Una bella lezioncina
Ma che brava maestrina la Dacia (Maraini)! Ci fa una bella lezione di morale e di Storia, Storia con la lettera maiuscola. In un articolo della sua rubrica “Il sale sulla coda”, pubblicata con cadenza settimanale sul “Corriere emetico della sera”, prima ci dice che le etichette non si appiccicano a vanvera per screditare i propri avversari: le parole vanno valutate, perché hanno un peso. Si prenda, ad esempio, l’etichetta “nazista”. Non si può dare del nazista a uno solo perché ci è antipatico. Fin qui la morale. Poi arriva la Storia. Che cos’è,storicamente, il Nazismo? Un’ideologia fondata su una concezione razzista, in base alla quale una razza superiore ha il privilegio di dominare sulle altre, e magari di sbarazzarsi di quelle che, per la loro impurità, infettano il genere umano. La razza più spregevole è quella ebraica, che merita di essere sterminata, ma insieme agli ebrei vanno eliminati comunisti, omosessuali, democratici, cattolici ecc.ecc. In nome di questi principi Hitler si ritenne in diritto di occupare quei Paesi dove vivevano minoranze di lingua tedesca, o che si opponevano alla sua politica. Di qui l’invasione di Polonia, Austria, Belgio,Olanda,Danimarca,Norvegia, e infine anche Italia, dopo l’ 8 settembre.
Grazie, Dacia, hai fatto bene a rinfrescarci un po’ la memoria, perché certe cose non vanno dimenticate. Mi permetto però di ricordarti che l'”Anschluss” dell’Austria fu un po’ diversa dalle altre invasioni, perché Hitler fu accolto di buon grado dalla maggior parte degli austriaci, in nome di quel “pangermanesimo”che fin dall’Ottocento voleva affratellare sotto un unico sistema politico tutti i popoli di lingua tedesca, e fu tra le cause remote della Prima Guerra Mondiale. Anche il caso dell’Italia è un po’ diverso dagli altri. Hitler considerò il voltafaccia dell’Italia come un tradimento, e fin qui non aveva tutti i torti, perché l’Italia da alleata che era passò dall’altra parte della barricata. Detto questo, episodi come le stragi di Marzabotto e di Sant’Anna di Stazzema devono senz’altro rimanere impressi nella memoria a perenne infamia di chi li compì.
Grazie ancora, Dacia. Peccato che le ultime righe del tuo articolo mandano a catafascio tutto quello che hai sostenuto fino a questo punto. Ecco quello che dici:” Un piccolo gruppo di nostalgici del nazismo c’è, in Russia e in tutti i paesi del mondo. Usare la parola nazismo per giustificare la pretesa di occupare nazioni sovrane è una frode.Semmai, possiamo dire che i comportamenti dell’invasore ricordano molto proprio le azioni dei veri nazisti”. Morale della favola: in tutta la questione della guerra in corso tra Russia e Ucraina, se c’è uno che può essere assimilato ai nazisti, questo è Putin.
Dacia Dacia, tu parli di frode, ma guarda che se c’è una frode, è nelle tue parole. Riconosci, giustamente, che in tutti i Paesi c’è un’esigua minoranza di nostalgici del Nazismo, anche in Russia. Questo ti dà l’aggancio per continuare dicendo che in qualche modo nazista è proprio l’attuale capo della Russia, che ha invaso l’Ucraina come Hitler invase Polonia, Austria, Belgio ecc. ecc. Ma se l’80 per cento della popolazione russa, dico io, sostiene Putin, allora l’ 80 per cento dei Russi sono nazisti , altro che un’esigua minoranza! Non ti sembra di andar fuori strada? Guarda che c’è una bella differenza tra le invasioni di Hitler e l’attacco di Putin – deprecabile, sia ben chiaro – all’Ucraina. Certo, la Germania era stata duramente e stupidamente umiliata con il trattato di Versailles, e nutriva un acre desiderio di rivincita, che Hitler sfruttò per assecondare la propria sete di dominio. Ma nessuno aveva mai puntato i cannoni contro la Germania. Anche la Russia post-sovietica ha subito qualche umiliazione dall’Occidente vittorioso e portatore dei fasulli ideali “liberali”; ma in più si è vista circondare da una NATO sempre più agguerrita, che ha disposto le proprie batterie proprio ai confini del territorio russo. L’Ucraina che, secondo i patti, doveva rimanere neutrale, dopo il colpo di Stato del 2014 è giunta addirittura a scrivere nella propria costituzione il proposito di entrare nella NATO. Esponenti di alto livello del governo USA hanno ammesso pubblicamente che operazioni militari in vista di una guerra erano in corso da anni, in Ucraina, con il pieno appoggio dei consiglieri americani. Forse la Russia aveva qualche ragione di perdere la pazienza. O no?
Dacia Dacia, tu ritieni un inganno giustificare l’invasione dell’Ucraina dicendo di volerla “denazificare”. Non è vero che tutti gli Ucraini sono nazisti, anzi sono convinto che la stragrande maggioranza tale non è, ma quando tu affermi che non ti sembra di ravvisare nel popolo ucraino nessuna tendenza del genere, menti sapendo di mentire. Perché non è vero che in Ucraina ci sono solo esigue minoranze filonaziste come in tutti i Paesi. In Ucraina c’è il battaglione Azov, erede di quelle schiere che accolsero Hitler come un liberatore e gli diedero man forte nello sterminio degli ebrei nel territorio ucraino. Ora il battaglione Azov è inquadrato nell’esercito regolare, e continua a inalberare vessilli di chiaro stampo nazista, considerando Stepan Bandera, hitleriano di ferro e “patriota” al quale in Ucraina sono dedicati molti monumenti, come suo modello ispiratore. Negli anni passati i suoi esponenti non hanno lesinato parole di odio e minacce di sterminio contro le minoranze russofone. La strage di Odessa del 2 maggio 2014, recentemente derubricata da Wikipedia a semplice “incendio”, appiccato non si sa bene da chi, fu opera di milizie filonaziste. Le discriminazioni ai danni dei russofoni, che hanno portato alla rivolta del Donbass,domata a colpi di cannone, e alla proclamazione delle repubbliche indipendenti di Donetsk e Lugansk non sono certo degne di un Paese che si pretende democratico. L’invasione della Crimea? Qualcosa di simile all'”Anschluss” dell’Austria: i russi sono stati accolti a braccia aperte, perché la Crimea è sempre stata e si è sempre sentita russa. Fu donata all’Ucraina da Chruscev, tra lo scontento della sua popolazione.
Sbagliato dare del nazista a tutto il popolo Ucraino? Senz’altro. Ancor più sbagliato dare del nazista al popolo russo che sostiene Putin (la Dacia non lo dice in questi termini, si riferisce solo a Putin, ma il suo discorso porta lì).
Ma che brava maestrina la Dacia Maraini!
Però ventotto anni or sono, la scrittrice in questione diceva che i cattivi erano gli israeliani che avevano invaso il territorio palestinese. Testimonianza personale di chi scrive per averla ascoltata al teatro “Orione” di Roma, quartiere appio. Erano nazisti gli israeliani? O non è forse più nazista chi continua a invadere il Donbass che per scelta referendaria non vuole stare con l’Ucraina?