Don Giovanni

Un consiglio a Di Maio

Cari amici, dopo lunga riflessione mi sono convinto che esistono tre tipi di bufale (permettetemi di chiamarle così, alla buona; io sono un uomo all’antica,  non so usare termini come “fake news”,  che piacciono alle persone moderne e raffinate).

Esistono innanzitutto le bufale a valenza universale. Sono quelle in cui crediamo più o meno tutti, fatta eccezione per coloro che le hanno messe in giro (ma non è detto: può darsi che alla fine ci credano anch’essi). Per anni abbiamo creduto che mangiar spinaci fosse un’ottima alimentazione, perché contengono ferro, di cui il nostro organismo ha bisogno. Poi si è scoperto che, in realtà, il ferro degli spinaci non si assorbe, ma si elimina: un po’ come capita per il fosforo dei pesci, corroborante delle facoltà mnemoniche, secondo un’ altra bufala in cui si è creduto per decenni. A quanto pare, nei primi anni del secondo dopoguerra, negli Stati Uniti c’era una sovrapproduzione di spinaci. Si doveva trovare il modo di far aumentare la domanda, ed è stato ingegnosamente escogitata la storiella del ferro, inventando addirittura un personaggio dei fumetti, “Braccio di Ferro”, gran mangiatore di spinaci. Dure a morire sono certe bufale storiche. Una delle più tenaci, che tutti ripetono, è quella secondo cui la Festa della Donna commemorerebbe un incendio avvenuto in uno stabilimento di New York, dove persero la vita molte operaie. E’ stato dimostrato che in quel giorno a New York non avvenne nessun incendio; ci furono altri casi, in altri momenti, in cui persero la vita non solo donne. La realtà storica è questa? Peggio per la realtà storica. Durante i lavori di restauro nel Duomo di Pisa, negli anni Sessanta del secolo scorso , si scoprì che il famoso lampadario dalle cui oscillazioni Galileo avrebbe tratto la legge dell’ isocronismo del pendolo fu collocato al suo posto qualche anno dopo la scoperta di quella legge. Però la leggenda continua a essere ripetuta, anche in libri che vorrebbero essere di sana divulgazione storica.

Ci sono poi le bufale a valenza particolare. Sono quelle che circolano all’interno di gruppi ben precisi. Le più macroscopiche sono quelle religiose. Intendiamoci bene: io non voglio dire che tutte le religioni sono false. Per principio, io non impugno mai quel che non so. Sono un agnostico (non un ateo, anzi un “ateista”, come continuano a calunniarmi), e se proprio dovessi scegliere un dogma, sceglierei quello cattolico, per la sua bellezza estetica e per i grandi capolavori che ha ispirato (“Divina Commedia” in primis). Ma non tutte le religioni possono essere vere. Ogni credente in una determinata religione accetta le verità che quella religione propone. Per gli altri sono bufale. Si ha un bel dire che Cristiani, Musulmani, Ebrei venerano lo stesso Dio. Lo dice un signore vestito di bianco che siede su un trono a Roma e porta il nome di un poverello. Ma non è vero. Leggete l’Antico Testamento, il Vangelo e il Corano, e poi sappiatemi dire. Ognuno ha le sue bufale.Infine ci sono le bufale a valenza trasversale. Sono quelle che hanno una diffusione molto ampia, nel senso che catturano gente di ogni età, di ogni ceto, di ogni latitudine, a fronte però di altra gente, sempre di ogni età, ceto e latitudine che le rifiuta. Pensiamo all’omeopatia. Ci credono in tanti, e non solo tra le persone ignoranti. Anzi, è una moda che si è imposta anche tra gente di istruzione e ceto sociale elevati. Ci credono, o fingono di crederci, anche alcuni medici. Non parlo degli omeopati propriamente detti, furbastri che guadagnano fior di quattrini prescrivendo rimedi fatti di acqua fresca, veduti a loro volta a prezzi esorbitanti. Parlo dei medici veri e propri, anche dei cosiddetti “medici di base”, che spesso propongono ai loro pazienti rimedi omeopatici, a dispetto di quello che da sempre spiega uno scienziato di valore come Silvio Garattini, mostrando l’inconsistenza scientifica di terapie in cui i principi attivi vengono diluiti fino  ad azzerarsi di fatto. Tutte le farmacie vendono ormai anche prodotti omeopatici, e in gran quantità ( non c’è da stupirsi: vendono anche scarpe, giocattoli, profumi, cosmetici, pizze, ecc ecc. A quando il momento in cui i negozi di calzature potranno vendere il Prozac?) Anche l’opposizione alle vaccinazioni è trasversale (i seguaci di Steiner, numerosi tra la gente di ceto medio-alto, sono tra i più tenaci oppositori, perché, dice il loro Maestro, la vaccinazione provoca un “indurimento”… Non ho mai capito bene di che cosa … io di indurimento ne sperimento soltanto uno, e molto piacevole…).

Ci sarebbe forse anche un quarto tipo di bufale, ma non è il caso di classificarle, se non come bufale dei coglioni, quelle in cui credono le persone poco sane di mente. Pensiamo ai “terrapiattisti”,  a quelli che pensano che lo sbarco sulla luna sia un falso costruito in uno studio cinematografico e ad altri deboli di testa del genere. “Non ragionar di lor, ma guarda e passa”.Fra le bufale a valenza particolare rivestono una grande importanza quelle legate al mondo politico. Ogni partito è un po’ come una religione, con il suo credo, e quindi con le sue bufale. Certo, è un credo molto liquido. I dogmi di oggi possono domani stemperarsi e magari capovolgersi. Pensate alla Lega. I suoi nemici , fino a qualche tempo fa, erano i terroni, che rubavano risorse ai polentoni produttivi, adagiandosi nel loro dolce far niente. Ora invece i terroni sono diventati fratelli, e i nemici sono diventati gli extra-comunitari, che invadono i sacri confini della Patria con la complicità delle Ong, di Soros, ecc. ecc. Oppure pensate al Movimento Cinquestelle.

Quando era all’opposizione aveva tra i suoi dogmi quello della decrescita felice. Arrivato al governo, ha invece puntato sulla crescita, sperando che il cosiddetto “reddito di cittadinanza” non solo sconfiggesse la povertà, grazie a un aumento del deficit e del debito pubblico, ma anche stimolasse i consumi interni, attraverso un incremento della domanda. Un ragionamento non molto diverso da quello che fece Renzi, quando introdusse i famosi 80 euro di elemosina per i redditi più bassi. Con una differenza. che Renzi poté approfittare di una ripresa a livello globale, di cui beneficiò marginalmente anche l’italia, per attribuirsi il merito di una debole miglioramento economico. Con Di Maio e il suo compare Salvini invece l’Italia è ricaduta nella stagnazione, e forse nella recessione, anche se il resto del mondo è in crescita.Ora che le elezioni europee hanno assestato ai Cinquestelle una batosta formidabile, il partito fondato da Grillo dovrà rivedere i suoi dogmi e proporre una nuova fede. Il più grande smacco oicevuto riguarda proprio il reddito di cittadinanza, fiore all’occhiello della sua propaganda elettorale in occasione delle elezioni politiche dello scorso anno. Il numero dei cittadini che hanno fatto domanda di accedere a tale provvidenza è risultato di gran lunga inferiore alle aspettative, al punto che si è avuto un consistente residuo dello stanziamento fissato a copertura del provvedimento nella legge di bilancio. Che vuol dire? Che i poveri non sono così tanti e così poveri? La ragione mi pare molto chiara. chi aveva un lavoro nero ha preferito tenerselo, rinunciando al reddito di cittadinanza. Qualcuno avrà anche fatto il furbo, tenendosi l’uno e accaparrandosi l’altro, con false dichiarazioni; ma i più, molto saggiamente, avranno preferito non correre il rischio di finire sotto processo per truffa aggravata ai danni dello Stato. Se con il lavoro nero riescono a racimolare una cifra più o meno uguale a quella del reddito di cittadinanza, preferiscono tenersi il lavoro nero, senza troppi impicci, obblighi, controlli e schedature.Io ho un consiglio per i Cinquestelle, se vogliono riguadagnarsi una fetta consistente dell’elettorato. Devono puntare su una bufala, ma una grande bufala, non una settoriale, a valenza particolare, come poteva essere il reddito di cittadinanza, che piaceva magari ai poveri veri e finti, ma non a tutti i cittadini. Devono puntare, alla grande, a una bufala a valenza universale, che entusiasmi proprio tutti, o quasi,i potenziali elettori, senza differenza di reddito, di ceto, di istruzione, di professione, di collocazione geografica e di ideologia politica. Questa bufala esiste, è grande come una montagna ed è ingoiata proprio da tutti,dal semianalfabeta al plurilaureato. E’ la storiella del riscaldamento globale di origine antropica. Anche qui ritengo necessaria una precisazione. Non dico che la teoria sia falsa. Dico che dovrebbe essere presentata come una semplice ipotesi. Altrimenti non siamo nel campo della Scienza, ma delle Verità Rivelate. Fateci caso. Provatevi a esprimere qualche dubbio in proposito, e vi guarderanno in cagnesco. Qualche tempo fa fui irriso da un amico perché sostenevo la tesi di Rubbia, secondo cui, se le temperature medie non fossero state più alte di adesso, Annibale nel 218 a.C. non avrebbe potuto attraversare le Alpi con gli elefanti. La stessa persona portava come prova del riscaldamento globale il tempio di Serapide a Pozzuoli, finito sott’acqua, a suo dire… a causa dell’innalzamento del livello marino provocato dallo sciogliersi delle calotte polari. Quando, timidamente, gli feci notare che il fenomeno è  solo l’effetto di un bradisismo, mi rispose con un’alzata di spalle… Ecco il dogma che Di Maio e compagni devono impugnare! Lotta al riscaldamento globale. Mobilitazione contro l’aumento delle temperature di origine antropica. E’ il momento magico, sulla scia di Greta Thunberg e degli scioperi studenteschi in tutto il mondo. Con questo stratagemma, i Cinquestelle potrebbero recuperare, su un piano più ampio ed elevato, le tematiche ecologiche da sempre presenti nei loro programmi. Potrebbero opporsi alla TAV, alle altre Grandi Opere, potrebbero far campagna per tappezzare il suol italico di pale eoliche e pannelli fotovoltaici. Potrebbero rispolverare l’idea della decrescita felice, battersi per rinunciare ai viaggi aerei e sostituire le auto con le biciclette. Avrebbero un grande successo, specialmente fra i giovani.E quando poi i giovani diventeranno adulti, e si accorgeranno che con le pale eoliche non si fa nulla, che rinunciando al nucleare bisogna tornare al petrolio o al carbone (molto più inquinanti) e che non è proprio il caso di rinunciare all’energia elettrica per tornare alle candele?  Si potrà pensare a un’altra bufala. Per intanto, si può tirare avanti per un bel po’. Nel lungo periodo, diceva Keynes, saremo tutti morti.

Giovanni Tenorio

Libertino

Un pensiero su “Un consiglio a Di Maio

  • Chiedo scusa, ma davvero mi hai scioccato. Hai messo in crisi una serie di”credo” che avevo stratificato nel tempo. Quasi come quando, da bambino, mi hanno detto che Gesù Bambino non portava i regali, ma erano papà e mamma.
    Una sola bufala tra quelle citate mi era nota, ma in modo diverso. Il contenjuto in ferro degli spinaci era stato veramente verificato in modo scientifico, ma avevano esaminato gli spinaci in scatola, per cui probabilmente l’elevato tasso di ferro rilevato, derivava proprio dalla scatoletta…. Tutto qua.
    Ti ringrazio

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