Don Giovanni

Spazzatura e beneficenza

Quando ho letto la notizia ho fatto un balzo sulla sedia. Ho letto e riletto. Non stavo sognando, non avevo le traveggole. Pare che i grandi “scienziati’ dalle cui bufale e contraddizioni siamo stati deliziati in queste cupe settimane, quelli che un’ora sì e un’ora no facevano (e fanno) bella mostra di sé nelle trasmissioni televisive e nei notiziari e concedevano ( e continuano a concedere) benignamente interviste ai grandi quotidiani, per apparire sullo schermo a terrorizzare i sudditi messi agli arresti domiciliari da un governo fascistoide intaschino qualcosa come 2000 euro. Mi limito a riferire quello che ho letto. Potrebbe essere anche questa una bufala; peggio, una diffamazione. Però non mi risulta che alcuno di lorsignori abbia sporto denuncia. Allora presumo che la notizia sia vera. Se uno dicesse che Don Giovanni Tenorio, oltre a sedurre le belle fanciulle – il che è vero, però ci stanno – ne approfitta per derubarle del borsellino, io non farei come Don Ottavio che, dopo aver minacciato stragi e morti, è andato a denunciarmi ai carabinieri per tentata violenza carnale e omicidio volontario, facendo, come sempre, la figura del fesso. Affronterei il calunniatore sfidandolo a duello, e gli farei fare la stessa fine del Commendatore. Punto e basta. Voglio vedere chi si azzarderebbe, un’altra volta, a diffondere falsità sul mio conto. Datemi pure dello stupratore -il che non è vero, ma passi- del ladro no! E neppure dell’assassino, perché ho sempre ucciso solo per legittima difesa. Avrei potuto infilzare anche Masetto, che voleva trucidarmi. Mi sono limitato a dargli una manica di botte. Vi ricordate? Poi è andato a farsi consolare da Zerlina. Che gli ha dato il cuore. A me stava per dare qualche altra cosa, se non fosse intervenuta quella rompiballe di Donna Elvira, che Dio l’abbia in gloria!Invece, i signori “scienziati”, niente! Nessuna denuncia per diffamazione. Ma allora è vero! Se è vero, come c’è da presumere iuris et de iure, dovrebbero vergognarsi. Uno scienziato autentico, in queste settimane, avrebbe dovuto rimanere chiuso nel suo studio, a cercar di capire che cosa stava davvero succedendo, e a escogitare rimedi. Chi invece va in televisione è un buffone. Se poi si fa pagare saporitamente per raccontare bufale, mentre c’è gente che rischia di morire di fame e magari per disperazione si toglie la vita, dovrebbe essere messo alla gogna. Non parliamo poi degli “esperti” che popolano le commissioni (“task forces”, come dicono gli imbecilli) insediate dal governo. Ho letto che prendono 800 euro al giorno. Pagati dai sudditi messi agli arresti domiciliari. Come se non bastasse, un gruppo di femministe, capeggiate da un’Emma Bonino ormai rincitrullita, ha strepitato e preteso che queste commissioni venissero rimpolpate con un buon numero di “esperte”, in omaggio alla parità di “genere”. Sono state immediatamente accontentate. Le femministe e quelle che le hanno assecondate hanno perso una buona occasione per dimostrare che le donne sono più intelligenti degli uomini. Avrebbero dovuto chiedere non di far posto, nelle commissioni, a un manipolo di rappresentanti del gentil sesso, come si diceva una volta (e io dico ancora, perché le donne le amo davvero),  ma di abolire tutte le commissioni. Invece hanno voluto aggiungere a una schiera di “cretini specializzati”, come li chiamava Ennio Flaiano, un gruppetto di “cretine specializzate”. Complimenti. Non una voce che si sia levata a difesa della dottoressa Maria Rita Gismondo, una persona gentile e garbata, dell’Ospedale Sacco di Milano, quando fu attaccata sprezzantemente dall’odiosissimo Burioni per aver espresso un’opinione difforme dalle sue. Proprio lui, che non ne ha azzeccata una. Fra i medici che hanno lavorato duro in queste settimane per far fronte all’emergenza ci sono molte donne. Fra gli infermieri le donne sono in maggioranza. A tutte queste persone bisognerebbe essere grati. Non sono eroine, non siamo in guerra, anche se le metafore belliche in questi giorni lugubri si sono sprecate. Sono persone che hanno fatto il loro dovere, anzi più del loro dovere, con grande senso di responsabilità. Spesso per uno stipendio irrisorio. Magari, alla fine dei loro turni massacranti, devono anche provvedere alle incombenze familiari. Meritano tutta la nostra gratitudine.  A chi prende 2000 euro per dieci minuti in televisione bisognerebbe invece sputare in faccia. E anche a quelle oche che hanno accettato di entrare nelle commissioni di “esperti”. Il quadro è già desolante, ma diventa ancor più desolante quando si vede che alcuni di questi “esperti” (“esperti”, non scienziati, che sono un’altra cosa: scienziato è chi studia e scopre qualcosa di nuovo) stanno approfittando dell’occasione d’essere diventati, senza merito, famosi presso il pubblico beota, per pubblicare libri che, presumibilmente, andranno a ruba. Sia ben chiaro, hanno il sacrosanto diritto di pubblicarli, e chi vuole ha il sacrosanto diritto di acquistarli. Io mi guarderò bene dal farlo. Se qualcuno me li regalasse, provvederei immediatamente a regalarli a mia volta a qualcun altro, e se nessuno li vuole a una biblioteca pubblica. Non li metterei nel pacco dei giornali vecchi da mandare al macero perché mi piange sempre il cuore a buttar via un libro, per quanto brutto sia. Pensateci un momento: che cosa ci possono dire di nuovo e di bello sul Coronavirus questi signori che, invece di studiarlo, hanno perso il loro tempo a pavoneggiarsi sugli schermi televisivi? Che credibilità può avere chi, con grande sicumera, ha detto tutto e il contrario di tutto, senza neppur scusarsi per i suoi clamorosi errori? Uno scienziato vero non pubblica libri spazzatura. Si chiude nel suo laboratorio e studia, magari, il motivo per cui il Coronavirus è stato particolarmente devastante nelle aree più inquinate d’Italia e ha colpito più di tutti coloro che si erano vaccinati contro la normale influenza. Può darsi che fra questi fenomeni non ci sia alcun nesso. Però va dimostrato. Ci possono volere mesi, magari anni. Poi i risultati verranno pubblicati su qualche prestigiosa rivista specializzata, che solo gli addetti ai lavori leggono e sono in grado di capire.La Scienza, con la maiuscola, è questa. Il resto è vanitas vanitatum. Quando l’odiosissimo Burioni è stato criticato per aver pubblicato, con sospetta tempestività, il suo libro sul Coronavirus, si è giustificato dicendo che il ricavato sarà devoluto in beneficenza. Burioni è un buon cristiano. Vuol saperne più del papa: e fin qui ci vuol poco, con un papa come questo, che il Vangelo l’ha letto poco e male. Dice che il buon Dio preferisce che si preghi in casa, invece che in chiesa, per non essere contagiati. Anche lui però ha letto poco e male il Vangelo, dove si raccomanda di non suonare la tromba davanti a sé, quando si fa l’elemosina: non sappia la tua sinistra quello che fa la tua destra. Forse non ha letto neppure gli Atti degli Apostoli, dove si racconta di Anania e Saffira, che furono fulminati da Dio per non aver devoluto alla comunità dei fedeli tutto quanto avevano ricavato dalla vendita dei loro averi, ma solo una parte. Stia attento, Burioni! Devolva ai poveri tutto, ma proprio tutto, quello che ricaverà dal suo libraccio. Altrimenti potrebbe fare la stessa fine. 

Giovanni Tenorio

Libertino

Un pensiero su “Spazzatura e beneficenza

  • Alessandro Colla

    Troppo ottimismo, certi personaggi non fanno mai la stessa fine di Anania e Saffira. E poi essere buoni cristiani allo stesso modo in cui lo è Rosy Bindi, significa non essere cristiani; né umanamente né idealmente. Su Emma Bonino mi si addolora il cuore. Già in tempi meno recenti, rinunciò alle sue tradizionali posizioni per sostenere Prodi in cambio di una poltrona. Litigando congressualmente con Pannella il quale sosteneva che Prodi non fosse un’alternativa ma solo un’alternanza. A chi, poi? A colui che l’aveva nominata Commissario Europeo! Anche qui, al pari del termine capitalismo inteso con ciò che io chiamo mercantilismo, dissento da una definizione di Don Giovanni. Non lo chiamo rincitrullimento ma tradimento. Sia pure in parte mitigato dalla contrarietà alle posizioni di un ministro della giustizia che pur essendo un avvocato, sposa le peggiori posizioni giustizialiste in merito ai termini di prescrizione. Ma proprio lei che era contro le quote rosa e per la parificazione dell’età pensionabile, arriva a preferire la parità di genere piuttosto che la parità di posizioni argomentative… eccedo ancora con il termine “tradimento”? Il fatto che i vaccinati contro l’influenza siano i più colpiti, la dice lunga sulla sincerità di certi sedicenti scienziati; e anche sulle loro reali conoscenze. Ma sostenerlo significa essere additati come contrari ai vaccini in genere. E questa non è scienza ma solo disonestà intellettuale di chi non ha argomenti, nonché malafede. Come il cognome del grande giustiziere guardasigilli, vero? O si chiama Rocco?

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