Don Giovanni

Follia

Cari amici, mi convinco sempre più che la follia non esiste, come giustamente afferma la dottrina antipsichiatrica, cara agli anarchici quale io sono. E’ facilissimo da dimostrare:  la vera dissennatezza è la condizione usuale, quotidiana, dell’umanità: è quanto di più normale possa esistere. Vengono però chiamati folli (latino “follis”, pallone, come simbolo di testa vuota), e spesso sottoposti a terapie, quando non a sanzioni penali, loro magrado, quei pochi che, dotati di mente sana, si pongono al di fuori del gregge e dicono cose scomode, o semplicemente tengono comportamenti difformi da quelli della maggioranza, senza per questo far male ad alcuno. Altro che teste vuote! Piene,  pienissime! Tra loro ci sono matematici illustri, da Cantor a Goedel a Grothendieck, a Nash; scienziati, artisti, poeti. Ezra Pound finì in un ospedale psichiatrico perché in un sistema democratico come quello degli Sati Uniti era inconcepibile che uno potesse essere stato fascista per intima convinzione. In Unione Sovietica finivano in manicomio i dissidenti: come si può essere contro il bene del proletariato?  Secoli fa i preti fecero mandare al rogo un genio come Giordano Bruno: com’è possibile sostenere che possono esistere più universi? Come può la Chiesa, santa e venerabile, essere assimilata alla Bestia dell’Apocalisse? Il povero Galileo, se non avesse abiurato, avrebbe fatto la stessa fine. Il sole che sta fermo e la terra che gira? Ma siamo matti? Vogliamo andar contro la Bibbia, ch’è parola di Dio? Vogliamo contraddire Aristotele? Ipse dixit, una volta per tutte, e chi lo confuta è degno di morte. Oscar Wilde fu mandato in carcere perché culattone confesso. Non faceva male a nessuno, il suo amichetto Alfred Douglas era soddisfatto, ma non si può andare contro natura! Siamo stati creati maschio e femmina perché il maschio inforchi la femmina e si facciano figli! Ma se uno per natura sente il desiderio di inforcare un altro maschietto? O è un criminale o è un pazzo: il carcere o l ‘elettroshock. Un altro genio come Alan Turing, che aveva dato un potente contributo per sconfiggere la Germania di Hitler decrittando il codice segreto delle potenze dell’Asse, subì la castrazione chimica per la sua omosessualità. Anche chi è anarchico è un pazzo, perché contrastare lo Stato vuol dire opporsi a quel ch’è ormai l’unico vero Dio. Se non andavi a messa la domenica o frequentavi le puttane, o anche soltanto ti soddisfacevi da te, una volta andavi all’inferno. Adesso Dio , con un gesuita sul soglio di Pietro, è diventato generoso. Contritio cordis, confessio oris, satisfactio operum? Bisogna rinnovarsi, queste fanfaluche le diceva quel pazzoide di Dante Alighieri (un altro che ch’è mancato poco finisse sul rogo). Però se non paghi le tasse non ti salvi; quando muori arriva il diavoletto e ti porta giù, nel più profondo del Tartaro. So che a dir queste cose rischio d’esser bollato anch’io come folle. Me ne compiaccio, anzi me ne faccio un vanto, se esser folli vuol dire essere egregi, ovverossia fuori del gregge. La mediocrità la lascio a Don Ottavio e a quelli come lui.E ora voglio darvi tre esempi, presi a casaccio, di dissennatezza vera.
La signorina Elena Boschi crede di essere spiritosa. “Sono bionda -ha detto- ma non scema”. Proprio perché amo le donne, le donne vere, e le ritengo esseri superiori, la battuta non mi fa per niente ridere. Specialmente se viene da una signorina che probabilmente plaude al femminismo, si riempie la bocca di emancipazione, è sostenitrice delle quote rosa, combatte contro l’uso sessista della lingua. Non si rende conto che con la sua frase sconsiderata offende una frazione piuttosto consistente del suo sesso. Sì, sesso, non genere! Il genere, per me, rimane una categoria grammaticale. Normalmente, maschietti e femminucce nascono con organi genitali ben differenziati. Certo, ci sono mille sfumature intermedie, e vanno rispettate, ma sono casi residuali. La personalità, maschile o femminile che sia, parte dalla differenza anatomica originaria, e nessuno nega che su questa differenza si possono costruire, e di fatto si sono costruiti, stereotipi spesso odiosi e duri a morire. Ma non possiamo ignorarla. E allora io continuo a dire sesso! Ma non divaghiamo. Che intende  la signorina? Che le bionde di solito sono sceme? Se io , maschietto, usando correttamente le regole grammaticali, concordo al maschile un soggetto maschile unito a un soggetto femminile (ad esempio: Giorgio e Daniela sono miei amici) sono un bieco maschilista; se io, femminuccia, lascio intendere che le bionde di solito sono sceme, sono degna di plauso? Ma vogliamo scherzare? Ma che scuole ha frequentato la signorina Boschi? Le rammento qualche passo famoso, di quelli che una volta i vecchi maestri facevano studiare a memoria.
                                                                                          
 “Sanza mia donna non vi vorria gire/quella ch’ha bionda testa e claro viso
Giacomo da Lentini

“Qual fior cadea sul lembo/ qual su le trecce bionde/ch’oro forbito e perle/eran quel dì a vederle”
Francesco Petrarca

“Erano i capei d’oro a l’aura sparsi”
Francesco Petrarca
                                                                                    
 “O diletta mia, che sotto biondi/ capelli, e fra sì tenere sembianze/canuto senno e cor virile ascondi”
Torquato Tasso
Cara signorina, mi fermo qui. Potrei continuare all’infinito, su su fino a Eugenio Montale e oltre. Vede quel che dice Tasso? Sotto le chiome bionde si può nascondere una mente assennata e risoluta. Non è il suo caso. Sotto la sua chioma si nasconde un cervellino piccolo piccolo: ma il color biondo è una variabile indipendente.
Approvato l’infame provvedimento che imputa al fatturato per i consumi telefonici le quote da pagare all’erario a titolo di imposta patrimoniale sul possesso di apparecchi radiotelevisivi, si introduce -sempre sul modello francese- la facoltà di esimersi dall’odioso balzello dietro dichiarazione, sotto la propria responsabilità penale, di non possedere apparecchi di tal fatta. Gli imbecilli plaudono alla bella trovata. Com’è comprensivo il governo del Renzino! Perché far pagare l’imposta a tutti, anche a quelli che di radio e televisione non ne vogliono sapere, perché rifiutano d’essere rimbambiti dalle manipolazioni mentali di regime? Dichiara che non possiedi né radio né TV, e sei a posto! Un corno, signori miei! Questa sì ch’è una follia. Sarebbe come se un salumiere mi mandasse a casa il conto di un bel prosciutto di Parma che non ho mai ordinato, dicendomi: io presumo che tu lo voglia, perché come si fa a vivere senza il prosciutto di Parma? Quindi me lo paghi e io te lo mando, altrimenti mi devi comunicare per iscritto che proprio non lo vuoi. E se poi invece vai a comperarlo da qualcun altro e io vengo a saperlo, ti spacco la testa”. Che direste voi a uno così? Io andrei, in via preventiva, a spaccare la testa a lui. Invito tutti i libertini come me a non pagare la quota relativa al canone, chiedendo alle società erogatrici dell’elettricità di essere denunciati per renitenza all’obbligo fiscale. C’è da sostenere un processo? Ben venga. E’ possibile che l’eccezione di incostituzionalità del provvedimento governativo sia ritenuta non manifestamente infondata dal giudice ordinario e la Corte Costituzionale, investita del caso, ci dia ragione. Nel nome della Giustizia, quella con la maiuscola, Antigone affrontò la morte, senza temere il tiranno Creonte. E noi per una quisquilia del genere abbiamo paura della Rossella Orlandi, che tra l’altro con la sua Agenzia delle Entrate in questo periodo è nelle beghe? Vogliamo scherzare?
I signori economisti non cessano di stupire. Hanno studiato troppa cattiva matematica, e si sono guastati il cervello. Non ho mai capito bene cosa vanno a fare in quelle loro conventicole segrete, come Bilderberg e altre del genere. Qualcuno pensa che complottino per manovrare il mondo a loro piacimento. Assurdo! Vuol dire considerarli troppo intelligenti. Tengono tutto segreto perché le loro chiacchiere sono nient’altro che seghe mentali, e se venissero rese pubbliche farebbero sganasciare dal ridere. Figuratevi che ci andava, e forse ci va ancora, Giulio Tremonti! Ve lo immaginate uno così intento a un complotto? Vogliamo scambiarlo per Lucio Sergio Catilina (la cui congiura, a voler essere onesti, fu in gran parte inventata da quel furbastro di Cicerone, che ebbe poi a pagar cara la sua manovra politica)? Avete sentito le ultime di Mario Draghi? Avanti col QE, bisogna far di tutto, whatever it takes – disse una volta- per puntellare la disastrata moneta unica europea, tener bassi i famigerati spread e far riprendere un’economia asfittica. Adesso poi che i Paesi emergenti, finora motori dello sviluppo, accusano qualche grave difficoltà, avanti con la stampa di denaro! Bisogna far salire l’inflazione! Il guaio è che di inflazione, correttamente intesa come espansione della massa monetaria, ce n’è già a iosa, solo che è finita tutta in pancia alle banche, piene di titoli di debito pubblico, e nella speculazione borsistica. I prezzi- a parte quelli dei titoli azionari- non salgono (e a dire il vero neanche scendono: dov’è la deflazione? Nella testa degli “esperti”). Però l’apprezzamento dell’Euro e il calo delle quotazioni del petrolio favoriscono l’approvvigionamento di materie prime e prodotti energetici dall’estero, quindi costituiscono un fattore positivo per l’economia. E allora: è bene, in questo caso, che i prezzi calino? Ma se i prezzi calano, dove va a finire quella che lorsignori chiamano inflazione? L’ho detto: cattiva matematica e cattiva logica.
Che ne dite? E poi i matti sarebbero i libertini come me.

Giovanni Tenorio

Libertino