Don Giovanni

Spes ultima dea

Una rivolta? No, sire,una rivoluzione!”

Così pare abbia detto a Luigi XVI re di Francia il duca di La Rochefoucald-Liancourt due giorni prima della presa della Bastiglia. Qual è la differenza? Non è una questione di numeri, anche se i numeri, com’è evidente, contano. Una rivolta non si fa in quattro gatti, e nemmeno una rivoluzione. In quattro gatti al massimo si fa un complotto, che può anche avere successo, ma complotto rimane. Dentro la Rivoluzione Francese non c’era tutto il popolo di Francia. C’era la maggioranza (forse) delle popolazioni cittadine, in particolare di quella parigina. Le campagne rimasero del tutto indifferenti, quando non ostili. Molti abitanti del contado si accorsero di quanto stava avvenendo a Parigi qualche settimana dopo. La Vandea arrivò addirittura a ribellarsi contro il governo rivoluzionario. Finì in un bagno di sangue. Quella sì fu una rivolta.Ma allora, dove sta la differenza? La rivolta è un moto spontaneo, violento, scarsamente organizzato. La rivoluzione ha dietro di sé una lunga maturazione, si propone fini ben precisi, è coltivata da personaggi importanti sul piano politico e sociale, trova molti sostenitori  specie nella cerchia dell’intellettualità. Inoltre, per imporsi, deve trovare capi carismatici. Nei tempi bui che stiamo vivendo si sprecano gli esempi storici. Come sempre capita in questi casi, si esagera. Qualcuno ha gridato allo scandalo perché a Novara i manifestanti contro il “green pass” e le altre restrizioni delle libertà perpetrate in nome dell’emergenza sanitaria si sono travestiti da ebrei condannati ai lager.  Un’esagerazione, senz’altro, e forse anche una scelta di cattivo gusto: si può capire che i membri della comunità ebraica non abbiano gradito. Un’esagerazione anche parlare di complotto a proposito di quanto sta accadendo nel mondo da due anni a questa parte? A fare certe considerazioni si viene bollati come “complottisti”, un termine fuori luogo: complottista è chi ordisce i complotti, non chi li svela. Caso mai “complottologi”. Ebbene, se chi addita un disegno mondiale dietro le scelte della maggior parte dei governi in nome della “pandemia” è uno svitato, come tendono a dipingerlo gli opinionisti dell’informazione di regime, allora tra gli svitati dobbiamo collocare anche il prestigioso  “Washington Post”, il quale, qualche giorno fa, ha parlato dell’Italia come del laboratorio di un esperimento politico verso nuove mete nell’ambito del sistema liberal-democratico. Insomma, per dirla in termini espliciti: il governo in carica è l’esecutore di piani concepiti a livello internazionale. Draghi è il luogotenente di poteri forti che mirano a un sovvertimento del sistema economico – sociale. Dietro ci sono le grandi banche e la grande finanza. Dietro ci sono gli gnomi che lavorano per la cosiddetta “quarta rivoluzione industriale”. La lotta al cambiamento climatico, la transizione verde, la digitalizzazione universale, l’enfasi sul 5G, la Gretina e i suoi amici, il Gesuita sul trono di Pietro fanno parte del gioco. D’altra parte, è tutto scritto nero su bianco. Basta leggere i documenti del World Economic Forum e i saggi di Klaus Schwab. Quando Draghi, citando Schumpeter a sproposito, dice che i piccoli  e i medi soggetti economici devono scomparire in nome dell’efficienza generata dalla “distruzione creatrice”, dimostra di essere perfettamente allineato al progetto, anzi di costituirne un ingranaggio essenziale. Quando sottoscrive il “PNRR” accettando i più di 500 oneri che il prestito europeo comporta, e obbligando i governi futuri a certi investimenti piuttosto che ad altri, esegue in modo impeccabile le disposizioni dei generali in capo.A questo punto potremmo dire che le manifestazioni in atto in Italia contro la politica infame del governo Draghi sono rivolte. Ahimè, proprio rivolte, e questo è il loro lato debole. Anche se qualche intellettuale come Agamben o Cacciari ha acutamente tracciato un quadro delle ideologie e degli interessi che stanno dietro la politica governativa, le loro voci rimangono isolate, addirittura irrise. Non c’è un vero movimento intellettuale che si opponga compattamente allo scempio che si va perpetrando . Anche rimanendo sul piano strettamente sanitario, basta vedere come vengono trattati sulla stampa o in TV i pochi medici che hanno il coraggio di criticare l’insensata campagna vaccinale e i demenziali protocolli  che hanno causato, e continuano a causare, migliaia di morti da Covid, quando invece un impiego intelligente – e, purtroppo, semiclandestino- di farmaci largamente sperimentati si è dimostrato efficace, evitando decessi e ricoveri. La censura infuria. Si bollano come false verità evidenti. La mafia dell’ordine dei Medici svolge egregiamente il suo compito, sospendendo chi non canta nel coro.Uno degli slogan che capita più spesso di sentire nelle manifestazioni di questi giorni è: “Noi siamo il popolo!”  Non è vero, loro non sono il popolo. Sono una consistente minoranza del popolo, il che in democrazia vuol dire che corrispondono al non-popolo. ll demos è la maggioranza, e la maggioranza è ancora dalla parte dei tiranni al governo. Si diceva prima che i numeri contano, ma fino a un certo punto. Sono importantissimi, invece, i capi carismatici. Pensate a Gandhi, che riuscì a sfidare con successo un potente impero mondiale. Grande carisma e grande capacità organizzativa. Nella famosa “marcia del sale”  – la camminata di trecento chilometri per raggiungere il mare, dove ricavare il sale con metodi artigianali contro il monopolio governativo- aveva predisposto come il suo “popolo” doveva comportarsi se l’avessero tratto in arresto prima che cominciasse la manifestazione. Fu arrestato alla fine. Tutto il mondo ne parlò. Gran parte dei mezzi di informazione stavano con lui.  L’ammirazione per la sua figura cresceva, come cresceva l’esecrazione per il governo di Sua Maestà. Stefano Puzzer, l’animatore della rivolta triestina contro il “green pass”, è un personaggio che fa tenerezza per il suo candore. Purtroppo non è un personaggio carismatico e non ha la stoffa del trascinatore. Pensate come sarebbe messo alle strette il governo in carica se non dico tutti, ma anche soltanto una minoranza dei lavoratori portuali italiani incrociasse le braccia, bloccando ogni attività. Tutto il Paese sarebbe paralizzato. Il governo dovrebbe cedere. Basterebbe che anche soltanto il porto di Trieste si bloccasse. Rimane pur sempre il porto della Mitteleuropa, che fornisce in particolare il mercato tedesco. Bloccare Trieste significa bloccare la Germania. La piattaforma delle operazioni portuali è in mano a una società tedesca. Che cosa si vuole di più? Se si trovano in gravi difficoltà, forse i teutonici cominciano a dare qualche scrollone al loro amichetto Draghignazzo, inducendolo a cambiar rotta.Invece, che cosa sta succedendo? La sbirra Lamorgese finge di essere cretina, ma non è cretina. O forse, proprio perché è cretina Draghignazzo può manovrarla come vuole. A Roma la polizia arriva addirittura a scortare i violenti di Forza Nuova fin sotto la sede della CGIL, consentendone la devastazione. Il giorno dopo tutta l’informazione di regime ha buon gioco a identificare i cosiddetti “no vax” con i neofacisti e i neonazisti (è un giochetto a suo tempo teorizzato pubblicamente da Cossiga, lo stesso giochetto impiegato a Genova in occasione del G8 del 2001) A Trieste i manifestanti seduti pacificamente davanti agli ingressi del porto vengono dispersi con getti di acqua gelida. Inevitabile che, in pieno autunno, simili docce provochino polmoniti e qualcosa di peggio, facilmente classificabile come Covid (lo scorso autunno non abbiamo avuto l’influenza stagionale proprio perchè tutto diventava automaticamente COVID, anche se l’inqualificabile Burioni dice che è stato per l’effetto delle mascherine: mascherine selettive, visto che fermano il virus dell’influenza ma non quello della COVID). Così si può dichiarare ufficialmente che le manifestazioni triestine provocano focolai epidemici, quindi vanno vietate. Assurdità, visto che grandi manifestazioni sportive di questi ultimi tempi, dove si sono avuti affollamenti enormi, con baci, abbracci, assenza totale di distanziamenti e dispositivi protettivi, non hanno avuto conseguenze sulla diffusione del virus. Eppure la maggioranza dei ben pensanti ha il cervello a tal punto lobotomizzato da prestar fede a simili fanfaluche. Mi giunge notizia proprio in questo momento che Puzzer, per aver manifestato pacificamente a Roma attraverso un’esibizione un po’ colorita, ma innocua, ha ricevuto un “Daspo” che gli proibisce di scendere nella capitale per un anno. Fosse un capo carismatico, ci sarebbe un’immediata  sollevazione da far tremare le vene e i polsi a chi occupa gli scranni del potere. Finirà anche questo episodio nel dileggio e nella derisione. Nessuna speranza, quindi? Spes ultima dea. Una speranza rimane. Che il governo Draghi sia travolto dalla sua stessa tracotanza, quella che gli antichi greci chiamavano “hybris”. Non sarebbe la prima volta che chi si sente onnipotente  viene irretito dal suo stesso delirio di infallibilità. Se si tira troppo la corda, la corda si spezza. Vogliono prolungare lo stato d’emergenza fino nel cuore del prossimo anno, vogliono procrastinare l’obbligo del “green pass” fino a data da destinarsi. Vogliono verificare fino a che punto i sudditi sono disposti a chinare il capo. Intanto la campagna vaccinale proseguirà a ritmo  serrato, nel tentativo di “convincere” i renitenti, e allo scopo  di somministrare terze, quarte, quinte, seste dosi a chi si è già piegato alle prime inoculazioni, fino a giungere a vaccinare anche i bambini. Se gli effetti a medio termine del cosiddetto “vaccino” cominceranno a manifestarsi in modo grave, con menomazioni irreversibili e alta mortalità, nessuno potrà più negarli e  sottostimarli; se le vaccinazioni ai bambini avranno conseguenze disastrose, la rivoluzione ci sarà. Terminerà con una nuova Norimberga, davanti a un tribunale internazionale. Draghi e la sua masnada saranno tra i principali imputati. La pena? A lavorare in miniera,  per il resto della vita, magari per ricavare le materie prime che servono alla “transizione ecologica”. Oppure a soffiare sulle pale eoliche quando manca il vento, per  impedire sospensioni nell’erogazione dell’energia elettrica

Giovanni Tenorio

Libertino

8 pensieri riguardo “Spes ultima dea

  • Alessandro Colla

    Per liberarci dovremmo sperare che le vaccinazioni sui bambini abbiano conseguenze disastrose. Destino infame, comunque, se la libertà sarà pagata con i danni agli innocenti. Bel giorno, quello della seconda Norimberga, anche se credo che Draghi avrà il salvacondotto politico – bancario. Bel giorno lo stesso; peccato che il sottoscritto non avrà la possibilità di vederlo.

  • Loredana

    Io spererei invece che con l’obbligo della 3a dose, la platea dei No Vax si allarghi perché conosco personalmente persone che sono state talmente male con le prime 2 dosi, che non vogliono sentir parlare della 3a; e spererei anche che in alcuni ambienti lavorativi i Datori di Lavoro inizino ad ammorbidirsi e smettano di chiedere il Green Pass Temporaneo a chi non si è vaccinato (anche questo in alcune zone d’Italia si sta verificando); spererei invece di non arrivare alla sperimentazione sui bambini per non sporcarci la coscienza di devastare la vita di queste anime innocenti nel caso in cui davvero abbiano danni permanenti da vaccino; dovremmo vergognarci per il resto della nostra vita per non aver evitato questa infamia su di loro.
    Un Capo Carismatico come Gandhi? No, quello non ce l’abbiamo proprio, ma la cultura italiana è comunque diversa da quella indiana, e un uomo così spirituale forse qui nemmeno farebbe così tanta breccia; nel web sono cresciute molto figure come Diego Fusaro e Francesco Toscano, ma certo da lì a conquistare anche il “mondo fisico” al di fuori del web ce ne passa……….forse Internet è una grande trovata sotto alcuni punti di vista perché sembra aggregare menti fisicamente lontane, però poi diventa anche un ostacolo alla creazione di un Unica Figura di Riferimento perché TUTTI lì dentro hanno voce e si fraziona all’infinito e si polverizza l’attenzione umana; diciamo che è un’arma a doppio taglio ed è la prima volta che ci troviamo di fronte ad un fenomeno del genere, quindi non possiamo nemmeno fare previsioni in base all’esperienza storica.

    • Alessandro Colla

      Mentre scrivi queste giuste note, la mia compagna mi comunica che due compagni di scuola dei nostri figli sono morti ieri dopo la seconda dose. Uno per infarto, l’altro per insufficienza respiratoria. Contemporaneamente, un quindicenne ex allievo della stessa scuola, è deceduto per infarto e sempre dopo la seconda dose. La pediatra continua a esortarci alla vaccinazione, sia per noi che per i ragazzi. “Cosa aspettate a proteggerli?”, ci dice. Certo, una bella protezione lasciarli morire d’infarto. Vorrei che fosse una falsa notizia, che abbiano dato un’informazione errata a Valentina. Ma sembra che domani, dodici novembre 2021, ci sia nella scuola una cerimonia di commemorazione dei tre ragazzi. Quindici, dodici e undici anni! Semplice coincidenza? Falsa notizia? Se è così, fornisco le indicazioni per i nostri “editori responsabili”. La scuola in questione è l’Istituto Comprensivo “Maria Montessori” di Roma. L’indirizzo è in viale Adriatico 140. Il plesso succursale frequentato dalle giovani vittime si trova in via Monte Ruggero 39. Daranno spazio alla notizia, dopo le giuste verifiche? Mi auguro sia tutto falso ma se è vero, come credo, che altro dobbiamo aspettarci? Pensavo di essere un razionalista allo stato puro ma temo di essere arrivato al punto di commettere qualche azione spropositata, magari un reato. E’ quello che vogliono? Se così fosse avrebbero veramente vinto loro. Ritenevo anche, presuntuosamente, di essere psicologicamente forte ma temo di essere caduto nella totale depressione. Vogliono uccidere i nostri figli e non trovo aiuto né protezione da alcuno, rifiuto il “vaccino” e anche i parenti stretti mi augurano di morire. Sento che sto per cedere; chi resiste aiuti Valentina, Michela e Alessandro junior. Non ce la faccio più, don Giovanni e Leporello mi perdonino. Chiedo solo loro che maledicano in eterno questi infami.

      • Carissimo Colla, si faccia coraggio. Le siamo vicini. Lei rimane uno dei nostri interlocutori più amati. Gli altri ce li siamo inimicati quasi tutti, proprio perché, come Lei, diciamo quel che pensiamo, incuranti delle reazioni. E’ il prezzo della sincerità e dell’onestà intellettuale. Quale piacere, però, in mezzo a tanta ambascia, poter dire che non siamo servi di nessuno! Neppure del Padreterno e delle sue statue di pietra.

      • Alessandro: condivido la depressione, è naturale e la sperimento anche io.
        Lottare contro lo Stato e contro la dittatura delle Democrazia Maggioritaria è un’impresa titanica, ma anche la sconfitta valorosa e senza concessioni è un valore.

        I numeri realtivi ai ragazzi, dai rapporti AIFA (che sono sottostimano gli eventi avversi per ammissione della stessa AIFA), sono gli stessi degli adulti, ma non sono bilanciati da un rapporto favorevole di costi e benefici (ammesso e NON concesso che le scelte sanitarie individuali possano essere calpestate da qualsiasi percheria collettvista ai fini del “bene comune”).

        1 decesso e 2 invalidità permanenti gravissime (danni cerebrali) ogni 100 000 dosi.

        Calcoliamo circa 12 800 000 individui under 30 che MAI morirebbero di C19 (o C21… C19 non esiste più e le varianti sono meno letali), calcoliamo 3 somministrazioni e facilmente otterremo una stima di 400 vite distrutte dallo Stato e da assassini nazisti che si chiamano Roberto Speranza, Mario Draghi, Francesco Figliuolo (insieme a tutti i collaborazionisti).

        Le siamo tutti vicini moralmente, Alessandro: in qualsiasi momento si senta libero di scriverci (se serve posso ricordare qui l’indirizzo email). Nulla ci vieta di rompere il velo “informatico” che ci separa, per scambiare poche parole al telefono.

    • La sentanza di oggi della Corte Costituzionale (a proposito del diritto di prorietà, collegato al blocco degli sfratti) mi fa sperare che il regime sanitario, a partire dal 31 dicembre 2021 avrà armi meno potenti.

      • Alessandro Colla

        Diciamo a partire dal primo gennaio 2022, anche se un mese di proroga l’aspirante quirinalista credo vorrà prenderselo. Mi garba poco che sia un organismo istituzionale a depotenziare le armi dei prepotenti ma meglio che niente. Spero solo non sia un’illusione perché questi, pur essendo poco intelligenti, sono capaci di inventarsi l’impossibile. Leggo i profili di Speranza, Figliuolo e Lamorgese: tutti e tre sono nati a Potenza città, ex feudo elettorale del defunto Emilio Colombo. Coincidenza? Diciamo di sì, altrimenti siamo complottisti. E’ vero, ci siamo inimicate molte persone anche perché riteniamo grave l’imposizione della mascheratura. Per queste persone, effetti negativi per la salute a parte, le parole dell’ex primo ministro boemo Vaclav Klaus (“le maschere sono segno di sottomissione”) non hanno valore etico. Grazie, grazie e ancora grazie a don Giovanni e Leporello per le parole di conforto che voglio imporre a me stesso di non lasciare che diventino inutili. Prometto, in merito, il massimo dello sforzo; anche se so che sarà dura perché sessantatré anni di età non sono ventidue o trentuno. L’indirizzo di posta elettronica è gelosamente custodito, ne approfitterò per inviare il mio recapito telefonico. Grazie anche a Loredana con la quale ci sentiamo spesso e abitando vicini possiamo anche vederci. Una volta, anche nelle peggiori situazioni, riuscivo a scrivere qualche melensaggine di ambizione satirica sulle situazioni stesse. Oggi non ci riesco più, stanno lentamente minacciando i miei figli. La biologia mi perdoni se dico “miei” ma so che tutti e due mi sentono “loro”. Non so se possa essere un gran conforto, dal momento che c’è il rischio di forzata separazione da parte della criminalità organizzata che si fa chiamare repubblica italiana. In minuscolo perché da minuscoli gestita.

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