Don Giovanni

Appenderli a un lampione

Se fra i miei venticinque lettori ce n’è qualcuno con i capelli bianchi, forse ricorderà che su tutte le antologie della vecchia Scuola Media (la scuola “classista” dove si studiava Latino fin dal primo anno, poi sostituita dalla Media Unica in cui si entra muletti per uscirne somarelli) era riportata la poesia “Sant’Ambrogio” di Giuseppe Giusti (chi era costui? – chiederà qualche laureato delle ultime leve). Lì il poeta, fingendo di rivolgersi a un alto funzionario governativo, dipendente di quel regno Lombardo-Veneto che faceva capo a Vienna, narra di essere entrato per caso, in compagnia del figlio di Alessandro Manzoni, del quale era amico, nell’antica basilica milanese, e di averla trovata piena di soldati austriaci. La sua prima reazione istintiva è di disgusto, ma l’atteggiamento cambia quando i sodati intonano, con la loro fanfara, il coro “O Signor che dal tetto natio” dei “Lombardi alla prima Crociata” di Verdi: il poeta si mischia alle loro file, come se fossero “gente della nostra gente”. Quando poi intonano un “cantico tedesco lento lento” pieno di dolce mestizia, che gli ricorda “i canti uditi da fanciullo”, si commuove fino alle lacrime. Pensa che quei soldati sono poveri ragazzi lontani dai loro cari, costretti a vivere in una terra che li odia, e forse nel loro cuore manderebbero volentieri a quel paese chi li comanda  Se non facesse forza a sé stesso, uscendo dalla chiesa, quasi quasi abbraccerebbe un caporale “colla sua brava mazza di nocciolo/duro e piantato lì come un piolo”.

Mi è tornata alla mente quella poesia, sepolta nella memoria e non più rivisitata da decenni, leggendo per caso in Internet un comunicato della Polizia di Stato rivolto a tutti i cittadini, che dice testualmente così: “Cara cittadina, caro cittadino, se qualcuno ti dirà che io sono contro di te, che hai qualcosa da temere se ti guardo, che quando sei in difficoltà io resto indifferente, che ho privilegi che tu non hai, che sono aggressivo con chi è  debole, che non provo la tua stessa solitudine e non provo la tua stessa stanchezza, NON CREDERGLI. Ti chiedo 1′ 44″ per ascoltare quello che ho da dire, nella speranza di trovarci più vicini. Dopo una difficile notte in strada ANCHE IO faccio quella lunga fila al supermercato, sono in attesa di fare il tampone e sono preoccupato, ho un genitore anziano e malato che non vedo da tanto tempo, mia moglie in cassa integrazione e il mio bambino non vede il parco da troppi giorni. ANCHE IO HO PAURA COME TE. ho paura di vedere il nostro paese diviso, e soffro nel vedere quelle tante, troppe salme di nostri concittadini portate via dai camion dell’ esercito. Con il mio saluto alla visiera vorrei dire a quelle famiglie che il loro dolore è anche il mio. Insieme siamo tutti uguali e liberi solo rispettando la legge. Saremo al sicuro tutti solo restando a casa per il tempo necessario. Torneremo ad essere forti solo rimanendo uniti. TU non sei solo”.

Commovente, vero? Anch’io quasi quasi stavo per asciugarmi una lacrimuccia, sussurrando: “Ma guarda un po’ che brava gente, in un Paese che le vuol male…”; tanto più che, qualche ora prima mi aveva telefonato un mio vecchio amico, fervente patriota, il quale mi aveva detto che la sera precedente la moglie, infermiera presso un grande ospedale, era stata fermata di notte, mentre stava raggiungendo in auto il posto di lavoro, dai Carabinieri, che non appena avevano visto sul parabrezza il contrassegno del Servizio Sanitario le avevano dato subito via libera, facendole il saluto militare. Nel pronunciare queste parole la voce gli si incrinava per la commozione. Le Forze dell’Ordine dipinte dal comunicato che ho riportato sopra e magnificate dal mio amico fervente patriota non sono un’invenzione. Esistono, non se ne può dubitare. Nel Mondo 3, quello dove esistono anche Cappuccetto Rosso, la Befana, Babbo Natale, Polifemo con un occhio solo, i sette nani, Lazzaro che risorge dai morti quando già puzza, i miracoli della medicina omeopatica, e chi più ne ha più ne metta. Certo, esiste un modello di Forze dell’Ordine che è quello dipinto dal comunicato ed esaltato dal mio amico. Ma un modello è un modello: non è detto che corrisponda alla realtà concreta, quella del Mondo 1. Qualcuno dirà: “Ma i Carabinieri che fanno il saluto militare all’infermiera non appartengono al mondo della fantasia, sono una realtà concreta e documentata!”. D’accordo, ma non hanno fatto nulla di eroico e di commovente. Certo che dovevano dare subito il via libera all’infermiera! Se non l’avessero fatto sarebbero finiti giustamente nei guai. Quanto al saluto militare, non fa né caldo né freddo. I Carabinieri ti salutano sempre con mano alla visiera, anche quando ti si avvicinano per controllarti i documenti o per affibbiarti una bella multa. I militari salutano da militari. E allora? Quanto allo sproloquio della Polizia di Stato…qui la realtà effettuale è del tutto difforme da quanto si va blaterando. Sono proprio come noi? Innanzitutto i cosiddetti Servitori dello Stato (ma è proprio una così grande goduria essere servi di chicchessia?) un privilegio rispetto ai comuni cittadini che dello Stato non sono servitori sicuramente ce l’hanno: a differenza di tutti quelli che o sono in cassa integrazione, o hanno perduto il lavoro o hanno dovuto interrompere le loro attività di piccoli imprenditori, commercianti, “partite iva” liberi professionisti ecc. ecc. continuano a percepire il loro stipendio. I poliziotti fanno turni massacranti? D’accordo, ma non credo più massacranti dei medici, degli infermieri e di tutti quelli che lavorano nel servizio sanitario.

In secondo luogo – ed è l’aspetto che più mi preme sottolineare – non sono affatto angeli come ci vengono rappresentati. Non voglio fare d’ogni erba un fascio. Tra di loro c’è anche brava gente, che sa ragionare ed essere comprensiva. Purtroppo però si ha sentore di troppi episodi che rivelano atteggiamenti inumani e stupidamente repressivi. Certo, applicano le leggi, ma si tratta di leggi spesso cretine, che tra l’altro non sono neanche leggi in senso proprio, bensì, nel migliore dei casi , provvedimenti sanciti da Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (poco più di una supercircolare) e nel peggiore  ordinanze di sindaci cui ha dato volta il cervello, come quella della sindaca d’un paesotto lombardo in cui si fa obbligo a chi esce a far la spesa di comperare non meno di otto prodotti. Che cosa fa una persona intelligente, dotata di un po’ di umanità, quando è costretta ad applicare norme  così  cretine? Le interpreta nel modo più largo possibile, chiude un occhio, rinuncia a infliggere una sanzione limitandosi a impartire qualche rabbuffo. Invece se ne sentono di tutti i colori. Molti Servitori dello Stato si direbbe siano persone frustrate che hanno indossato la divisa per risolvere i loro problemi psicologici. Si sentono potenti. Nelle circostanze emergenziali in cui attualmente versiamo, sono stati presi da un delirio di onnipotenza. 

L’episodio più incredibile è quello dei Carabinieri che a Gallignano, in provincia di Cremona, sono entrati in una chiesa per interrompere la celebrazione di una messa “in nome della legge”. Si noti che i fedeli presenti erano pochi, tutti a distanza di sicurezza l’uno dall’altro, e dotati di mascherine. Il celebrante aveva disposto di somministrare l’Ostia consacrata servendosi di pinzette. Quindi si era comportato in modo encomiabile: non aveva voluto privare i suoi parrocchiani più devoti del rito religioso domenicale, e aveva fatto di tutto perché la celebrazione si svolgesse in condizioni di massima sicurezza. Averne, di preti così! Anch’io, che sono un miscredente, andrei a messa tutti i giorni. Possibile che il Comando dei Carabinieri di Gallignano non abbia pensato di chiudere un occhio? Avrebbe potuto salvare le forme, senza perdere la faccia. Non mi si venga a dire che non sapevano che il parroco avrebbe celebrato la messa. Potevano avvertirlo prima che non doveva farlo, e poi lasciar perdere. Quando gli fa comodo, i Carabinieri non vedono e non sentono. Oppure, se proprio volevano multarlo, dovevano farlo dopo, a rito concluso. Se fossero stati intelligenti, avrebbero finto di non sapere e non vedere  niente e qualche giorno dopo avrebbero mandato a chiamare il parroco per un semplice ammonimento. Ma chiedere ai Carabinieri di essere intelligenti è come chiedere a un vecchio storpio di fare il salto con l’asta. Un mio amico insegnante, ora in pensione, mi ha confidato che i due alunni più ciucci dei suoi quarant’anni e passa di insegnamento sono andati a fare il carabiniere. Conosco già l’obiezione: perché chiudere un occhio?

La legge va rispettata! Ma quale legge? Si può forse con una semplice supercircolare impedire lo svolgimento dei riti religiosi, violando l’art. 19 della Costituzione? No e poi no! “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne  in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume” . Più chiaro di così! Il parroco di Gallignano si è detto disposto a pagare la multa. Errore gravissimo! E’ lui che deve portare i Carabinieri davanti al giudice. Non si discute la loro facoltà di infliggere la sanzione. Si discute invece, e come, la loro tracotanza di entrare, senza mandato dell’ autorità giudiziaria, in uno spazio privato aperto al pubblico, qual è una chiesa, interrompendo un rito in spreto all’art. 405 C.P.: “Chiunque impedisce o turba l’esercizio di funzioni, cerimonie o pratiche religiose di una confessione religiosa le quali si compiano con l’assistenza di un ministro del culto medesimo, o in un luogo destinato al culto, o in un luogo pubblico o aperto al pubblico è punito con la reclusione fino a due anni”.

Capito? Tra l’altro, se concorrono fatti di violenza o di minaccia la reclusione può arrivare fino a tre anni. Credo che qui il comportamento dei Carabinieri integri i reati di minaccia e violenza privata. Altro che abbracciare il caporale con la sua brava mazza di nocciolo. Appenderli a un lampione, che servano d’esempio. 

Giovanni Tenorio

Libertino

8 pensieri riguardo “Appenderli a un lampione

  • Tutto vero, ma – con tutto il rispetto – gli sfoghi servono a poco.
    La strada sarebbe quella dell’azione giudiziaria e di spazi ce ne sarebbero, in quanto DPCM e ordinanze dei sindaci vari sono fonti di diritto subprimario che hanno debole valenza giuridica.

    A parte i vari quaquaraqua “influencer del tubo” che girano (sul tubo, appunto) e che millantano di sapere tutto e di più sulle leggi e poi scopri che sono scoppiati che vivono en Canarias con un background di procedimenti penali sul gobbo da far invidia a Provenzano (chissà perchè finiscono tutti alle Bermuda dei pezzenti questi soggetti), ci sono anche alcuni sono degni di ascolto, come l’avv. Edoardo Polacco o il giurista Ugo Mattei.

    (es. tipo: youtube.com/watch?v=4c8fBbfQo-U)

    Il problema è – come diceva Andreotti – che “non basta avere ragione, bisogna pure trovare chi te la dia”. Grande Giulio.

  • Alessandro Colla

    Grande no, perché pretendeva che la ragione ce la dessero i suoi sodali come Salvo Lima che veniva eletto con campagne elettorali finanziate da personaggi che auspico mi diano sempre torto. Realismo sì e cercherò personalmente di informarmi sul pensiero dei giuristi segnalati. Non so bene a chi ci si riferisca riguardo ai millantatori del sapere “scoppiati”. Mi sfugge il senso del participio: non hanno più rapporti di coppia o sono “esplosi” come il cervello del bambino di Cogne? I procedimenti penali non sono sufficienti a stimare o disistimare le persone. Perché se le accuse sono di oltraggio istituzionale, siamo nel campo degli psicoreati. Se sono di altro tipo, potrebbero essere false accuse volte a screditare un possibile avversario o comunque a mettere in cattiva luce un pensiero politico. Non credo ci si possa fidare delle procure italiane in merito, ma neanche della presunta obiettività dei cosiddetti giudici terzi. I casi Tortora e Contrada sono l’emblema dello sfascio (ma anche fascio) giudiziario italiano sia con la procedura Rocco che con quella Vassalli. Il fatto di essere espatriati non credo c’entri qualcosa con l’essere più o meno dotati di competenze. Posso comprendere i rancori personali dettati da vicende private che non conosco e nei confronti delle quali freno la mia istintiva curiosità per rispetto di tutte e due le parti. Ma chi crede nella libertà o si dimostra più “terzo” dei giudici ufficiali, quindi rinunciando al rancore, o fallisce il suo compito.

    • Caro Colla, sicuro di non appartenere al Mondo 3 ?
      Perchè un certo paffutello Greg (cercare su gogol “Gianluca Gregis truffa” e trarre le proprie conclusioni) lo conoscono pure i sassi, visto che ci inflaziona con tre video al giorno da Tenerife insegnando a vivere a tutti. Per il significato di “scoppiati” la canzone di Iannacci dovrebbe bastare: youtube.com/watch?v=bpgOT5UO3qM

      Rancori personali ne ho parecchi, non verso il singolo che non conosco grazie al cielo, ma verso la categoria dei magliari italiani, visto che io alle Canarie oltre 20 anni fa ci stavo bene e me ne sono andato proprio per questa massa di spostati (dovrò spiegare anche il termine “spostati”?) che hanno rovinato il clima per gli italiani.

      Pure Stefano Legiani, anni 90, miserrimo e stupidissimo travet bancario che rubò 3 miliardi, con una moglie che piangeva al Costanzo Show, finì guarda caso a Tenerife e ivi fu arrestato.
      Un certo “Leopardo Sacco” invece sembra frequenti tuttora l’isola e si trovi alla grande, mi dicono. Non ne dubitavo affatto. Capisciammè.

      • Dino Sgura

        E del luminare dei tombini a livello, ne vogliamo parlare??

      • Il simpatico Lambruga è purtroppo in declino, anche fisico. Greg, con tre botte al giorno, lo surclassa alla grande. Comunque molto più interessanti dei tombini a livello erano imho:

        1 se c’erano cagacazzi in giro;
        2 i taccagni che mangiano un ghiacciolino in due;
        3 il prezzo del Listerine all’estero.

        Ognuno fa ciò che può, come meglio può.
        (E vale anche e soprattutto per te, Andreuccio bello)

  • Alessandro Colla

    Non so cosa sia il Mondo 3, io appartengo a questo mondo e coerentemente non mi sono mai sognato di dire di non essere di questo mondo o di resuscitare Lazzari vari. Probabilmente non appartengo neanche al mondo dei sassi che conoscono Lillo e Greg perché non ho mai sentito parlare del sito truffa che trovo segnalato. E non vedo perché dovrei conoscerlo dal momento che sul mio schermo le sue inondazioni non sono mai comparse. Evidentemente dovrei andarmele a cercare ma per cercarle devo avere notizia della loro esistenza. In genere, quando cerco qualcosa su internet, la mia curiosità non si sofferma su fattucchiere, cronache nere o Costanzi Sciovvete. Se vedo nella colonna di destra qualcosa di simile a quanto descritto, passo subito oltre perché ho preferenze di ben diverso tipo. Questo spiega perché non abbia ricordi neanche di Stefano Legnani o di personaggi simili. In quegli anni andava di moda la caccia a Gelli che ricordo per le implicazioni politiche che ebbe (nei suoi elenchi, tra gli altri, Berlusconi, Cicchitto e … Costanzo! Questi sì che me li ricordo). Non conosco la canzone di Iannacci, la cercherò anche se pure lì i miei gusti volgono più per il melodramma. Sono un fiero disertore ma so che il termine “scoppiato”, gli incanalati membri delle forze armate lo usano per coloro che vanno fuori di testa per eccesso di esercitazioni. Non ci vedo il nesso con gli espatriati nelle Canarie. “Spostato” lo si usa in genere per persone con scarso equilibrio mentale ma non conoscendo le situazioni specifiche non so dire se i rovinanti il clima locale siano da inserire in tale categoria. Se poi qualcuno ha intromesso fiere esotiche nelle isole in questione, del tipo un Sacco di Leopardi (ma potrebbero essere discendenti del poeta recanatese), ciò non vuol dire che il trovarsi bene sia indice di appartenenza alla stessa categoria. Perché nel mio tentativo di mostrarmi un “capisciammé”, avevo proprio immaginato che il rancore personale non fosse verso un singolo sconosciuto, bensì indirizzato a un qualcosa proprio a macchia di… Leopardo. Più o meno messo nel Sacco. Ero forse in errore, probabilmente appartengo a un immaginario Mondo 4 che deve essere quello riservato a chi capisce male o pensa male. Però l’idea che a pensare male a volte ci si indovini è aneddoto attribuito, forse a torto, a colui che amava voler trovare chi gli dava ragione.

    • Ah capisco, avendo parlato di Canarias è scattato un riflesso pavloviano pensando che mi riferissi a un certo personaggio. No, assicuro che quel personaggio non è nei miei pensieri, più semplicemente non è. L’ho citato poi solo come chiosa finale, ho altri interessi per fortuna.

      Tranqui, anche e soprattutto per Don Juan, non uso questo sito per sparlar dell’altro.
      L’ho fatto solo (moderatamente spero) un paio di volte perchè l’argomento era stato già tirato in ballo da altrui (controllare). Io non inizierò mai per correttezza o almeno cerco di… (se poi capita mi si banni pure).

      Prova ne sia che ho parlato di “influencer” e per esserlo bisogna avere un certo seguito.
      Guardare il numero visualizzazioni di questo video NUOVO

      youtube.com/watch?v=89vs-XSP_5M

      poi confrontare con quelle di un Leopardo Sacco qualsiasi, presente anche da 10 anni e forse si capirà che non influenza proprio nessuno (e manco fa venire un raffreddore).

      Mistero risolto! (Mariello Prapapappo)

  • Alessandro Colla

    L’altrui sono io. Non mi sento scorretto se “parlo male” di qualcuno, mi sono solo sentito tradito nelle aspettative a causa di posizioni a mio avviso inconciliabili con il libertarismo. Non so se alcuni personaggi riescano o meno a influenzare qualcuno. Il sottoscritto, sicuramente, non riesce a influenzare neanche mezza persona. Ma non credo sia una colpa, altrimenti coloro che in passato non riuscivano a convincere la pubblica opinione dell’ingiustizia della schiavitù dovrebbero essere colpevoli. L’arma carica ce l’hanno gli schiavisti, oggi come ieri; l’eventuale colpa degli altri sarebbe quella di essere disarmati ma non credo lo siano sul piano delle idee. E’ che non trovano chi dia loro ragione. Galileo era per questo colpevole?
    @Dino Sgura: chi è il luminare dei tombini a livello?

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