non si vuol arrivare a questo punto, è sempre possibile, dopo aver riacquistato la calma in un momento di pausa riflessiva, affrontare con durezza, verbalmente o per iscritto, il responsabile dell’insulto e cercare di farlo vergognare. In secondo luogo, se proprio si vuol difendere la causa degli oppositori al regime – un regime che, sia ben chiaro, trova in personaggi come Bassetti un sostegno potentissimo – non c’è niente di peggio che ricorrere a comportamenti che, grazie alle strumentalizzazioni di cui l’informazione di regime è maestra (l’epiteto “no vax”, di cui si diceva, applicato a vanvera, ne è uno dei cardini), screditano tutte le persone oneste, la stragrande maggioranza, che per quella causa si battono; e quindi la causa stessa, facendo passare in secondo piano le buone ragioni che la sorreggono. Chiarito tutto questo, non esito ad affermare che se quel gruppetto di cretini che l’hanno insultato e minacciato è degno del più grande disprezzo, il prof. Bassetti è degno di un disprezzo ancor più grande. Perché il giochetto l’ha cominciato lui. Lui e i sedicenti “scienziati” che un giorno sì e un giorno sì hanno finora occupato i teleschermi e le pagine dei giornali per diffondere le loro indiscutibili verità, bollando come rozzi e ignoranti tutti coloro che intendevano manifestare opinioni diverse, e chiedevano magari confronti che sono sempre stati rifiutati, perché con i “terrapiattisti” è fiato sprecato parlare (mi risulta che Silvio Garattini, un tempo da me stimatissimo, oggi molto meno, abbia fatto far anticamera per un’ora al dott. Stefano Montanari, che voleva colloquiare con lui, e poi si sia rifiutato di riceverlo, in quanto “no vax”). Bassetti contro i cosiddetti “no vax” ne ha dette di tutti i colori, li ha irrisi e vilipesi. Ma ha fatto anche di molto peggio, comportandosi da autentico vigliacco.Prima vigliaccheria: ha cancellato dal suo curriculum la sua attività al servizio della Pfizer, la casa farmaceutica produttrice del vaccino che, con quello di Moderna, è il più in uso nella campagna vaccinale in corso in Italia ( e presumo in tutta l’ UE, dove il vaccino di Astrazeneca, di produzione inglese, è stato oggetto di critiche da parte delle competenti autorità sanitarie forse per ripicca contro la Brexit). Perché mai? Evidentemente voleva nascondere il suo plateale conflitto d’interessi, anche se ormai era troppo tardi. S’è mai visto un oste parlar male del vino che offre ai suoi avventori? Chi lavora per la Pfizer mica può parlare male della Pfizer, anche se è la casa farmaceutica che più di ogni altra, nella sua storia, ha subito condanne e sborsato fior di risarcimenti miliardari per danni provocati da farmaci dati per sicuri sulla base di sperimentazioni farlocche. Sarebbe stato più onesto dire: “Sì, è vero, ho lavorato per la Pfizer, ma posso giurare sul mio onore che il vaccino prodotto da questa casa farmaceutica è davvero ottimo, efficace, sicuro. Lo dico con cognizione di causa proprio perché ho vissuto in prima persona la sua sperimentazione e la sua produzione”. Balle grandi come una casa, ma sempre meglio, molto meglio, di un meschino espediente furbesco. Sarà bene ricordare che negli Stati Uniti, se uno studioso, in un suo scritto ufficiale, non dichiara esplicitamente i suoi conflitti d’interesse, finisce sotto processo per falso ideologico.Seconda vigliaccheria, ancora peggiore. Per confutare le prese di posizione di Luc Montagnier, che criticava la campagna vaccinale in corso d’epidemia e sollevava seri dubbi sui vaccini a mRNA, paventandone la pericolosità per possibili conseguenze a medio e lungo termine, soprattutto a livello genetico, anziché contrapporre pacatamente argomentazioni ad argomentazioni, come vorrebbe la vera Scienza, si è permesso di proclamare che l’illustre Premio Nobel per la Medicina era ormai diventato un vecchio rincoglionito. Un insulto gratuito, ben più deplorevole di quelli che Bassetti ha ricevuto dal gruppetto di cretini. Anche in questo caso, avrebbe fatto meglio a dire:” Con tutto il rispetto per il suo passato , per il quale ha meritato giusti riconoscimenti, il prof.Montagnier in questi ultimi tempi ha assunto posizioni, in molti campi, scientificamente assai discutibili, che rendono poco credibili anche le sue osservazioni a proposito della campagna vaccinale e dei farmaci che in essa vengono somministrati”. Se poi avesse saputo aggiungere qualche buona argomentazione obiettiva, a prescindere dal ragionamento ad hominem, tanto di cappello.Verrebbe voglia di dire: Bassetti miete come ha seminato. Consoliamoci pensando che, finita la buriana, il suo nome finirà nel dimenticatoio. Forse verrà ricordato, ridendo, perché, oltre a ritenersi un grande scienziato, si ritiene un gran figo. Con quella faccia! Io se fossi una donna non lo inviterei a letto neppure per il piacer di porlo in lista. Ma non vorrei dare, a mia volta, giudizi azzardati. L’esperienza mi dice che le donne, molto spesso, hanno il gusto dell’orrido. Pensate alle ultime fiamme di Berlusconi, ridotto ormai a un bambolotto di plastica (ma lì ci sono di mezzo anche altre ragioni, molto più concrete…)
Ho sentito dire, non ho conferme, che Montagnier avrebbe dovuto testimoniare quattro giorni dopo il suo decesso. E’ vero, aveva ottantanove anni e mezzo ma de Donno e Trinca erano più giovani. Strane morti e strani effetti collaterali da vaccinomania. Perché sul primo ci si è affrettati a includerlo tra i suicidi certi, sul secondo si vuole andare a vedere se la causa possa essere da mancata inoculazione del siero di Draghulcamara. Quanto al virologo aggredito è un peccato che rischi di finire in un dimenticatoio perché così finisce per risparmiarsi Norimberga. I suoi aggressori non capiscono di avergli costruito un’immeritata aureola di martirio.