Don Giovanni

Incubi e digestione

Cari amici, durante le feste a cavallo fra l’anno vecchio e l’anno nuovo capita talora di eccedere un po’ nel mangiare e nel bere. Succede anche a me. Come resistere ai bicchieri di Marzemino e ai deliziosi  fagiani che Leporello serve a me e ai miei simpatici commensali, mentre un’orchestrina di valenti musici ci delizia con con i Divertimenti e le Serenate del mio grande papà? In fondo, per un epicureo come me, che cos’è, se non questo, il Paradiso? Hanno cercato di cacciarmi all’Inferno, ma non ci sono riusciti. Tutto bene, dunque? Non proprio del tutto, perché con la pancia troppo piena e e il cervello un po’ annebbiato dal vino, quando si va a letto ci si può trovare coinvolti in sogni piuttosto inquietanti. State a sentire la mia esperienza di una di queste notti passate.

Durante la giornata, mi era finito sotto gli occhi un articolo di giornale dove si diceva che la Pontificia Commissione Biblica, in un suo atto ufficiale, ha dichiarato che il peccato di Sodoma e Gomorra, per cui le due città furono distrutte, non era l’omosessualità, ma la mancanza di ospitalità. “Ma guarda un po’ – mi sono detto – dove arriva la piaggeria verso questo papa! Visto che non parla d’altro che di accoglienza, bisogna pur compiacerlo, dimostrando che anche la Bibbia gli dà ragione…” Però poi sono andato a leggermi il testo della “Genesi” dove si narra il fin troppo celebre episodio, e ho dovuto riconoscere che l’interpretazione tradizionale non sta in piedi. Non c’è traccia di omosessualità! Mentre è vero che gli abitanti di Sodoma pretendono la consegna dei due forestieri ospitati da Lot, probabilmente per seviziarli come atto di dileggio. E’ stata l’omofobia della Chiesa, lasciatale in eredità da San Paolo, a forzare, fino a ieri, l’interpretazione del passo, per farne un deterrente contro le pratiche omoerotiche : “Cercate di non imitare i culattoni, perché altrimenti vi attende la sorte di Sodoma e Gomorra!”

Tutto a posto, allora? Non proprio. Perché a tarda  sera, dopo una lauta cena, una volta preso sonno, ho sognato di aprire a caso il Vangelo, e di rileggere l’episodio di Luca, 8, 42-48 (non stupitevi: leggo spesso i Vangeli, per puro gusto letterario, senza prenderne per buoni gli aspetti fiabeschi, con lo stesso spirito con cui leggo Omero o Virgilio senza per questo credere agli dèi della Grecia e alla missione che il Fato ha assegnato a Roma). Ma ecco come mi si presentava davanti agli occhi, per la prima volta, quel testo, che pur credevo di conoscere a memoria, o quasi:

“Una donna, che da dodici anni soffriva di continue perdite di sangue, si avvicinò (a Gesù) e toccò la frangia del suo mantello, e subito il flusso di sangue si arrestò. Gesù disse: – Chi mi ha toccato? – Tutti lo negavano. Perciò Pietro disse: – Maestro, la follati stringe da ogni parte e ti schiaccia – Ma Gesù disse: – qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una potenza è uscita da me -. La donna, allora, rendendosi conto che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremante, si gettò ai suoi piedi, ed esclamò: – Ma io veramente volevo dire… – Gesù le diede tre o quattro schiaffi sulle mani, sibilando. – Non te lo permettere mai più! – E e si rimise in cammino, scuro in volto”.

Mi sono svegliato di soprassalto, con la fronte imperlata di sudore. In camicia da notte com’ero, sono corso nella mia biblioteca, ho tolto dallo scaffale il volume del Nuovo Testamento e sono andato a rileggermi il testo di Luca, nell’originale greco, perché delle traduzioni non bisogna mai fidarsi. “Se la traduzione giusta – mi dicevo – fosse proprio quella che ho letto in sogno? Se finalmente, anche in questo caso, la Pontificia Commissione Biblica avesse rimesso le cose a posto, dopo secoli di cattiva interpretazione?” Fortunatamente, la lettura mi ha rasserenato. No, questa volta, a differenza dell’episodio di Sodoma e Gomorra, l’interpretazione tradizionale è proprio quella giusta. Eccola:

“…(la donna) si gettò ai suoi piedi e dichiarò davanti a tutto il popolo per qual motivo l’aveva toccato e come era stata guarita. Egli le disse. – Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace! -“

Meglio così! Già mi turba il Gesù che scaccia i mercanti dal Tempio prendendoli a frustate (se si scoprirà che si tratta di pagine interpolate, tirerò un respiro di sollievo); ci mancherebbe anche un Gesù che prende a schiaffi una povera donna! Mi sono lavato , sbarbato e vestito. Leporello mi ha servito la colazione. “Perché, padrone – mi ha chiesto – siete così stralunato, questa mattina?” Non ho avuto il coraggio di confessargli tutta la verità. “Ho dormito molto male. Quel fagiano e quel Marzemino erano superlativi, ma ho mangiato troppo antipasto e troppi dolci. La prossima volta, dirai al cuoco di cominciare subito con il primo piatto e di eliminare le leccornie”. “Bravo, padrone! Così i vostri ospiti diranno che siete diventato sparagnino! Ho sempre servito in abbondanza, su vostro ordine, cioccolata, caffè, vino, presciutti!” “Li servirai ancora. Ma non nelle feste di Natale e di Capodanno. Non voglio brutti scherzi!”. Se n’è andato scotendo la testa… 

Giovanni Tenorio

Libertino

9 pensieri riguardo “Incubi e digestione

  • LOL cosa non ci si inventa per parlar male di Bergoglio.

    La storia del peccato contro l’ospitalità di Sodoma è vecchia come il cucco e i gay naturalmente ne fanno un dogma. Bisognerebbe sapere il vero significato di quel “conoscere” in ebraico, che è una lingua povera ed ogni parola ha mille significati.
    [ la vera stranezza di quell’episodio è un Dio “onnisciente” che manda angeli “visibili” a controllare se sia vero che gli abitanti peccano ! ]

    Poi tra toccare timidamente la frangia di un abito con grande fede e strattonare malamente una persona con grande cafonaggine di differenza ne passa. Tra l’altro il papa è pur sempre stato un buttafuori da discoteca, quindi ha temperamento sanguigno. Inoltre si è scusato, anche se non c’era proprio di che.

    Infine si rassereni pure Don Juan, perchè Gesù che scaccia i mercanti a frustate è solo una delle tante epifanie della sacra ira divina; se lo si dovesse cambiare per imbarazzo diventerò subito pastafariano, gran sacerdote della big spaghetti monster religion.

    • A me un dio che si adira, si pente di aver fatto l’uomo, ordina a un povero padre di sacrificargli il figlio per poi fermargli la mano omicida e spiegargli che era solo una prova, al fine di saggiare la sua obbedienza (ma se è onnisciente, non dovrebbe già conoscerne l’animo?), ordina di sterminare i nemici, compresi vecchi, donne bambini, animali, fa semplicemente ribrezzo. Non è questo dio che ha creato l’uomo; è stato l’uomo che ha creato questo dio a propria immagine e somiglianza. Forse sto bestemmiando. Io, però, che sono un epicureo di dubbia moralità, non dirò mai, come ha fatto quel signore ospite dell’Hotel Santa Marta, città del Vaticano, che “Gesù fa un po’ lo scemo”. Rifiuto un Gesù con in mano la frusta, perché assomiglia troppo a quell’altro dio che aborro. Se esiste un Tribunale di Dio, quello Santo, con la “D” maiuscola – (può anche esserci, io non impugno mai quel che non so) vedremo chi dei due sarà giudicato più severamente.

    • A me un dio che si adira, si pente di aver fatto l’uomo, ordina a un povero padre di sacrificargli il figlio per poi fermargli la mano omicida e spiegargli che era solo una prova, al fine di saggiare la sua obbedienza (ma se è onnisciente, non dovrebbe già conoscerne l’animo?)

      Questo et similia si spiegano col libero arbitrio, su cui anche Dio è impotente.
      “Quel Dio che ti ha creato senza di te non può salvarti senza di te”, diceva +/- S.Agostino.

      ***

      Ancora su Sodoma.

      Anche se il peccato non è ben specificato, che non c’entri lo stupro omosessuale è tutto da dimostrare. L’inospitalità termina con lo sbattere la porta in faccia all’ospite, ma qui c’era ben di più, si andava proprio alla caccia dell’uomo.

      Probabilmente vi era tutta una serie di comportamenti empi della città tra cui l’ostilità ai forestieri che venivano sottomessi sessualmente come fanno canini e scimmie o certi subumani coatti in carceri e collegi per stabilire le gerarchie.

      La bibbia concordata del 1969 (quindi accettata da ebrei-cattolici-ortodossi-luterani) parla anch’essa di “abusare” degli ospiti. Si aggiunga – per quel che vale – che anche il Corano parla di stupri omosessuali di Sodoma ed è quello che lo fa meglio: versetto 29 della Sura XXIX “Vi accostate ai maschi, e tagliate la strada, e commettete abominio nelle vostre riunioni!”
      (tagliare la strada = rapire, sequestrare).

  • Alessandro Colla

    Se Dio “non può” salvarmi senza di me e in questo caso è impotente, vuol dire che Agostino non lo considera onnipotente. O sbaglia lui o sbagliano i teologi sostenenti l’onnipotenza divina. Su Sodoma non so esprimermi. Ma quando mi tagliano la strada anche solo a livello automobilistico, il mio istinto è quello di rivolgermi allo pseudoguidatore con vocaboli che vanno oltre il semplice abominio indicato nel Corano.

    • ***Se Dio “non può” salvarmi senza di me e in questo caso è impotente, vuol dire che Agostino non lo considera onnipotente.***

      Si sottovaluta l’importanza della volontà, che non è solo “atto di scelta” tra oggetti alternativi esterni da noi ma “definizione e costruzione” di noi stessi, se Dio onnipotente ci impedisse questo esercizio, anche auto distruttivo, della volontà, il problema della “salvezza” non si porrebbe: non esisteremmo nemmeno come entità autocoscienti distinte da Dio. Non porrei il problema della possibilità di salvezza in termini di onnipotenza, ma di coerenza.

  • Non ho ben capito quale sia il rapporto fra l’immagine di un dio crudele e il libero arbitrio umano. Sarei grato all’amico Max se potesse darmi qualche delucidazione in proposito. Grazie

    • Anche a me non sembra di vedere alcuna connessione tra il capriccio del Dio biblico nell’episodio di Abramo e la scelta di Abramo di soddisfare quelle voci deliranti della propria mente. Il libero arbitrio sarebbe stato più evidente se quelle voci le avesse… mandate al Diavolo! Del libero arbitrio di Isacco invece, in quella vicenda, non ne parliamo?

    • Basta, mi arrendo, non ce la faccio più e cercherò di evitare questi argomenti.

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