Ursula von der Leyen

Don Giovanni

Profezie e condizionatori: “a volte ritornano”.

Per fortuna è tornato, con il suo volto spettrale, ancor più devastato dalla vecchiaia che avanza. Ne sentivamo davvero il bisogno, rischiavamo di cadere in preda a una crisi di astinenza. Ricordate i bei tempi in cui ci confortava dichiarando che se non ti vaccini muori e fai morire, mentre se assumi lo specifico del dottor Dulcamara salvi te stesso, i nonni, i nipotini e l’umanità intera? Uno che le spara così grosse da una cattedra così prestigiosa come quella di Presidente del Consiglio dovrebbe finire in galera per diffusione di notizie false, esagerate e tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico e procurato allarme, con tutte le aggravanti del caso. Invece, solo incenso, da parte di un’informazione di regime i cui servi – sedicenti giornalisti, in realtà lecchini del potere – non si vergognavano, nelle conferenze stampa, di accogliere con scroscianti applausi  un così losco figuro, invece di sottoporlo a un fuoco di fila di domande imbarazzanti, come sarebbe compito di un giornalismo serio, degno di questo nome. E ricordate la macabra barzelletta secondi cui, sempre secondo le sue parole oracolari, bisognava rinunciare al condizionatore per mettere in ginocchio la Russia? La pace val bene un’estate a boccheggiare per il caldo! La realtà effettuale, quella che piaceva a Machiavelli, l’ha smentito nel giro di poche settimane, ma nessuno l’ha preso a pernacchie. Anzi, sui giornaloni di regime si continuava a spargere panzane: i russi erano a corto di armi, a costo di dover combattere con i bastoni e le pale dei forni. Non avevano più componenti per le armi tecnologicamente avanzate, al punto di doverseli procurare smontando frigoriferi e lavatrici. E chi li smentiva, era un filo-putiniano  che finiva con tanto di foto, nome e cognome sulle prime pagine dei medesimi giornaloni, esposto al ludibrio di un pubblico ormai decerebrato. Perché, eh, sì, in un Paese libero la libera informazione è il sale del progresso non soltanto economico, ma anche morale e spirituale. E’ il vanto dell’Occidente, dove tutto va per il meglio nel migliore dei modi possibili.

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