Sabino Cassese

Don Giovanni

Aggredire l’aggressore

Non sto a ripercorrere il suo dottissimo argomentare, ricco di esempi concreti e di considerazioni giuridiche degne del massimo rispetto, e vengo all’essenziale. Cassese parte proprio anche lui dal parallelismo tra la legittima difesa nei rapporti fra privati e il diritto a contrastare con le armi un attacco bellico nei rapporti fra Stati. Se io, per difendere un cittadino aggredito da un malfattore, corro in suo aiuto usando la forza fisica, compio un’azione non solo lecita, ma addirittura meritoria. Non importa che l’aggredito sia amico mio oppure no.Così è nel caso di conflitti fra Stati: anche se la Costituzione ripudia le guerra, soccorrere con le armi un Paese aggredito si può, e forse moralmente si deve. Non importa, come nel caso dell’Ucraina, che il Paese aggredito non faccia parte di un trattato internazionale, come la NATO, che impegna i partecipanti a intervenire militarmente quando uno dei membri subisca un’aggressione. 

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