Don Giovanni

Avevo fame e mi avete dato da mangiare. Con i soldi degli altri.

Cardinale Angelo Bagnasco
Cardinale Angelo Bagnasco

“La Chiesa ha sempre pagato le tasse”
Cardinale Angelo Bagnasco, intervista a Famiglia Cristiana, 22 gennaio 2013

Quanto scalpore per la sentenza della Corte di Cassazione che dichiara illegittima l’esenzione dall’ICI/IMU per le scuole religiose parificate! E quanta confusione! Si vuol colpire la scuola libera, dicono i cattoliconi e i loro seguaci, atei devoti compresi. Vogliamo scherzare? Quale scuola libera? E’ una scuola che ha accettato di sottomettersi alle direttive e ai controlli dello Stato, che allo Stato ha richiesto il riconoscimento, adottandone indirizzi, programmi, finalità (non in cambio di nulla). Libero è chi si autodetermina, non chi ostenta un’autonomia “con licenza de’ superiori”.

Le scuole parificate sono scuole pubbliche gestite da privati, come le autostrade o gli acquedotti dati in concessione.

Libera sarebbe una scuola libertina in cui, ad esempio, sia istituita una cattedra di Storia dell’Anarchia, o venga attivato un corso di Avviamento all’Arte della Seduzione, senza accettare che alcuna autorità esterna intervenga a giudicare, a concedere, a proibire. Far pagare le tasse a chi ne è sempre stato esente è contro i principi che noi da sempre difendiamo, sostengono alcuni sedicenti libertari. Eh no, amici miei! I libertini come me sono favorevoli all’evasione fiscale, come atto di disobbedienza civile di cui si è disposti a scontare le conseguenze, non possono certo essere favorevoli a un privilegio in base al quale, per un medesimo servizio, alcuni pagano le tasse e altri no. A parte il fatto che, se qualcuno è esente, l’onere fiscale di chi gode d’un tale privilegio dev’essere necessariamente essere messo a carico di altri, e in particolare di chi, offrendo il medesimo servizio, già paga di suo.

La più bella barzelletta è quella di Alberto Melloni, maestro di contorsionismi argomentativi. Se ho ben capito la sua prosa , come sempre poco perspicua, le scuole confessionali – non solo cattoliche, ma anche valdesi, ebraiche, ecc.- svolgerebbero una funzione sussidiaria volta al bene comune: vanno quindi messe nelle condizioni di venire incontro anche ai ceti più diseredati. La loro attività non può essere considerata a fine di lucro, anche se chi le frequenta deve pagare una retta. Come dire: il panettiere è un benefattore dell’umanità, fa pagare il pane ma il suo fine è quello di dar da mangiare agli affamati. Quindi sussidiamolo, detassiamolo in modo che possa vendere il suo prodotto a un prezzo politico, così nessuno resterà a pancia vuota. E’ lo stesso Melloni che dice: il capitolo 25 del Vangelo di Matteo vale anche per le scuole (avevo fame e mi avete dato da magiare…)(Mt XXV, 35). Vero: avevo fame e mi avete dato da magiare. Con i soldi vostri, però, non con quelli degli altri.

Giovanni Tenorio

Libertino